33 - Scandalo

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Antheo guardò la ragazza con gli occhi sgranati e la bocca aperta: una Avery, lei discendeva dalla famiglia Avery; Antheo li conosceva bene, quando era piccolo erano soliti frequentare quella famiglia soprattutto nelle occasioni speciali. Quanti natali avevano passato insieme, Antheo aveva pure smesso di contarli.

E adesso trovarsi davanti un membro degli Avery... era quasi come tornare bambini. Avery senior aveva voluto mettere a tacere tutto quello scandalo, e non lo stupiva, sapeva quanto quell'uomo guardasse la dignità del suo buon sangue.

Il mangiamorte guardò istintivamente il braccio della ragazza, le tirò su la manica sperando di vedere il marchio nero, dato che tanti Avery erano diventati mangiamorte, ma nel braccio di lei non c'era niente.

"Non lo pensavo" disse lui tirando giù la manica di lei e sorridendole "Una famiglia di tale importanza... era inevitabile tutta questa situazione"
Béatrice gli sorrise timidamente, era convinta che l'avrebbe disprezzata, invece ne era anche rimasto contento. Gli si avvicinò e lo abbracciò, sentendosi libera finalmente da ogni peso, ma dovette presto ricredersi, perché Antheo voleva sapere di più: "Cos'è successo esattamente?"

"Non so se faccio bene a dirtelo... non puoi accontentarti di avere la tua risposta?"

"Lo farei, ma voglio comunque conoscere il tuo passato"

Béatrice sospirò, Antheo non sarebbe stato soddisfatto finché non avrebbe sentito tutta la storia. Ma in fondo glielo doveva: lui meritava di conoscere i dettagli, infondo erano tutti e due sulla stessa barca: lei non aveva la sua famiglia biologica e a lui era stata strappata via. Fece un bel respiro e prese in mano la lettera.

Il giorno prima del matrimonio, Avery jr si era rifugiato in uno di quei bordelli dove erano noti gli spettacoli musicali. Amava restare lì fino all'alba per concedersi l'ultima notte prima di adempiere ai suoi precisi doveri, e il matrimonio non era un'eccezione.
La sala del locale pululava di maghi di ogni tipo: dai piani alti alle peggiori fecce delle strade di Nocturn Alley. Una cameriera in particolare gli si era avvicinata per raccogliere i tre boccali di burrobirra che si era bevuto tra una canzone e l'altra. Gli rivolse un sorriso dolce, quasi impaurito, e lui ne rimase praticamente estasiato. Era la strega più bella che avesse mai visto, lunghi capelli rossi, occhi azzurri dolcissimi e un viso ricoperto da un mare di lentiggini; gli chiese se voleva qualcos'altro prima di andare e sparecchiare il resto dei tavoli. Lui, non sapendo cosa rispondere, gli chiese un quarto boccale di burrobirra e un piatto di zuccotti di zucca, poi le chiese il suo nome: "Angeline" disse timidamente la donna girandosi un attimo dopo verso la proprietaria del locale che le stava urlando dietro di servire anche il resto dei tavoli.

Avery jr rimase ad osservarla per ore, tra un bicchiere e l'altro di brandy o fire-whisky, mentre la band ospite del locale suonava una canzone dietro l'altra.

Angeline si muoveva leggiadra tra i tavoli, pulendo le macchie e volteggiando la mano per ribaltare le sedie, ogni tanto doveva farsi strada tra i clienti in piedi che passeggiavano per il locale, aveva un corpo talmente sensuale quando sgusciava per i tavoli e le sedie...

Decise di alzarsi e seguirla verso il retro del locale, osservarla mentre nell'oscurità della notte percorreva quel piccolo tratto che separava lavanderia e la cucina al salone. Avery jr le bloccò il passaggio sfoggiando un sorriso, il migliore che potesse mostrare.

"Posso passare?" Gli chiese la donna imbarazzata, se la proprietaria avesse scoperto che tentava approcci con i clienti l'avrebbe licenziata in tronco. Ma lui le disse: "Volevo chiederti se... ti va di vederci dopo il tuo turno di lavoro, sai ho una notte libera per fare tutto quello che voglio"
La donna arrossì, la proposta era alquanto audace, soprattutto perché l'uomo non era una figura qualunque. Gli diede l'indirizzo della sua pensione, dove alloggiava per essere più vicina al locale.

Quella fu la notte più divertente e libera che Angeline potesse passare: il corpo piazzato di lui che si incontrava con il suo, delicato come un fiore; le loro labbra che non volevano separarsi, le lenzuola che si bagnavano del loro sudore...

Fu il miglior giorno libero che Avery jr avesse potuto passare, quella sera si era davvero sentito libero, senza vincoli o oppressioni, quella volte si era davvero sentito uomo.

Ma le conseguenze non tardarono ad arrivare.

Un giorno, qualche mese dopo il matrimonio, alla magione Avery bussò una donna, di classe molto mediocre rispetto a loro, sembrava una stracciona; chiese di Avery jr e informò che aveva un urgente bisogno del suo aiuto. La sorpresa di lui nel vederla, la cameriera che quella notte gli aveva regalato emozioni e divertimento, sembrava invecchiata di cinque anni in un colpo. Angeline gli si avvicinò piangendo, gli prese le mani e gli raccontò i suoi ultimi avvenimenti: quando la proprietaria seppe della sua nottata con un cliente, tra l'altro abbastanza importante, la cacciò dal locale a calci; dopo quel giorno no riuscì a trovare un lavoro abbastanza stabile che potesse permettergli una sistemazione, e non era l'unico problema: "Sono incinta... sono due gemelli"

Ad Avery jr venne un mancamento, quella donna era venuta apposta per rovinargli il matrimonio e la vita. Dovevano tenere nascosta quella gravidanza, era l'unico modo per salvare la vita a tutti senza inconvenienti.

Ma come avrebbero fatto alla nascita dei piccoli?

"Non mi prenderò la responsabilità di fare da nonno a questi!" Sbraitò Avery senior quando Angeline si era presentata con due fagottini in mano. A quel punto io figlio vuotò il sacco e raccontò tutto: che sapeva della gravidanza, che fossero due e che aveva deciso di tenerlo nascosto.
Il padre ebbe la tentazione di uccidere madre e figli sul posto in una frazione di secondo, ma uno scandalo del genere sarebbe saltato fuori, così dovette trovare un modo per mettere a tacere ogni possibile voce: "Non farò da nonno a loro due, portateli via e non farti più vedere; e tu, stupido che non sei altro, ti proibisco di includerli nel nostro albero genealogico, per quanto mi riguarda loro non fanno parte della famiglia!"
Avery Jr non seppe più nulla di quei figli illegittimi, da quando Angeline era sparita, non aveva più avuto notizie di alcun genere. Aveva provato a chiedere in giro all'insaputa del padre, ma lei sembrava introvabile, così come i bambini.

Un giorno riuscì ad ottenere il nome dell'orfanotrofio dove si trovavano i bambini e scrisse loro una lettera, l'unica che ricevettero dal loro padre biologico, perché fossero a conoscenza delle loro vere origini.

"Non mi stupisce la reazione del signor Avery" disse infine Antheo "Sono sempre stati dei maghi poco gradevoli, era prevedibile che arrivasse a tanto"
Béatrice abbassò lo sguardo e fissò la lettera, ora lui sapeva tutto, per filo e per segno di lei; non avevano più vincoli per stare separati, adesso che aveva la certezza di potergli stare accanto senza voci indiscrete. Gli si avvicinò e si appoggiò a lui: "Probabilmente non sarò abbastanza 'nobile' per il tuo target..."

Antheo la guardò sorridendo e le prese il mento alzandole la testa: "Tu per me sei più pura di tutte le famiglie sanguepuro" e la baciò dolcemente, e lei rispose al bacio senza esitazione, ormai sicura che nulla li avrebbe più fermati, ormai sicura che per lei tutto sarebbe andato bene.

Rimasero abbracciati in quel ripostiglio, non sapevano neanche quanto tempo fosse passato, ma la cosa importava poco, volevano solo stare insieme.
Poi Béatrice lo guardò negli occhi e gli diede un bacio sulla guancia, e lui rispose dandole dei baci lievi sulla fronte.

"Antheo... puoi contare su me e Alessio per la tua vendetta"

L'erede Lestrange COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora