Sono un cercatore

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Un rumore di oggetti che cadevano a terra la svegliò.
Non aveva la forza di aprire gli occhi, aveva voglia di tornare a dormire, ma per quanto il letto fosse stranamente comodo, l'odore di muschio e di salsedine le inondava le narici.
Le avevano buttato il materasso in mare per caso?
Decise di aprire gli occhi quando sentì altre cose cadere, la coperta rossa e oro fu la prima cosa che vide.
Una finestra poco più lontano mostrava la neve che cadeva, alzando lo sguardo invece capì di essere su un letto a baldacchino.
Qualcuno imprecò dopo un breve tonfo. Esmeralda si mise a sedere sul letto e si guardò intorno cercando la voce a lei familiare, una testa rossa si trovava vicino a un comodino attaccato a una parete di pietre, guardava per terra notando tutte le cose che aveva fatto cadere.
Prese quella che sembrava una bacchetta e la agitò brevemente pronunciando una parola, "reparo".
A sentirlo, Esmeralda strabuzzò gli occhi, e continuò a guardarlo senza nemmeno accorgersi che il ragazzo aveva alzato lo sguardo verso di lei.
Il ragazzo parlò ma Esmeralda vedeva solo le labbra muoversi. Non stava capendo nulla. Stava sognando forse? Ma poteva essere così reale? Evitò di dire al ragazzo che magari era tutta immaginazione, sapeva quanto lo faceva arrabbiare. Ma se era tutto reale, come aveva fatto ad arrivare ad Hogwarts? Come aveva fatto ad arrivare in un altro mondo? Fino a 2 minuti fa dormiva e basta.
Persa nei suoi pensieri non si accorse nemmeno che Fred a fatica si era avvicinato a lei e ora sedeva sul letto in cui fino a poco fa lei dormiva beatamente.
Le toccò leggermente la spalla così che si risvegliasse dal suo stato di trance.
"Fred?"
"Fred" confermò lui sorridendo leggermente.
A Esmeralda quel piccolo gesto provocò un buco allo stomaco. Non le sembrava vero. Lui era li davanti a lei che sorrideva. Era bellissimo. L'aveva immaginato più basso e con i capelli poco più lunghi, ma era anche meglio di come l'aveva immaginato.
Di scatto si avvicinò a lui abbracciandolo, gli fece perdere l'equilibrio per un attimo facendolo sdraiare sul letto ma subito si rialzò sedendosi mentre ridacchiava e abbracciava la ragazza che si trovava a cavalcioni su di lei mentre gli si aggrappava al collo.
I capelli di Esmeralda erano un po' sparsi sul viso di lui che l'abbracciava forte stretta a lui, gli solleticavano il naso ma in quel momento era l'ultima cosa di cui gli importava.
Esmeralda sempre su di lui smise di abbracciarlo mentre lui la teneva per la vita evitando di farla cadere.
La mano della ragazza si posò sulla guancia di lui mentre lo osservava.
"Mi sembra di avere un nido di Doxy nello stomaco per la barba di Merlino" esclamò lui poggiando la testa nell'incavo del collo di lei. Aveva un profumo così buono.
Lei ridacchiò ma poi chiese imbarazzata se fosse una cosa buona, Fred annuì tornando a guardarla.
Sembrava davvero che avesse due smeraldi al posto degli occhi, i capelli neri erano lucenti e le arrivavano fino a metà schiena, il naso delicato leggermente all'insù, le labbra carnose sembravano essere morbide e la spruzzata di lentiggini sul naso e sulle guance le davano un'aria di innocenza impagabilmente straordinaria.
Era bellissima.
Posarono le fronti una sull'altra ed Esmeralda chiuse gli occhi mentre invece Fred si prese qualche altro attimo per ammirarla.
Fino a poche ore prima pensava fosse morta, ora invece era sulle sue gambe,  con il suo profumo che riempiva la stanza coprendo anche l'orribile profumo di Lee che sapeva di salsedine e muschio, con quella specie di divisa bianca che per quanto fosse brutta e semplice faceva vedere lei come un angelo. Aprì gli occhi e lui li chiuse di scatto.
"Ti ho visto che mi guardavi" disse lei ridendo aggrappandosi al suo collo mentre si buttava indietro con il corpo, Fred rise e strabuzzò gli occhi.
"Ferma che cadi stupida" esclamò tra le risate, reggendola ancora per la vita.
Lei lo guardò e gli solleticò il naso con il suo.
Fred rise ancora per quel gesto ma si ricompose quando sentì qualcuno schiarirsi la voce, guardò verso l'entrata della camera vedendo la sua copia affiancato da Lee, Ginny, Hermione, Ron e Harry.
Alzò gli occhi al cielo nascondendo un sorrisetto.
"Non lo so chiamate già tutto il resto del dormitorio già che ci siete"
"Scusa, volevano tutti vedere se fosse sveglia, ti ho portato da mangiare" disse George protendendogli un piatto coperto da dei tovaglioli che Fred poggiò sul letto su cui era ancora seduto.
Esmeralda alla vicinanza di George si alzò dalle gambe di Fred sedendosi dietro il ragazzo.
"Tranquilla è George, il mio gemello"
Disse Fred.
"Beh si lo vedo anche io" ribadì lei sarcastica.
Fred le schioccò un sorrisetto e poi si girò verso gli altri ragazzi per presentarli, ma loro si erano già avvicinati e si erano tutti seduti nel letto accanto, quello appunto di Fred.
Ginny subito si avvicinò a lei e si sedè sul letto scansando Fred che cadde a terra.
"Ginny. È ancora debole smettila"
Disse George aiutando il fratello.
"A me sembra che stia benissimo, non ha nemmeno gli occhi stanca guardala"
Disse lei osservando bene Esmeralda e prendendo una sua ciocca tra i capelli sussurrando qualcosa sul fatto che fossero morbidissimi.
"Infatti parlavo di Fred. Stai bene Freddie?" Disse lui. Fred annuì.
"Perchè sei debole?" Chiese Esmeralda un po' imbarazzata vedendo che tutti la guardavano.
"Non importa lascialo perdere vuole solo fare scena, pensa a me. Io sono Ginny tu sei Esmeralda quindi?"
"Si lo avevo capito che fossi tu, si sono io"
"Sei bellissima" disse Ginny ammaliata dalla ragazza.
"Grazie, anche tu, i tuoi occhi sono così belli" esclamò lei facendo imbarazzare un po' la rossa, decise allora di smettere di imbarazzata e guardò gli altri.
"Tu sei Ron allora" si rivolse a Ron che annuì e le porse la mano per presentarsi.
"Harry?" Il ragazzo annuì e si alzò avvicinando a lei per salutarla con due baci sulle guance.
"Io sono Hermione Granger piacere" le disse la ragazza seduta vicino ad Harry tendendole una mano. Per quanto distaccata le andò bene quel saluto, in poco tempo aveva ricevuto troppo contatto fisico per i suoi gusti, per quanto fossero gentili, tutto quel contatto la stava leggermente soffocando, non se lo aspettava, non era abituata, ma lasciò perdere. Prima o poi si sarebbe abituata, non era una cosa poi così brutta.
"Io sono la copia bella invece, piacere George" esclamò il ragazzo accanto al suo gemello facendole un cenno con il capo e sorridendo, Esmeralda ricambiò.
"Ho sentito molto di te" iniziò lei.
"Cose belle spero"
"Come se non lo sapessi, siamo sempre insieme hai sentito tutto ciò che dicevo di te" sbottò Fred prendendo il gemello per il collo e spettinandolo.
Esmeralda rise e poi guardò il ragazzo accanto a loro, Lee.
"Ho sentito molto anche di te"
"Hai sentito anche che il letto su cui  sei adagiata dal tuo arrivo è il mio?" Disse lui ridendo facendo imbarazzare la ragazza.
"Scusa" disse lei non capendo se scherzasse o meno, cercò comunque di evitare di fare qualche battuta o di rispondergli nel suo sarcasmo pungente, non voleva che subito tutti pensassero che fosse un'antipatica scontrosa.
"Ma no dai scherzo, ti ci ho messo io quando sei arrivata tranquilla"
Esmeralda gli sorrise e poi si rivolse un po' a tutti.
"Come sono arrivata?" Chiese facendo smettere George e Fred che si stavano prendendo a botte per scherzo.
Il silenzio calò nella stanza, tutti guardavano o per terra o quello che capitava loro davanti.
"Non lo sappiamo, noi siamo arrivati nella stanza ed eri già qui-disse Hermione indicando i suoi due migliori amici e Ginny- però è impossibile che tu sia qui, è impossibile tutto in realtà, che voi due siate anime gemelle, che tu appartenga a un altro mondo, che riusciate a parlarvi come tutte le altre anime gemelle. Dobbiamo dirlo a Silente" raccontò Hermione.
"Per te tutto quello che non è nei libri è impossibile" sbuffò Ron.
"E dobbiamo dire tutto a Silente quest'anno" continuò  Harry.
Ron guardò l'amico e sorrise felice.
"Abbiamo fatto come Fred e George, ci siamo finiti la frase a vicenda"
Harry annuì e sorrise anche lui.
Sembrava un po' stupido per essere la persona che avrebbe dovuto sconfiggere Voldemort.
"Perchè è così. Silente deve sapere cosa è successo. Sapeva dell'altro mondo, magari sa anche come è possibile che lei sia qui."
Continuo la ragazza riccia affiancata ai due.
"Si va bene ma domani, si è svegliata poco fa, hai fame? Tie- ragazzi ma davvero?"
Fred si arrabbiò con Ginny e Lee che mentre tutti parlavano avevano iniziato a mangiare ciò che conteneva il piatto portato da George.
"Sono un cercatore, devo alimantarmi" disse Ginny mentre masticava, cosa che fece ridacchiare Esmeralda. Era così carina e sembrava simpaticissima, essere l'unica figlia femmina tra 6 fratelli maschi doveva avergli dato certe libertà che si era presa senza protestare. Infatti Fred abbandonò subito il broncio arrabbiato e strinse gli occhi a due fessure sorridendo.
"La tua scusa invece?" George si rivolse a Lee.
Il ragazzo con i dread alzò le spalle.
"Avevo fame, Ginny ha iniziato a mangiare e mi sono aggregato"
"Andiamo nelle cucine"
Esclamarono in contemporanea i gemelli.
Ginny subito annuì felice con Lee. 
"Intendevo io George ed Esmeralda, voi avete già mangiato" disse Fred cercando di liberarsi dalla sorella.
"Anche George ha mangiato" ribattè lei
"Si ma senza George non vado da nessuna parte"
"Ti dico che sono un cercatore, mi devo alimentare" si impuntò Ginny battendo una mano sull'altra cercando probabilmente di sembrare più convincente.
Fred aprì di nuovo bocca ma Ginny non gli lasciò il tempo di parlare.
"Vado a prenderti una delle mie divise così non si accorgeranno di te"
Hermione l'accompagnò lasciando Esmeralda come unica ragazza nella stanza.
"Vieni a casa nostra per le vacanze?"
Chiese Ron.
"Vengono anche Harry e Hermione"
Ma Esmeralda fece poco caso alla seconda frase. Quanto sarebbe stata li? Silente avrebbe accettato che lei rimanesse? Sarebbe potuta rimanere a scuola?
"Non lo so"
"Si viene, lo dico domani alla mamma"
Ci furono attimi di silenzio prima che Ginny e Hermione tornarono, entrambe con un mantello che poco prima non avevano e altri vestiti in mano.
"Andiamo anche noi nelle cucine. Voglio parlare con gli elfi" disse Hermione rivolgendosi a Harry e Ron che alzarono gli occhi al cielo.
"Mettete tutti il mantello, lei non può farsi vedere e se sarà l'unica con il cappuccio qualcuno potrebbe sospettare qualcosa"
Continuò a spiegare mentre Harry e Ron uscirono per andare nella loro stanza a prendere i mantelli, e Fred, George e Lee si alzarono a cercare i loro in giro per la stanza.
Ginny diede i vestiti ad Esmeralda che li prese.
I ragazzi uscirono permettendo ad Esmeralda di cambiarsi e quando furono tutti pronti scesero le scale.
Esmeralda si guardò intorno, era nella sala comune dei grifondoro, era bellissima, ma non fece in tempo a guardarla bene perchè Hermione le sussurrò di abbassare lo sguardo o il cappuccio sarebbe stato inutile, l'avrebbero vista.
Ma quando una voce femminile chiamò Fred, e lui rispose dicendo che avrebbero parlato più tardi pronunciando poi il nome "Angelina", Esmeralda non riuscì a trattenersi dal guardare la ragazza. Voleva troppo sapere che aspetto avesse.
Si voltò e vide Fred andarle incontro e poggiarle una mano sulla schiena per mandarla avanti, ma quel gesto fece sì che la ragazza dalla pelle scura abbassasse lo sguardo verso di lei vedendo parte del viso scoperta dal cappuccio.
George si accorse che le due si guardavano e allora si mise accanto al fratello coprendo la visuale ad Esmeralda.
Fuori dal dormitorio, i gemelli fecero passare il resto dei ragazzi da uno dei passaggi segreti che li portarono direttamente nel corridoio in cui c'era il quadro di frutta.
"Angelina l'ha vista" disse George quando furono sicuri che nel corridoio non ci fosse nessuno.
"Cosa?" Urlò quasi Hermione per poi mordicchiarsi le unghie delle dita.
"Shhh" dissero alcuni insieme.
"Ma quando?"
"Quando ha chiamato Fred, mentre stavamo uscendo dalla sala comune si guardavano perchè Fred aveva la mano su Esmeralda." Spiegò il gemello che le aveva viste.
Fred si passò una mano sulla faccia ma lasciò perdere.
"Lasciamo stare, dopo vado a parlarle quando torniamo da qui e domani parlerò con Silente sperando che la Umbridge non mi impedisca anche quello" disse facendo il solletico alla pera sul quadro che diventò una maniglia.
Entrarono tutti ed Esmeralda rimase sbigottita dal vedere tutti gli elfi nella grande cucina che le si presentava davanti.
Gran parte di loro si girarono verso il gruppo dei ragazzi, Hermione si abbassò il cappuccio e alcuni di loro si voltarono indignati, Ron la imitò e rise accorgendosi anche lui del comportamento di alcuni elfi, quando anche Harry rivelò il suo volto insieme a Ginny, un elfo che si trovava vicino al camino insieme ad un altro elfo che non aveva un aspetto molto sobrio, corse verso il ragazzo saltando di gioia, suppose fosse Dobby.
Il vero caos ci fu quando Fred, George, Esmeralda, e Lee si tolsero il mantello.
"Padroni Weasley ciao" urlavano gli elfi felici.
"Padroni?" Chiese Esmeralda a Fred alzando lo sguardo verso di lui.
"Wow sei altissimo" continuò poi accrogendosene solo in quel momento essendo molto vicini.
Fred sorrise e le rispose.
"Sono al servizio della scuola, però gli piace chiamarci padroni a me e George, veniamo spesso sai. Glielo abbiamo detto ovviamente di non chiamarci così ma sembra se lo scordino ogni volta" spiegò mettendo un braccio attorno alle spalle.
Si misero tutti a sedere nel lungo tavolo che stava lì, a mangiare e sentire Hermione che cercava di convincere gli elfi che non potevano essere schiavizzati, mentre Dobby stava al tavolo con loro vicino a Harry e ogni tanto cercava di convincere anche Winky a sedersi con loro.
Esmeralda fu felice di trovarsi lì con loro, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere. E invece era successo. Era li, ad Hogwarts, con la sua anima gemella e niente sembrava poter rovinare quell'atmosfera bellissima.

Weasley, Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora