Capitolo 13

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Appena mi alzai, cercai di fare piano per non svegliare Dylan, ma la mia missione fallì.
"Buongiorno Piccola."
Amavo quando mi chiamava con quel soprannome.
"Scusa non volevo svegliarti."
"Non fa niente."
Mi girai verso di lui e gli accennai un sorriso.
Erano le sette, così decisi di andare a fare una doccia.
"Vado in bagno."
"Va Bene."
Uscii dalla camera e andai verso il bagno, entrai e chiusi la porta alle mie spalle.
Levai il pigiama e entrai nella doccia, mi ero scordata di chiudere la porta a chiave, ma ormai ero già bagnata dalla testa ai piedi.
Sentii la porta aprirsi.
quando chiesi chi fosse rispose Thomas.
Quando sentii la sua voce mi venne i brividi a ripensare alla scena di ieri notte.
"Non ti hanno insegnato a bussare ?"
"Si."
"Allora perché non l hai fatto?"
Sentii la porta chiudersi e capii Thomas non si trovava più nella stanza, infatti fu così.
Mi avvolsi l'asciugamano in vita e tornai in camera.
Quando entrai vidi Dylan in boxer, per la seconda volta, ma non misi la mano davanti agli occhi, anzi, sbirciai per vedere i suoi perfetti addominali.
"Sei rimasta incantata dallo spettacolo?"
Ritornai nella realtà e mi accorsi che ero rimasta a fissarlo come una bambina quando danno il regalo di natale.
"Ehm no.
Scusami, ma dietro di te c'è davvero un bellissimo paesaggio."
Accennai un sorriso e lui ricambiò.
Erano le 7:20, potevo fare con calma, mi misi a sedere e mi levai l'asciugamano, senza pensare che Dylan si trovava dietro di me.
"Girati." Gli urlai
"Subito..p-a-drona." Balbettò, ma si girò, cioè almeno credo.
Presi reggiseno e mutande dalla valigia e mi girai verso di lui.
"Adesso puoi girarti, tranquillo."
Mi voltai verso la valigia, dandogli le spalle.
Presi una maglietta, dei pantaloni neri a vita alta e le mie amate Nike.
Notai gli occhi di Dylan puntati su di me.
Presi un cuscino e glielo tirai addosso.
"Non hai mai visto una ragazza in intimo?"
"Ehm...oh si, certo." Disse grattandosi la nuca.
"E perché eri incantato ?"
"Stavo ammirando le pareti di questa camera, sono davvero bellissime."
Mi scappò una risata, aveva usato la mia stessa tecnica.
Accennai un sorriso e guardai l'orologio, erano le 7:30.
"Mi hai tirato un cuscino?"
"Eh già, ma tipo un minuto fa, caro."
"Questo vuol dire....
Gurrraaaaa!" Urlò e si scaraventò su di me, buttandomi sul letto.
Si mise sopra di me e iniziò a colpirmi con il cuscino.
Dopo quale cuscinata, mi venne in mente un idea.
"Mi hai fatto male." Dissi toccandomi l'occhio, come se mi avesse colpito con la lampo.
Il mio piano funzionò alla perfezione, perché lui si fermò.
"Tutto bene?!
O mio dio scusami!" Disse con voce preoccupata.
A quel punto entrai in azione, ribaltai la situazione e questa volta mi ritrovai io sopra di lui.
"Immaginavo che stessi scherzando."
"Si certo, come no Signor O'Brien."
Presi il cuscino e glielo lanciai in faccia.
Mi prese i fianchi, ma non mollai la presa dal mio caro e amato cuscino, per colpa sua persi l'equilibrio e mi ritrovai a pochissimi centimetri dalle sue labbra.
Era davvero bellissimo, quegli occhi erano qualcosa di stupendo, sentivo il suo respiro sulle mie labbra.
E Mi accorsi che Si stava avvicinando sempre di più per baciarmi..

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