Mondi paralleli

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"Buongiorno preside"
Dissero i due rivolgendosi a Silente.
"Voleva parlarci?"
"In realtà solo con te Fred.
Ma avrei dovuto immaginare che non avrei visto solo uno dei gemelli Weasley nel mio ufficio. Ma comunque"
Il preside fece spostare le due sedie davanti alla scrivania porgendole ai due ragazzi che si sedettero.
"A quanto pare la tua anima gemella è una babbana Fred, giusto?"
"Come fa a-"
"La signorina Granger. Ho notato che ha cercato molti libri sulle anime gemelle, e ho immaginato non fossero per lei visto che, sembra aver già capito chi possa essere, e poi, non ha ancora 17 anni.
Facendo qualche calcolo voi siete i due ragazzi diciasettenni più vicino a lei, e ti ho visto parlare con lei varie volte.
Ho pensato possa essere tu a cercare la tua anima gemella.
O mi sbaglio? Magari è George che la cerca?"
George fece per rispondere ma Solente lo precedette.
"Ovviamente no"
I due ragazzi si scambiarono uno sguardo fugace e poi riposero lo sguardo sul preside.
"E come è giunto alla conclusione che sia babbana?"
"C'è questo libro in particolare, in biblioteca che è stato preso in prestito dalla signorina Granger varie volte, che parla per lo più di anime gemelle babbane."
Fred fece un cenno con la testa come per invitarlo a proseguire, ma il preside sembrava non avere altro da dire.
Ci fu un minuto di silenzio in cui il preside accarezzava Fanny e nessuno osava aprire bocca.
Fino a che Fred non sbottò.
"E allora? Con questo dove vuole arrivare? È una babbana ma riesce a sentirmi, per quale motivo? Hermione dice che quando uno dei due è babbano, chi ha fortuna la trova per caso, ma non si possono sentire. Perchè lei mi sente?"
Silente non rispose, sorrise e basta.
Fred fece per alzarsi dalla sedia, ma George lo trattenne per il polso fino a che il ragazzo non si rimise a sedere.
"Sapete qualcosa di mondi paralleli?"
"Cosa?"
"Ovviamente no, nessuno ne sa"
"In che senso mondi paralleli?" Chiese George mostrando grandissima incredulità.
"Un altro mondo, come il nostro, ma senza magia."
I due fratelli si guardarono, Fred alzò le sopracciglia e George rispose con un'alzata di spalle.
"Intende, la parte di mondo non magica? Quella in cui non c'è magia da nessuna parte? Non sto capendo."
"No Fred, proprio un altro mondo."
"Un mondo in cui non c'è magia"
"Proprio così.
Un mondo in cui, come i babbani, parlano della magia, ci sono maghi finti che fanno trucchetti, ma in cui non c'è traccia di magia, non è nascosta come magari succede qui da noi, come per Diagon Alley magari. È proprio inesistente li."
"E loro come fanno a parlarne?"
"Immaginazione penso io. E poi è già successo di maghi con anime gemelle babbane che stanno in quel mondo, magari è stato raccontato qualcosa."
"Lei sa di Hogwarts, come può sapere di Hogwarts se la sua anima gemella sono io? Nessuno può averglielo detto"
Silente rimase abbastanza sorpreso.
"Sa di Hogwarts?"
Chiese accarezzandomi la barba per un attimo per poi riprendere ad accarezzare Fanny.
"Si, delle case, poi conosceva I tre manici di scopa, conosceva già me e Fred, e anche Draco"
Rispose di rimando George.
Pensava che quella situazione fosse troppa per Fred. Non poteva lasciare tutto a lui.
Avevano sempre fatto tutto insieme, nessuno dei due era abituato ad affrontare una situazione completamente da solo, forse non ne erano nemmeno capaci, cosa che però, prima o poi, crescendo avrebbero dovuto affrontare per forza.
"Per i tre manici di scopa, magari ce ne è uno anche nell'altro mondo.
Ma per le case e per voi non me lo spiego. Siete sicuri, che magari tu Fred, non ti sia fatto sfuggire il nome di Draco e magari, no magari niente, prima spiegami come è iniziato tutto"
Fred iniziò a spiegare come fosse riuscito a sentirla prima di iniziare ad averci una connessione.
Di come lei parlasse sperando che la sua anima gemella fosse Draco, di come, dicendo il proprio nome lei pensò subito al suo cognome senza che lui dovesse nominarlo. Del fatto che quando gli chiese di che casa fosse, lei rispose serpeverde seppur dicendo che non frequentava Hogwarts, definendo la sua scuola una scuola babbana.
Intanto mentre Fred raccontava, Silente faceva avanti e indietro per lo studio, cosa che fece un po' irritare George che nel concentrarsi a guardarlo, iniziò a sentire la colazione salire su.
Una camminata così lenta ma maledettamente precisa e calcolata, quasi gli mancava lanciare gli gnomi via di casa.
Fred finì di parlare, e finalmente il preside si fermò per rispondere.
"Questa è una delle poche volte..."
Iniziò a dire Silente per poi sospirare e finire la frase.
"...in cui non ho una risposta.
Non so davvero come possa essere a conoscenza di queste cose.
Non ne sono a conoscenza i babbani, non so come sia possibile che ne sia a conoscenza una babbana di un altro mondo."
Fred sbuffò e riprese a parlare.
"E come posso incontrarla?"
Silente si rimise a sedere, George ringraziò Merlino guardando in alto e vedendo lo sguardo disturbato del preside nei confronti di Fred aprì bocca.
"Ha detto qualcosa che non va?" Chiese con delicatezza, una tale delicatezza che probabilmente i gemelli non hanno mai usato in tutta la loro vita.
Fred si irrigidì mentre attendeva la risposta, non stava più nella pelle ed essendo che il preside non rispondeva cercò di tirargli fuori le parole di bocca.
"Insomma? C'è un modo?"
Niente.
"Perfavore, mi risponda. Posso materializzarmi per andare nell'altro mondo?
Li la magia non c'è ma per materializzarsi ho solo bisogno di me stesso no? Non è come una passa porta, lo faccio da solo"
Fred sembrava disperato, e sicuramente lo era, continuava a parlare cercando di dare idee invano.
George invece sembrò aver capito.
"Freddie"
"Cosa c'è?" Chiese il rosso rivolgendosi al fratello in modo scontroso.
"Non hai ancora capito Fred?"
Posò di nuovo lo sguardo sul preside.
"Non vi potete incontrare, non ci si può materializzare in un altro mondo".

Weasley, Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora