Capitolo 2

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La campanella mi aveva salvato dalla conversazione con quel ragazzo, perchè conoscendomi ci avrei discusso sicuramente. Uscii velocemente dalla classe e raggiunsi Camilla, che stava anche lei andando verso gli armadietti.

"Eeei" dissi affiancandola, mentre tenevo i libri di spagnolo stretti fra le braccia.
"Ciao."
"Simpatiche vero quelle di classe nostra?"
"simpaticissime" disse ironicamente.
Era rimasta sempre con la testa rivolta verso le sue scarpe, non aveva alzato lo sguardo nemmeno per vedere chi fossi.
"Sono Arianna.." Le ricordai, ma lei a quanto pare sapeva già tutto.
"Sisi, so chi sei."
E finalmente alzò lo sguardo verso di me. Le sorrisi timidamente, non sapendo bene come comportarmi.
"Se qualche volta vuoi sederti accanto a me, per me non ci sono problemi." Presi un respiro profondo e continuai "anzi, mi farebbe piacere visto che non ho amiche qui.."
"Ehm..." Borbottò qualcosa, ma non riuscii a capire, così cambiai argomento.
"Ti va di pranzare insieme?"
Per fortuna accettò ed entrambe ci avviammo verso la sala da pranzo. Ci sedemmo ad un tavolo da sole e dopo aver mangiato i nostri panini, restammo lì sedute a farci qualche domande a vicenda.
"Allora..sei fidanzata.?" chiesi curiosamente guardandola negli occhi.
"No." Rispose fredda.
"Bene, neanche io." Sorrisi, ma lei non ricambiò.
"Posso farti una domanda?" chiesi giocherelland con una ciocca di capelli,
"Certo, dimmi tutto"
"Ti fidi delle persone?"
"Non più di tanto, tu?"
"Nemmeno io, ma solamente perchè in passato ho perso la fiducia di molte persone, che ritenevo importanti e adesso ho un po' di difficoltà a fidarmi" spiegai scrollando le spalle, come se quei ricordi fossero un peso.
Ci fu qualche minuto di silenzio, probabilmente entrambe eravamo concentrate sul nostro passato. Mi guardai attorno, osservando le persone che si trovavano in quella stanza, per poi soffermarmi su Dylan, che stava tranquillamente parlando con un ragazzo. Quando incrociai il suo sguardo, avvampai e lui accennò un piccolo sorriso riportando subito dopo l'attenzione sul suo amico ed io feci lo stesso.

L'ora di pranzo era finita e dovevamo rientrare in classe, entre mi dirigevo verso l'uscita con Camilla, la porta della mensa mi colpì precisa sul naso.
Caddi a terra dal dolore e anche per via della botta. Mi portai velocemente una mano sulv iso, massaggiandomi il punto dove ero stata colpita.
Mi sentivo stordita, confusa, da non accorgermi che davanti a me si era appena posizionata metà scuola, tutti in cerchio, ogni singola persona aveva gli occhi puntati su di me.
Dopo un paio di minuti a terra, riuscii ad alzarmi e davanti a me mi ritrovai Dylan, che molto probabilmente aveva assistito alla scena.
"Hey, come secondo incontro è andato bene no?"
Finsi una risata e uscii velocemente sotto lo sguardo e le risate di tutti.
Dovevo procurami del ghiaccio sennò fra pochi minuti sarei diventata il "Re Leone 2 la vendetta."
Dietro di me sentii qualcuno avvicinarsi e poi fermarsi proprio alle mie spalle.
Era Dylan, di nuovo.
'Che palle' pensai, quel ragazzo non faceva altro che preoccuparsi di me e non mi conosceva neanche.
"Agitata la ragazza?" Mi chiese, se solo avessi avuto un po' più di coraggio forse gli avrei risposto, ma come sempre ridacchiai falsamente guardandolo negli occhi.
"Sai fare solo quello? Wow" disse il moro, guardandomi come per memorizzarsi ogni lineamento del mio viso.
Rimasi in silenzio, sbuffando leggermente alle sue parole.
"Okkey.. Ehm.. Vediamo.. Mi trovi carino.?" Sorrise ed io lo guardai male.
No.
Era la risposta che volevo dire, anche se avrei mentito, perché lo trovavo davvero carino.
"No, sei brutto." Dissi, non ascoltando il mio subconscio che continuava a ripetermi di dire di 'Si'.
"Ah.."
La sua espressione diventòquasi triste, ma non riuscii a capire perchè si trovava ancora lì con me.
"Cosa vuoi?"
Non volevo perdere tempo, visto che eravamo abbastanza in ritardo per la lezione.
"Ti volevo dare il ghiaccio, tieni."
Presi il giaccio ringraziandolo e chiusi l'armadietto avviandomi in classe.
Mentre stavo seguendo la lezione del professore di matematica mi arrivò un biglietto.
'So che mi trovi irresistibile. D '
'Certo come no ' scrissi velocemente, per poi passargli il bigliettino, scontrandomi involontariamente con il suo occhio. 
Mi girai verso di lui per scusarmi, ma il Professore mi chiamò fecendomi una domanda alla quale non sapevo rispondere, rimasi un paio di minuti in silenzio con tutti gli occhi puntanti su di me, naturalmente.
"La risposta è 20abc" sentii bisbigliare dietro di me.
"Penso sia.. 20abc"
"Risposta esatta, complimenti signorina." Il professore mi sorrise ed io ricambiai.
Mi girai verso Dylan accennando un  sorriso e lui mi fece l'occhiolino ed io ricambiai mimando un 'grazie'.

Fidati di meWhere stories live. Discover now