15 | Nostalgia

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"Non si guarisce mai da ciò che ci manca, ci si adatta, ci si racconta altre verità. Si convive con se stessi, con la nostalgia della vita, come i vecchi."

-Margaret Mazzantini


«Sei sicura che devi ripartire subito?» insistette Marilla.

Matthew annuì fortissimo, quasi slogandosi il collo. «È vero Anne, rimani un altro po'».

Anna si voltò per dargli le spalle e non far vedere le lacrime agli occhi, continuò a riempire il baule con le sue cose e finse il tono di voce più tranquillo che poteva. «Lo sapete, come pupil devo tornare un po' prima per sistemare delle cose e organizzarmi sullo studio. È l'ultimo anno, in fondo.»

Marilla guardò Matthew e si dissero tante cose senza parlare.

«C'entra per caso una certa persona  nelle tue decisioni?»

Anne smise un attimo di piegare una cuffia e poi sospirò. Presto avrebbe avuto tutto alle spalle. Anche se il pensiero di Gilbert in partenza la distruggeva. 

Il pensiero di Gilbert, il suo Gilbert, sposato ad un'altra donna la uccideva.

Chiuse il baule e congiunse le mani con espressione tranquilla. «Suvvia, non fate queste facce lunghe! Presto tornerò a trovarvi»

Marilla allungò le braccia e la strinse forte al petto. «Ti voglio bene» le sussurrò solo all'orecchio. Matthew annuì, non era sicura che avesse sentito le parole della sorella ma sembrava deciso nella sua posizione. Poi uscirono lasciandola sola con le cuffie da piegare e il baule mezzo pieno.

Nel silenzio di Green Gables, Anna si concesse finalmente di piangere.


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Il momento del pranzo venne interrotto ferocemente da un bussare tremendo alla porta, Marilla corse ad aprire inveendo e borbottando tra sé e sé. Ancora prima di poter annunciare gli ospiti, Muriel e Sebastian comparvero in cucina Cuthbert.

«Anna, devi fermarlo» disse Miss Stacy incrociando le braccia e alzando il mento in un'espressione di pura sfida.

Anne continuò a rimescolare la zuppa, gli occhi concentrati su un pezzettino buffo di carota. «Non c'è nulla che possa fare, Miss Stacy».

«Oh sciocchezze!» esplose la donna. «C'è sempre qualcosa che si può fare»

«No invece!» Anna sbattè il pugno sul tavolo, facendo trasalire i due fratelli Cuthbert e restringere gli occhi di Muriel. «Si sta per sposare. Lo sapevate? Lo sapevi, Sebastian?»

Il modo in cui quest'ultimo abbassò lo sguardo le fece presumere che, sì, Bash ne era al corrente.

Miss Stacy non si mosse dalla sua posizione. Sembrava veramente intenzionata a scatenare una guerra.

«Che cosa dovrei fare?» chiese disperata Anna, e per un istante sembrò veramente chiederle consiglio, piuttosto che farle una domanda retorica.

Muriel si mosse lentamente, come per non spaventare un animale ferito e le si accomodò accanto sulla panca. «Anna, questo ragazzo è scappato dall'intera città per quanto doloroso è stato il tuo rifiuto.» sussurrò con dolcezza. «La tua dichiarazione d'amore, sì so tutto della dichiarazione... dire che era furioso è dire un eufemismo, non è abbastanza».

Anna guardò i presenti negli occhi, le guance infiammate dalla vergogna e dalla rabbia. Poi si prese la testa tra le mani e restò un po' in silenzio.

Alla fine alzò la testa e disse «Non c'è più nulla che posso fare».

«Basta con queste sciocchezze!» Una voce ruppe il silenzio e tutti si guardarono scioccati e sorpresi. Matthew si era alzato in piedi e aveva piantato le mani sul tavolo in legno. Fissava Anna negli occhi e aveva il respiro affannato.

«Anna, mia cara, la vita è troppo breve per avere paura e allontanare le persone che amiamo. Se non fai qualcosa ora te ne pentirai per sempre. Fidati, non è un bel sentimento con cui passare la vita» lanciò uno sguardo fugace alla sorella che strinse le braccia al petto istintivamente. Entrambi avevano amato qualcuno ma non avevano avuto il coraggio di dirlo, ed avevano passato una vita da soli, a pentirsene.

«Perciò adesso ti dico io che cosa fare! Quando parte?» domandò diretto a Bash.

«Tra mezz'ora. Sta caricando il carretto»

Matthew piantò gli occhi in quelli di Anna, sconvolta dall'audacia mai dimostrata del genitore. «Adesso tu prendi il cavallo, ti armi di coraggio e torni da lui. Imploralo se serve, ma Anna non ti far sfuggire questa opportunità, perchè nella vita non si sa mai...» il discorso di Matthew si interruppe bruscamente. Alzò la mano come per acchiappare l'aria, la bocca aperta e gli occhi vitrei. Cominciò ad annaspare e si strinse la mano improvvisamente sul cuore.

Poi, prima che chiunque potesse fare qualcosa, cadde con un tonfo asciutto sul pavimento.

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Lo so, lo so! Questo finale non è di certo quello che  vi aspettavate. Ma volevo farmi perdonare per non aver aggiornato per tanto tempo. Purtroppo queste settimane sono state difficili...ma eccomi qui! Doppio capitolo per voi<3

Fatevi sapere cosa ne pensate di questi capitoli e vi abbraccio forte 

Vanessa

La resilienza del cuoreWhere stories live. Discover now