Capitolo 25

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ISTANBUL

Queste due settimane ad Istanbul sono volate. Sono state settimane piene di lavoro, ma anche settimane in cui mi sono svagata in giro per la città visitando ogni posto ed ogni angolo caratteristico.
Settimane in cui ho potuto capire e studiare il mondo reale di Firhat, settimane in cui ho imparato un pò a conoscerlo. Settimane piene di sesso e qualche litigio.
È pomeriggio e ha appena smesso di piovere. Fa freddo e il cielo è grigio.
Sto passeggiando sul lungomare e sto respirando l'aria a pieni polmoni cercando di scacciare l'ansia che si è impossessata del mio corpo.
Domani mattina si parte per Londra e torno a casa dopo due mesi.
Ho paura di tornare a soffrire come prima, una volta che sarò atterrata a Londra, mentre rivedo i posti, mentre sarò a casa, nella mia casa dove io e James abbiamo passato le nostre serate. L'azienda, il mio ufficio.
Faccio un bel respiro mentre una lacrima scivola lungo la mia guancia e me la asciugo velocemente.
Sento un senso di oppressione nel petto e mi fermo a guardare il mare.
Asciugo un'altra lacrima che scivola via lungo la mia guancia e faccio un altro bel respiro.
Prendo il telefono che sta squillando in borsa e vedo che è James. Sussulto nel leggere inaspettatamente quel nome. Butto con rabbia il telefono in borsa e torno a camminare sul lungomare asciugandomi le lacrime che non smettono di scendere.
Quando torno in hotel, ormai è già buio. Non potevo tornare subito con il viso bagnato di lacrime.
Una fitta tremenda colpisce il mio ventre mentre sto camminando verso l'ufficio della direzione. Faccio un bel respiro e apro la porta trovando Firhat e Selin a parlare di lavoro e stanno discutendo su qualcosa.
-"Askim" dice Firhat venendo verso di me e abbracciandomi. Lo stringo fortissimo a me e sento il suo calore accogliermi. La mia sicurezza. Mi bacia sul collo mentre siamo avvinghiati e sento un'altra fortissima fitta di dolore al ventre. Mi lamento staccandomi. Firhat mi guarda preoccupato prendendomi il viso tra le mani.
-"Tesoro stai bene? Cos'hai?" chiede serio.
-"Si Firhat. Dolori da ciclo. Tranquillo" dico sorridendo appena. Come ogni volta, i dolori mi ammazzano. Mi stacco e mi siedo sul divano.
-"Ti faccio portare qualcosa di caldo. Sicuramente hai preso parecchio freddo" dice serio prima di prendere il telefono e chiamare al bar.
-" Grazie" dico sorridendo e abbracciandolo fortissimo quando si siede accanto a me.
-"Sicuro di stare bene?" chiede a bassa voce vicino al mio orecchio.
-"No. Sono presa dall'ansia" dico tesa tenendolo stretto a me mentre cerco di trattenere le lacrime e sento un nodo in gola.
-"Perché tesoro?" chiede preoccupato con un filo di voce.
-"Londra. I ricordi. Tutto insomma" dico staccandomi da lui per guardarlo in faccia. Nei suoi occhi leggo la paura. Faccio un bel respiro e decido di dirgli anche della chiamata.
Selin esce dall'ufficio chiudendo la porta e capendo di doverci lasciare solo.
-"Prima mi ha chiamato James" dico con un filo di voce guardandolo negli occhi e tenendogli le mani tra le mie. Firhat chiude gli occhi e prende fiato. Quando li riapre, nel suo sguardo leggo rabbia.
-"E?" chiede serio e pacato.
-"Niente. Non gli ho risposto ovviamente. Ho buttato il telefono in borsa" dico tranquillamente. Firhat fa un sorriso amareggiato.
-"Mi chiedo cosa voglia da te quell'imbecille. Se crede di poter tornare insieme a te si sbaglia di grande. Dovrà passare prima sul mio cadavere" dice duramente. Sorrido alla sua gelosia e gli prendo il viso baciandolo con foga. Mi fa impazzire ancora di più quando è geloso da morire.
-"Non succederà. Mai" sussurro sulle sue labbra guardandolo negli occhi.
-"Giuramelo" dice serio. Sento il cuore esplodere per quanto va veloce.
-"Te lo giuro" dico con un filo di voce. Firhat prende il mio viso e mi bacia con passione alleviando le mie paure e la mia ansia.

********

LONDRA

-"Derek. Chiama Megan per favore. Mettiti tu in contatto con lei e dille che dobbiamo discutere di alcune cose sul progetto di San Francisco e dell'hotel ad Istanbul" dico spazientito al mio assistente con un labbro spaccato.
Appena sono arrivato questa mattina, l'ho trovato alla scrivania tutto triste, in silenzio e con il labbro spaccato. Preoccupato gli ho chiesto cosa era successo e mi ha raccontato che la sera prima ha fatto a botte con il suo ex compagno geloso. Gli ho consigliato di denunciarlo e di fare emettere un mandato di restrizione nei suoi confronti.
-"Subito James" risponde obbediente. Oggi sembra davvero un'altra persona.
-"Se non risponde, vai da mia madre e falla chiamare a lei. Sicuramente risponderà a zia Grace" dico ironico. Derek accenna un sorriso e fa una smorfia toccandosi il labbro.
-"Va bene James. Altro?" chiede in modo gentile.
-"Si. Ho prenotato un pò di mazzi di rose rosse dal solito fioraio. Puoi chiamarlo e dirgli di spedire le rose a mia moglie" dico sorridendo pensando a Valentina e alla faccia che farà quando a casa riceverà mazzi e mazzi di rose rosse. Avevo voglia di fare qualcosa di carino per lei, di farle qualche regalo.
-"D'accordo" risponde con appena un sorriso il mio assistente.
-"Puoi andare, grazie" dico prima di rispondere ad una chiamata.

FOLLEMENTE INNAMORATIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora