Chi è Lune?

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Se vi aspettate un bel discorso su quanto mi piacesse leggere e scrivere storie sin da piccola, sto per deludervi.

Da piccola leggere non mi piaceva proprio. Diciamo che avevo con i libri il rapporto del diavolo con l'acqua santa. Il massimo che sopportavo era Topolino, o qualche altro fumetto. Perché c'erano le figure. Ed erano a colori.

Poi a circa undici, dodici anni, mi lasciai convincere da una zia a leggere un giallo. E lo feci per noia.

L'inizio del mio amore per la lettura è cominciato allora. Complici una zia lettrice, la mia carnagione bianca che mi obbligava sotto l'ombrellone, il mare e la noia.

Allora scoprii la magia delle parole e scelsi di perdermi tra le pagine dei romanzi per diventare tutt'uno con i protagonisti delle storie. Scrittori italiani, russi, inglesi, francesi, americani, filosofi, romanzi rosa, gialli, classici, fumetti, opere teatrali... Ogni libro era un viaggio. Ogni libro era la possibilità di vivere la vita e le avventure dei suoi protagonisti.

Un giorno, persone e luoghi rimasti per lungo tempo senza voce hanno iniziato a raccontarmi le loro vicende.

E io ho iniziato a scriverle.

Mh... A pensarci bene ho iniziato a scrivere perché non ne potevo più di averli nella testa!

Così sono nati i Podestati, gli Aku e il mondo in cui state per entrare.

Cos'altro...

Sono una pignola-pigra, una curiosa-timida, una lettrice periodica (nel senso che vado a periodi), una divoratrice di musica, di anime, manga, di drama giapponesi e coreani. Sono una "paciugatrice" seriale, nel senso che creo oggetti sperimentando tecniche con lucida e anarchica precisione. E se state pensando che molti di questi aggettivi uno accanto all'altro non hanno senso, avete ragione. Ho due facce. Logica e creativa. D'altronde sono del segno dei gemelli!

Detesto le critiche piovute dell'alto (positive o negative che siano), perché troppo spesso sono sentenze assolute e indiscutibili mascherate da finti consigli. Adoro invece opinioni, valutazioni e punti di vista perché partono da un presupposto: il "secondo me", la vera assunzione di responsabilità di ciò che si esprime, quell'"io" che troppo spesso manca. Perché partono dalla persona, dalle nostre diversità di gusti, di esperienze, di sensibilità, dalla voglia di confrontarsi e crescere. Quelle differenze che ci rendono unici. E non migliori o peggiori.


La Cricca - I giorni dell'AccademiaWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu