Billy Brown needed a place somewhere to go

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Casa sua è semplice, ma accogliente. Mi piace che non ci sia niente a separare la cucina dalla sala e che sia tutto arredato in modo elegante.

I muri sono pieni di foto, a colori e in bianco e nero. Ne vedo un paio sue e sono improvvisamente geloso della sua particolare bellezza.
So che certi diritti non mi spettano, ma sfido chiunque a dare un bacio come quello di poco fa e non desiderare di poterlo avere sempre, ancora, come esclusiva.

"Tieni" si avvicina e mi porge un bicchiere di vino rosso.

Tentatore, penso. Sorrido e accetto.

"Non posso stare qui per molto" lo avviso, guardando l'orologio.

"Quanto tempo abbiamo?"

"Un'ora. Pensi possa bastare?" Lo prendo in giro, ma lui sta al gioco.

"Non so, tu di solito quanto duri?"

Prima o poi metterò a tacere quella boccaccia, in un modo o nell'altro. Vedrai, stronzetto.

Ormai di questi pensieri non mi stupisco più.

"Te l'ho detto che i vestiti non me li tolgo" ribatto.

Lui si siede sul divano e ride, mi invita a raggiungerlo.
Mi osserva, come faceva quando eravamo seduti a terra.

"Cosa guardi?" Gli chiedo.

"Niente. Aspetto"

La risposta non mi rende certo più tranquillo.

"Tu aspetti sempre qualcosa"

Sono scemo se spero di essere io l'oggetto di tanta attesa?

"O qualcuno" ribatte.

"Smettila di avere sempre una battuta pronta! Sei snervante"

Ride e mi rende le cose ancora più difficili.

"A volte potresti anche cagarti sotto dalla paura, come faccio io"

Bevo un sorso del mio vino, ma stasera il sapore di alcol mi dà quasi fastidio.

"Un po' di rispetto, per favore" aggiungo, sorridendo.

"Hai ragione" mi dice.

Grazie, credo.
E ora?

"Cosa aspetti, comunque?" Gli chiedo.

Non mi risponde, si morde il labbro e sospira. Si appoggia contro il bracciolo e mette una mano dietro la testa.

Andreas, questo vale come una risposta pronta.

Mi sta praticamente invitando a saltargli sopra. La camicia che tiene nei pantaloni si allunga e lascia poca immaginazione sulle forme del suo busto.

Non voglio guardare in basso. Dare un bacio è una cosa, toccare un pene non mio, beh... è proprio un'altra cazzo di cosa.

Ti odio, Andreas gay di stocazzo.
Sono anche diventato più volgare, da quando ti frequento.

Ah, dopo questa cambio idea: devo bere alcol. Come posso aver davvero pensato che ci stiamo frequentando?

Svuoto il mio bicchiere, ma lui continua a non muoversi. Lo appoggio a terra e lo guardo ancora, i miei occhi si soffermano sui suoi, profondi e penetranti.

Ricambio lo sguardo inquisitore. Cosa cerchi di fare, Andreas?

"Al diavolo" dice lui, lascia il bicchiere a terra e annulla tutte le distanze.

Mi bacia, ci mette tutta la passione che riesce ad esternare. Mi spinge il petto e perdo l'equilibrio, sono sdraiato sul divano di casa sua, sotto di lui.

Billy Brown Where stories live. Discover now