34 - Alleati inaspettati

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Per Antheo era arrivato il momento di concentrarsi sul suo piano primario: ripulire la scuola da quei noiosi Auror. Non sopportava più i loro intralci e non poteva più soddisfare i desideri del suo signore oscuro, adesso era ora di farla finita.

Un pomeriggio nel suo dormitorio, Antheo sentì un gran vociare provenire dalla sala comune; tutti gli studenti del quinto anno dovevano studiare per i G.U.F.O. quindi non potevano essere lì a divertirsi.

Scese dal suo letto e si diresse verso la sala comune dove con sua grande sorpresa vide quasi tutta la casa al suo interno. Che cosa stava succedendo? Perché erano tutti lì.

Il mangiamorte cercò istintivamente Adreo che non tardò a farsi vedere e ne approfittò per chiedere spiegazioni: "Che cosa significa tutto questo?" Fece Antheo indicando con il pollice la sala comune; Adreo mostrò un sorriso tutto denti: "Sorpresa! Ho parlato a tutti gli altri della tua causa e del trattamento che ti riserva il ministero; ogni figlio di sanguepuro sa che non è giusto"
Si girò verso la sala comune e chiamò l'attenzione di tutti i presenti: tutti figli di maghi sanguepuro e mangiamorte, tutti studenti che negli anni hanno celato la loro ammirazione verso l'unica persona che si era fatta avanti per proteggere gli ideali dell'oscuro signore, non si erano mai esposti, ma non servivano parole per vedere la loro determinazione negli occhi.

Antheo guardò la sala e poi si rivolse a suo cugino: "Come li hai convinti? Ero sicuro di essere da solo in questa battaglia"

"Ho dovuto fare una grossa ramanzina, loro sono nella tua stessa situazione ma hanno preferito vedere le loro famiglie marcire o ad Azkaban o per colpa del ministero, non si sono nemmeno presi la briga di ignorarle come si deve; i tuoi genitori non hanno rinnegato il loro signore e lo hanno pure cercato accettando ogni punizione, saranno premiati"

Antheo guardò di nuovo la sala comune, ringraziò Adreo dentro di sé che per una volta era riuscito a compiere un'iniziativa utile per il suo futuro. Il cugino poi gli disse che serviva un posto sicuro dove potersi allenare, per poter affrontare gli Auror e Silente al meglio, erano tutti pronti a qualunque cosa.

Il mangiamorte si fece avanti, si fermò in mezzo alla sala, si guardò intorno e mostrò il suo marchio: "Quanti dei vostri genitori lo hanno? Quanti sono seguaci dell'oscuro signore?"

Diverse mani si alzarono, alcuni guardarono in basso e altri si guardarono tra loro ridendo; "Avete visto cosa fanno a me? Lo farebbero con tutti, vogliono mettere a tacere ogni nostro pensiero, perché? Perché preferiscono difendere dei babbani, esseri inferiori a noi capaci solo do distruggere anni di stirpe"

Si alzò un ronzio di voci: chi diceva che non era giusto, chi urlava un 'no'proprio per manifestare il suo sgomento, e chi già prestava lanoulizia dei babbani da quella scuola.

"Voi sapete cosa ho passato? Avevo una vita meravigliosa, dei genitori fantastici che mi hai insegnato tutto ciò che serviva per compiacere l'oscuro signore e poter essere il suo migliore alleato; mio zio Rabastan ha passato con me tanti di quei pomeriggi ad allenarmi, a farmi resistere alle maledizioni usate da noi e dagli Auror, lui e mio padre mi hanno istruito fino allo sfinimento per farmi diventare forte!"

E di nuovo un vociare d'incitamento, erano dalla sua parte, ormai era certo, ed era sicuro che tutte le parole che avrebbe detto da lì in poi sarebbero diventate sacre nelle loro orecchie.
"E poi? Mi hanno fatto vedere la loro caduta, il loro processo per Azkban; ho visto la mia stessa famiglia distrutta, mi sono visto portare via ciò che mi permetteva di vivere"

Adreo ascoltava attentamente: nella voce di Antheo c'era tanta rabbia e odio repressi, di chi era stato zitto per troppo tempo, aveva sempre saputo del temperamento forte di lui, e sapeva che se te lo inimicavi eri destinato alla morte sotto atroci sofferenze, ad Antheo piaceva tanto vedere la sofferenza negli occhi delle sue vittime, proprio tutto Bellatrix.

"Adesso invece mi tengono isolato e mi controllano, il ministero francese ha deciso di vedermi come un pericolo per tutti, omertosi, preferiscono seppellire la realtà che affrontarla"

Mentre Antheo parlava, teneva il marchio ben in vista, perché tutti potessero vederlo, perché tutti potessero sentire il potere che emanava, così da mostrare ciò che il suo maestro, il suo signore, aveva deciso di mettergli sulle spalle; e lui avrebbe raccolto più alleati possibili, per accrescere la loro cerchia, per la loro causa.

"Tutti dicono che l'oscuro signore sia morto, sapete perché? Hanno paura, PAURA, di sbagliarsi, paura di vederselo davanti e di soccombere al suo potere, credono che addirittura non pronunciare il suo nome possa tenerlo lontano"

Il vociare si faceva più forte, erano ormai tutti pronti al loro destino e lo avrebbero abbracciato con gioia.
Antheo sentì la voce del suo signore dentro: "Uniscili a noi..." e quasi come guidato da una forza non sua, prese la bacchetta e si avvicinò ai suoi nuovi compagni, chiese loro il braccio, la mano dell'oscuro signore marchiò tutti i consenzienti, formando un esercito vero e proprio.

Béatrice raggiunse Antheo alla sala grande, disse di aver trovato una stanza che poteva fare al caso loro: le era capitato mentre camminava per il corridoio: "Non l'ho mai vista fino ad ora, credo che nessuno ti cercherebbe lì"
"E tu credi davvero che potremmo agire indisturbati?" le chiese lui speranzoso.

Quando arrivarono difronte al corridoio, videro una porta comparire e permettere al gruppo di entrarvi, comparendo poco dopo. La sala delle necessità avrebbe offerto loro un luogo sicuro dove allenarsi e dove apprendere maledizioni di tutti i tipi, a resistere alla maledizione Imperius e a comandarla a loro volta, torturare con la cruciatus e impedire di subirla.

"Sai Béatrice..." le disse poi avvicinandosi "Potresti unirti a noi, sai per la causa" alzò la bacchetta ma lei gli abbassò il braccio sorridendo: "Non preoccuparti, si può sostenere la purezza del sangue anche senza marchio". Lo abbracciò, contenta di vedere in lui una luce nuova e piena di determinazione, ormai era sicura che niente e nessuno lo avrebbe più calpestato, lui adesso era pronto ad affrontare il mondo intero: "proprio come il tuo signore" si fece scappare lei; Antheo la guardò stupito, come se entrambi avessero capito le intenzioni del ragazzo.


L'erede Lestrange COMPLETATAWhere stories live. Discover now