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Dopo pochi secondi riuscii dall'acqua fradicia e raggiunsi gli altri che ormai erano nel mezzo di una discussione

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Dopo pochi secondi riuscii dall'acqua fradicia e raggiunsi gli altri che ormai erano nel mezzo di una discussione. Per mio dispiacere Jason mi venne incontro con un ghigno malefico. Il suo torso nudo era del colore della sabbia scura.

«Bello spettacolo», rise divertito pavoneggiandosi, mentre si avvicinava sempre più a me. Mi porse la sua canna.

Lo schivai, facendo barriera con le mani per stargli più lontana. Feci una smorfia. «Divertente... Siete degli animali.»

Mi avvicinai ad Allison, la quale stava ancora parlando con Tom. Ripresi la birra che avevo lasciato e mi sedetti sul mio asciugamano. Piegai le gambe per togliermi la sabbia dalle ginocchia.

Sospirai e Hayley si sedette accanto a me. Le sorrisi soddisfatta e lei mi raccontò del suo nuovo lavoro in un ristorante.

Ultimamente avevo pensato anche io di trovarmi un lavoro. Non che non ne avessi bisogno, ma ero una persona che doveva tenersi occupata e negli ultimi tempi avevo troppo tempo libero. Forse avrei potuto-

«Dove vai?», gli domandai incuriosita.

Jason mi era appena passato vicino e io mi sentivo fin troppo annoiata. D'altronde se fossimo usciti da quella giornata senza litigare, sarebbe anche stato un punto basso nel mio orgoglio. Vedere Jason irritato era stranamente gratificante e io avevo un talento nel farlo.

Il moro non si voltò. «Ti interessa?»

Per fortuna subito dopo lo vidi inciampare di colpo su un sasso, facendolo cadere di faccia sulla sabbia bollente. Non potevo non ridere con gusto.

«No», risposi secca alla sua domanda per poi rivolgermi con un sorriso verso il mare. Me lo potevo far bastare per quel giorno.

Presi ad ammirare il tramonto appena iniziato davanti a noi e ad osservare le varie sfumature arancioni nel cielo. Se non fosse stato per le urla dei nostri amici e la parlantina di Hayley sarebbe potuto sembrare un posto rilassante.

«Piacere, Bill», sentii una voce accanto a me.

Mi voltai sorpresa, trovandomi davanti la mano di uno dei ragazzi che non conoscevo. Come prima impressione mi pareva essere gentile dato il suo sorriso ammagliante.

Aveva i capelli biondi cenere, accompagnati da due occhi color nocciola. Il suo aspetto curato lo distingueva da quello selvaggio di Tom e gli altri ragazzi.

Mi alzai e gli strinsi la mano. «Charlotte. Piacere.»

Avevo notato subito il suo accento inglese e il suo comportamento sorprendentemente educato, essendo amico di quegli idioti.

«Sei la ragazza di Jason?», mi chiese cordiale.

Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.

Ricolsi d'istinto lo sguardo verso lo sgabuzzino in cui era sparito poco prima. «Neanche morta. Scusami. Perché lo pensavi?»

Fece spallucce in imbarazzo. «Scusa. Mi era sembrato. Tom ha detto che litigate spesso.»

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