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Will deve aver estorto in qualche modo il mio numero di telefono dall'iPhone di Madden perché mi tempesta di messaggi per buona parte dello spettacolo teatrale di Kat. Si tratta per forza di cose di lui perché Dylan è seduto al mio fianco e tra uno sbadiglio e l'altro, sorride comunque alla recitazione della sua migliore amica. Non ricordo di aver mai dato personalmente il mio numero a Will, deve davvero averlo rubato da Madden. I primi messaggi non so che cosa dicano perché non li guardo per quasi un'ora, la vista di Kat è più che perfetta e le sue occhiatacce, almeno per una sera, vorrei evitarle. Così come le domande scomode, ché di spiegare chi siano Madden e il suo amico Will, non saprei proprio come fare.

Quando lo spettacolo è finalmente concluso e le nostre mani quasi bruciano per via degli applausi, Dylan scappa fuori dal teatro come un fulmine - o come il fan numero uno che in realtà è - mentre Judy mi saluta brevemente con la mano prima di scendere definitivamente dal palco. Lo seguo in fretta, il riscaldamento all'interno del teatro è fin troppo alto. Mi stringo per bene la giacca contro il petto, infilando le mani in tasca e sentendo nuovamente la breve vibrazione dell'iPhone.

Dylan lo trovo con la sigaretta tra le labbra, mentre velocemente digita qualcosa sullo schermo del suo telefono, cercando di trattenere uno sbadiglio. Accanto a lui c'è una piccola folla, in attesa che gli attori facciano la propria comparsa.

«È stata brava.» Mormora Dylan, ritirando il cellulare nella tasca dei jeans e salutando con un cenno del mento un paio di ragazzi a poca distanza; annuisco, fiera della mia migliore amica.

«È stata più che brava» lo correggo con un sorriso. «Tu vai a casa o hai altri impegni?» Domando poi. Lui sembra pensarci un po' su, poi estrae nuovamente l'iPhone a controllare qualcosa.

«Non sono sicuro, ma potrei avere un impegno: la squadra vuole festeggiare la vittoria.» Replica, con un mezzo sorriso scorrendo una notifica.

«Puoi accompagnarmi?» Dylan annuisce in fretta, salutando l'ennesimo gruppo di persone che ci passa vicino; io non riconosco mezzo volto.

«Sì, tanto devo passare da casa per cambiarmi» aggiunge poi, spegnendo il rimasuglio di sigaretta sotto la suola della scarpa. «Aspettiamo Kat?» Domanda scioccamente e lo vedo stringersi nelle spalle quando gli lancio un'occhiataccia. Nell'attesa, leggo finalmente i messaggi che, per forza di cose, arrivano da Will: sono fin troppi per essere io il suo destinatario.


Will


Zucchero, Madden e io passeremo a prenderti per le 23:00, va bene come orario?

Sarai a casa per quell'ora, vero?

Se non ci sei, fammelo sapere.

Non avrai mica cambiato idea??

Potresti davvero farmi da portafortuna.

Zucchero, chi tace acconsente. Saremo da te alle 23:00 spaccate.


Sorrido a quella sfilza di notifiche e digito una risposta secca e concisa, con le dita che tremano appena perché, nonostante tutto, ho timore di quello che potrebbe accadere. Non lo so che cosa mi spinge infine ad accettare.


Will

Ci sarò.


Kat esce dal retro del teatro quasi un quarto d'ora dopo la fine dello spettacolo e la piccola folla ancora radunata applaude brevemente; la vedo arrossire, ma ha un sorriso dipinto in viso che contagia anche me. Ringrazia tutti con un cenno della mano, seguita da Judy e un altro paio di persone che riconosco, ma dei quali non ricordo il nome. Kenan non c'è. Dylan le scocca un bacio sonoro sulla guancia mentre Judy mi sfiora la spalla in un saluto silenzioso.

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