Capitolo 3

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Appena suonò la campanella, presi velocemente le mie cose e andai verso l'uscita con Camilla
"Non male come primo giorno"
"Già" risposi accennando un sorriso, probabilmente per lei era andato bene, ma contando che avevo preso una porta in faccia, non era stata una bellissima giornata.
Salutai Camilla ed entrambe prendemmo strade diverse.
Misi le cuffie e mi incamminai verso casa, guardandomi attorno.
Era autunno, gli alberi erano spogli, le foglie cadevano e si posavano delicatamente a terra e la strada aveva un tocco di giallo-arancione vicino ai marciapiedi, era davvero tutto bellissimo.
Sentii urlare il mio nome, così mi tolsi le cuffie per sentire se era solamente frutto della mia immaginazione, ma dietro di me risentii quella voce, una voce maschile.
"Fermati"
Svoltai velocemente l'angolo, senza guardare chi fosse, ritrovandomi Dylan davanti, alzai un sopracciglio guardandolo e lo spinse leggermente allentandolo da me.
"Ehm, devo andare." Dissi imbarazzata, sperando che non avesse notato il rossore sulle mie guance.
"Arianna! Aspetta dai.."
Scossi la testa e ripresi a camminare, ma mi fermai quando lo sentii prendermi per un polso, mi girai e lo guardai sbuffando.
"Cosa vuoi?" Dissi acidamente.
"Ti andrebbe di uscire insieme a me?"
Rimasi in silenzio guardandolo negli occhi, non sapendo cosa rispondere.
"Devo andare a casa"
"No, prima dammi una risposta" disse serio, sospirai alle sue parole e scossi la testa mordicchiandosi il labbro inferiore.
"Tu non puoi dirmi cosa posso o non posso fare."
Abbassai lo sguardo sulle nostre mani e mi accorsi che ancora aveva la mano sul mio polso.
"No, cioè si, hai ragione, ma.."
Alzai un sopracciglio guardandolo aspettando che continuasse la frase, non capendo perché si stesse comportando in quel modo
"posso almeno accompagnarti a casa?" Disse velocemente, corrugai la fronte a quella domanda.
"Perché?" Chiesi sospirando.
"Perché visto che non vuoi uscire con me, almeno lascia che ti accompagni a casa"
Sbuffai, ma accettai la sua richiesta.
"Solamente oggi, andiamo."
E feci cenno con la mano 'libera' di muoversi perché ero già in ritardo.
Dopo un paio di minuti di silenzio cominciò a parlare.
"Parlami di te Arianna."
Mi girai verso di lui scuotendo la testa, non spendo come rispondere, in più non amavo parlare di me stessa.
"Meglio di no"
"E perché?"
"Perché non mi va, non sono come le altre ragazze"
"Aspetta.."
Per fortuna eravamo arrivati, lo interruppi prima che potesse finire la frase, non avevo voglia di continuare la conversazione.
"Sono arrivata, ciao Dylan."
Era davvero un bel ragazzo, simpatico, gentile, ma ero sicura che mi avrebbe fatta innamorare e poi mi avrebbe spezzato il cuore, come tutti gli altri.
"Adesso lasciami quel dannato polso e vai a Casa."
"Io..aspetta.. davvero..scusa."
Sbuffai irritata dal suo comportamento, continuava a scusarsi, ma non aveva detto niente di male.
"Senti, non devi scusarti, devo solamente andare a mangiare Dylan." Sorrisi falsamente e lui finalmente capii e dopo avermi lasciato il polso si incamminò verso casa, proprio come feci io.

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