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Jaylin™: Nel mio ufficio, tra 15 minuti.

Sbuffò scendendo dall'auto, sbuffò entrando in ascensore e sbuffò trascinandosi sulla poltrona. Poggiò il viso sulle braccia incrociate e si maledì in tutte le lingue che conosceva. Era uno stupido, e pure ignorante.

"Capo, volevi vedermi? Non ho nemmeno fatto colazione, che succede?" David entrò nell'ufficio senza bussare, dirigendosi poi alla prima sedia disponibile. Kamio adesso puntava i gomiti sulla scrivania e la teneva la testa sui pugni chiusi, lo guardava fisso sperando che potesse leggergli la mente, ed evitargli così l'imbarazzo che avrebbe portato quella conversazione.

"Che succede?" Ripetè il suo assistente.
"Ho...ho mandato del...fuoco? Ad una su Instagram."

Passarono trenta secondi pieni prima che David scoppiasse a ridere, così fragorosamente che si ritrovò piegato su se stesso.
"Hai finito?" Kamio lo guardava come se avesse voluto ucciderlo, ma si limitò a usare un tono gelido.
"Scusa, ma che cazzo stai dicendo?" E riprese a ridere.
Kamio sbuffò per l'ennesima volta da quando aveva aperto gli occhi quella mattina, e prese a camminare per tutta la lunghezza della vetrata.
"Va bene, va bene...ci sono. Ti prego, fammi capire cos'hai combinato."
"Non ti darò il mio cellulare se è questo quello che intendi!"
"Ok, ma almeno tenta di spiegare. A chi hai dato fuoco?"

David sfilò dall'interno della sua giacca il propri cellulare, mostrando a Kamio cosa avesse realmente fatto: alla fine, aveva capito qualcosa in più su Directs, Stories e Reactions.

"Quindi, non si può annullare?" Chiese speranzoso.
"No."
"E credi che l'abbia vista?"
"Ovvio che l'ha vista, ti ha anche risposto! Ti ha mandato un cuoricino o sbaglio?" Kamio fissò il suo di schermo e qualcosa nel suo stomaco si mosse. "Qualcuno ha fatto colpo qui." Ammiccò il suo assistente.
"Sta zitto, David!" Passarono secondi di assoluto silenzio "e adesso cosa devo fare?"
"Beh, rispondile, no?" Lo sguardò furente di Kamio gli fece moderare i toni, sperando di non farlo arrabbiare più del normale. "Insomma, ti piace? Vuoi conoscerla? Provaci e basta! Non devi far altro che mandarle uno stupido messaggio Jay, hai quasi venticinque anni, datti una svegliata!"

Entrando in casa, lanciò il borsone sul pavimento che scivolò fino muro opposto, si diresse al frigo per recuperare una Monster e, subito dopo, si stese sul divano troppo grande per una sola persona. Senza pensarci troppo, prese dalla tasca dei pantaloncini da allenamento il cellulare e riaprì la semi-conversazione avvenuta con Eliza la sera precedente; in quel momento, decise che avrebbe seguito il consiglio di David.

Scrisse un breve e sincero messaggio di scuse, e si domandò se non suonasse troppo indifferente. I suoi dubbi furono presto interrotti dalla vibrazione dello smartphone ancora tra le mani, che segnalava l'arrivo di un nuovo messaggio.

-Quasi ti credo, se non fosse per la tua mancanza post e una foto profilo molto ambigua 😉-

Kamio rilesse quella risposta almeno una decina di volte e dovette fare a pugni con la sua mente per trovare una riposta nel minor tempo possibile.

-Dici che sono tutte cose necessarie?-
-Beh è un social, e di solito si usa per socializzare. Ma se ti mostri anonimo la rendi un po' difficile-
-Non sono pratico, ma l'idea di socializzare conoscendo l'identità fisica di una persona è quasi una sfida di questi tempi, e sopravvalutato-

Dovette finire il liquido dolciastro dalla lattina, prima di ricevere una risposta. Già stava iniziando a pentirsi di tutto.

-Bel punto di vista, ma mettiti nei panni dell'altro: potresti essere benissimo uno che adesca ragazze online per i suoi macabri scopi-

ultra-HNWIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora