🌗3 - Il figlio di due mondi

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Penisola di Iriba. Porto di Tarua. Istana Putih.

Tredici cicli nel passato.

Tārā si inginocchiò davanti al figlio. «Hai compreso quanto ti ho detto?»

«È giusto che io conosca il mondo di mio padre. Quando giungerà il tempo, tornerò a Mirŭjin, cosicché tu possa insegnarmi a essere un Aku» rispose Nion compito.

Lei gli sfiorò la guancia con una carezza. «Verrò a trovarti.»

Nion lottò contro il nodo che gli aveva stretto la gola e gli bruciava negli occhi sino alle lacrime. Non riuscendo a rispondere, annuì.

Di fronte allo stoico tentativo del figlio di comportarsi come un Aku adulto, la donna sorrise con dolcezza e lo strinse tra le braccia, cullandolo appena. «Non vi è nulla di sbagliato nell'essere triste. Anche tu mi mancherai.»

Nion le affondò il viso nel petto.

Un tocco dopo era sul ponte della nave che lo avrebbe portato nel mondo di suo padre Enell: i Podestati.

Un tocco dopo era sul ponte della nave che lo avrebbe portato nel mondo di suo padre Enell: i Podestati

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Podestato di Itunèv. Borgo di Heimild.

Undici cicli nel passato.

«Lune e Podestà!» esclamò Lilac.

Colpito dal tono sorpreso della donna che negli ultimi due cicli era stata in tutto e per tutto sua madre, Nion si affacciò alla porta d'ingresso di casa.

In mezzo al cortile, fradicio della leggera pioggia della Luna delle Gemme, c'era un ragazzo poco più grande di lui.

Nion corse fuori.

«Asp-» tentò inutilmente di fermarlo Lilac.

"Ostilità" percepì la parte Aku di Nion. «Chi sei?» domandò, fermandosi a due passi dallo sconosciuto.

L'espressione contratta del giovane si distese. «Quante fesserie mi hanno raccontato!» esclamò. «Così mingherlino e piccoletto, non mi sembra proprio che tu sia un mostro

«Oh!» Nion abbassò gli occhi, ferito da quella parola con cui alcuni lo insultavano per via delle sue origini.

Lui gli mise la mano sulla testa e gli spettinò i capelli ramati in un gesto affettuoso.

Nion alzò lo sguardo.

«Mi chiamo Axell. E sono tuo fratello maggiore» lo informò orgoglioso.

 E sono tuo fratello maggiore» lo informò orgoglioso

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La Cricca - I giorni dell'AccademiaWhere stories live. Discover now