Billy Brown you are a victim of the times

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Stasera ho cambiato spiaggia, ne ho scelta una più vicina al mio albergo, perché non avevo voglia di camminare.
Di solito mi piace camminare, perché ho il tempo di pensare a quello che voglio. Solitamente penso ai miei figli, a quanto mi manca vederli.

Li sento per telefono, tutti i giorni. Ma non è come averli qui con me, niente di quello che ho adesso è come prima.

E infatti, nelle mie passeggiate da vagabondo, penso a tutto ciò che mi riempiva la vita, prima.
Andreas mi riempiva la vita. Ma non solo. Mi riempiva il cuore, i polmoni e lo stomaco.

Questo l'ho capito più bevendo che passeggiando. Perché, tornando nella mia stanza un po' ubriaco, mi accorgevo di aprire la porta con una nota di speranza nel mio petto: chissà se Andreas mi ha fatto una sorpresa e mi ha raggiunto.

Non volevo Elisa, volevo lui. Voglio lui.

Ma lui non c'è. E non ci sarà. Perché non sa dove sono, né io so dov'è lui.

È lunedì oggi, il quarto che passo in questa città caotica. Cancùn è molto carina, non bellissima, ma sicuramente piena di gente.
C'è gente come me, che cambia festa in spiaggia ogni sera, e gente più disperata, che beve fino a dimenticare persino come si chiama.

Io bevo, ma non voglio dimenticare. Voglio solo rendere i pensieri meno opprimenti. I miei errori mi pesano sulle spalle e vorrei che non mi ricordassero ogni giorno che ho perso la mia famiglia, perché sono stato stronzo, ma ho anche perso Andreas, perché sono stato codardo.

E codardo è peggio di stronzo.
Anzi, forse con lui sono stato sia codardo che stronzo.

Non mi toglierò mai dalla mente l'immagine dei suoi occhi, quando mi diceva che lui non aveva mentito sul suo amore.

No, certo che non ha mentito. E me l'ha sempre dimostrato.

Io no, a un certo punto ho smesso. Ho dato per scontato quello che avevo e mi sono ritrovato con un pugno di mosche in tasca.

Ora il pugno ce l'ho ancora. E me lo merito dritto sul naso.

Mi viene da ridere, in netto contrasto con i miei pensieri. Sorseggio il mio cocktail zuccherato dalla cannuccia e guardo questi ragazzi, di ogni età, ballare a ritmo di musica, come se il domani fosse un problema di qualcun altro.

Una sera ci sono riuscito anche io. Ho ballato fino a che non ho più sentito la necessità di avere Andreas con me.
Ma poi mi sono fermato. Ed è stato come svegliarsi da un sogno bellissimo. Perché una notte e tutta la musica di questo pianeta non basteranno mai.

Sono così lontano da casa, ma non importa. Andreas me lo porto tra i pensieri, costantemente.
Ovunque vado, lui è qui di fianco a me, a ricordarmi che i miei errori hanno un prezzo.

Quindi, anche quando decido di bere troppo alcol o ballare troppo intensamente, lo vedo comunque davanti a me, che mi dice "Non funzionerà, neanche questa volta"

Una voce risuona davvero nelle mie orecchie, ma non è la sua.

"Posso offrirti un altro giro?"

È una donna alta, con i capelli mossi e gli occhi grandi, di un colore molto particolare. Gli occhi azzurri sono sempre stati uno dei miei punti deboli.

Ha due bicchieri in mano e ne allunga uno verso di me.

Sorrido, perché la mia mente ha riportato a galla un ricordo abbandonato.

"L'uomo di cui mi sono innamorato mi ha detto la stessa cosa, la sera che ci siamo incontrati"

Accetto il bicchiere e lascio il mio ormai vuoto sul bancone.

Billy Brown Where stories live. Discover now