Capitolo 4

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Appena misi piede in casa mia mamma iniziò a farmi 10591 domande.
"Come è andata oggi?"
"Come è la tua classe?"
"Hai Fatto amicizia con le ragazze di classe tua?"
"Conosciuto qualche ragazzino?"
Cosa le dovevo dire?
Che in classe mia erano tutte delle sgualdrine piene di push-up, che avevo fatto amicizia solamente con una ragazza di nome Camilla, che un mio compagno di classe mi aveva seguito fino a casa, che non ero stata attenta a una domanda del professore e tante altre cose, ma mi limitai a dire..
"Tutto apposto."
Finii di magiare e mi affrettai ad andare in camera.
Mi buttai sul letto e mi addormentai, feci un sogno, un sogno strano.

Ero a scuola, con Camilla, stavamo andando a mensa quando mi arrivò un biglietto da un ragazzo.
'Sono solamente uno stronzo..
-Anonimo'
Guardai Camilla e lei alzò le spalle, era confusa quanto me.

Il sogno finì, quando mi alzai erano le 6:00, presi il mio computer portatile e aprii Facebook.
Guardai un po' la bacheca, ma non c'era niente di interessante, appena stavo per chiudere il computer mi arrivò un messaggio sul telefono da un numero sconosciuto.
'Ciao bella.'
'Chi cavolo sei?'
Visualizza e non risponde, le liniette diventano blu, ma nessuna risposta.
Spensi il telefono e andai a vedere la Tv.
Dopo aver mangiato, mi affetterai ad andare in camera per evitare le domande di mio babbo.
Mi buttai sul letto e il telefono squillò di nuovo.
Però questa volta era Camilla.
"Hola"
"Ei cami"
"Conosci per caso questo numero ..."
E gli inviai il contatto, ma la sua riposta fu come mi aspettavo, un bellissimo No.
"Grazie lo stesso, adesso vado Buonanotte."
Dopo qualche minuto a girarmi e rigirarmi nel letto mi addormentai.
Feci un altro terribile sogno.

Stavo tornando a casa, mentre giravo l'angolo qualcuno mi tappò la bocca e davanti a me trovai i bellissimi occhi di Dylan.
Mugolai, ma lui continuò a tenermi la mano davanti alla bocca, come se mi nascondesse da qualcuno o forse da qualcosa.
Alla fine provai a mordergli la mano. ma lui non fece niente.
Poi mi suonò il telefono..un suono assordante.
E il mio sogno finì.

Era la sveglia, quell'orribile suono invase il mio sogno e la mia camera.
Mi preparai per bene e andai a fare colazione.
"Giorno mamma" Dissi biasciando per il sonno e mi misi a mangiare la mia fiesta con il latte caldo.
Quando guardai l'orologio era tardi, anche il secondo giorno sarei arrivata in ritardo, ormai mi dovevo abituare a quest'orario.
Salimmo in macchina e mia mamma andò come una furia diretta a scuola.
Appena scesi dalla macchina la campanella suonò e tutti i ragazzi corsero verso l'entrata, mentre alcuni finivano la sigaretta.
"Domani mattina svegliami prima"
Dissi alla signora accanto a me, lei mi sorrise ed io ricambiai.
Appena arrivai a scuola, tutti i miei compagni erano seduti ai propri posti ed il mio per fortuna non era occupato.
Mi guardai in torno per cercare Camilla, ma non c'era.
'Dannazione' pensai mentre mi stavo mettendo a sedere, ma quando mi rigirai per guardare meglio, la mia amica stava entrando dalla porta tutta di corsa.
Almeno qualcosa avevamo in comune, il ritardo.
Mi rivolse un enorme sorriso e si mise a sedere.
Dylan era dietro di me, non avevo voglia di parlare con lui.
'non ha bisogno di una come me, non deve avere bisogno di me' ripetevo in continuazione a me stessa.
Mentre cercavo di concentrarmi sulla lezione di Spagnolo, mi arrivò un altro bigliettino.
'Cavolo, non ti sei accorta di me?'
Anonimo.
Nessuna firma.
Rimasi a fissare quel biglietto, era tutto come nel mio sogno e il professore mi fece una domanda ed io persa nei miei pensieri non la capì.
"Come scusi?"
"Signorina deve stare più attenta..insegni al suo compagno Mattia, come si chiede in spagnolo di andare al bagno."
"Ehm.."
Puedo ir al .. Al.. Al..
Caspio!
Non mi veniva, non sapevo che dire.
Cercai Dylan con lo sguardo, quando mi girai per cercare aiuto lui non alzò nemmeno la testa, ci rimasi male all'inizio, ma poi alzai le spalle e dissi al professore che non sapevo la risposta.
D'altronde nemmeno io volevo parlare con Dylan.
Mi guardò male, ma poi chiese a una delle sgualdrine, Vanessa.
Quest'ultima si alzò e come sempre mise in mostra il culo, anche quello rifatto.
Quando mi girai per guardare se Dylan si fosse mosso, i nostri occhi si incrociarono, ma lui cambiò subito sguardo e si mise a guardare Vanessa.
Per fortuna l'ora finì ed io corsi verso Camilla. Non dissi una parola, finché non ci sedemmo al tavolo per mangiare.
"Ei..che hai?" Disse la ragazza mora davanti a me.
Il mio sguardo si era incantato su Dylan, ma lui non incrociò mai il mio..
"Sto benissimo perché?"
Fingendo un sorriso distolsi lo sguardo da lui e mi misi a guardare Camilla che si trovava vicino a me.
"Sei strana."
"Nono." Mormorai
"Ma chi era quell'anonimo di ieri sera?"
"Non lo so, sennò te l'avrei detto!"
Sapevo di averle risposto male, ma in quel momento Dylan mi stava facendo 'arrabbiare.'
"Tranquilla Ari."
"scusami, ma non mi sento tanto bene e quindi mi sa che torno a casa."
Lo so che la scuola non era ancora finita, che mancavano ancora tre ore alla fine, ma non mi importava, me ne sarei andata ed anche subito.
"Cosa?! Devi rimanere!" Urlò Camilla.
Non mi voltai, non permisi a nessuno di incrociare il mio sguardo, nemmeno a Dylan.
Appena uscii di scuola, andai dritta al parco per stare un attimo da sola e riflettere, ma non feci in tempo a immergermi nei miei pensieri che il telefono squillò, un numero sconosciuto.
"Tutto bene tesoro?"
Guardai la foto del profilo e ovviamente era lui, il problema è che adesso lui aveva il mio numero e mi avrebbe rotto le palle ancora e ancora.
Tesoro? Ma cosa stava dicendo? non mi aveva considerato per tutta la giornata ed adesso aveva il coraggio di scrivermi?
"Dylan?"
"Chi sei?!!"
Ma era stupido?! Mi aveva appena scritto lui!
"Sono Arianna." Scrissi velocemente, aspettando una sua risposta.
"Ah..
Ehm..ciao.
Volevo scrivere a Vanessa, scusa."
"Ok."
Non salvai nemmeno il numero e cancellai la chat.
Non so perché in quel momento provai qualcosa misto a rabbia/gelosia..
Forse..forse mi stavo innamorando..
'Ma nemmeno per idea!' Urlai a me stessa, non mi sarei mai innamorata di uno stronzo.

Fidati di meWhere stories live. Discover now