🧵8 - Intrecci

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Penisola di Iriba. Regione di Mirŭjin.

Accademia. Sala dell'Adunanza. Giorno dell'ingresso dei nuovi allievi.

La Sala dell'Adunanza aveva il suo ingresso sulla corte e ampie finestre affacciate sul parco. L'ambiente era in gran parte occupato dalle fila di banchi e panche in ciliegio disposti a semicerchio e tagliati a metà da una stretta scala che conduceva verso l'alto.

Gli allievi di primo rango, otto ragazze e sei ragazzi, arrivarono alla spicciolata. Alcuni di loro erano in Accademia da una fase come semplici ospiti; solo quel giorno, però, tutti avevano ricevuto la divisa: la loro avventura iniziava davvero.

Qualcuno prese posto subito, altri rimasero vicino all'ingresso a parlottare indecisi sul da farsi.

Akami si fermò alle spalle di un gruppetto di allievi che, fermi sulla soglia, gli impedivano di entrare.

«Con permesso» disse con voce neutra.

Uno degli allievi trasalì e finì sul piede del compagno di stanza, che esclamò: «Castigo!»

L'espressione di Akami divenne vagamente perplessa. «Con permesso» ribadì.

L'allievo si spostò di lato saltellando; Akami passò oltre e andò a sedersi a metà aula, accanto a una delle finestre.

I due rimasti sulla porta richiamarono una compagna con un cenno.

«È lui» confermò quella, mimando la risposta con la bocca.

«Cos'è uno spettro?» domandò il ragazzo mezzo azzoppato.

«Toglietevi dai piedi» ordinò Konran-Jun con voce cupa.

Questa volta furono in tre a trasalire. Non tanto per la sorpresa, il camminare claudicante l'aveva infatti annunciato sin dalla scala, ma per il tono astioso della voce.

Mani in tasca, Konran-Jun si fece strada tra i tre. Saliti i gradini, andò a sedersi nell'ultima fila, schiena contro il muro e gambe stese sui posti accanto al suo.

"Tanto per essere chiari" disse con lo sguardo a quelli che avevano alzato gli occhi nella sua direzione. "E tu che vuoi?" apostrofò con il pensiero l'allievo entrato subito prima di lui. "Si può sapere che hai da guardare? Sono forse un raro esemplare di pesce degli abissi?" si irritò.

Akami ricambiò la sua l'ostilità con espressione serena.

"Se pensi che te la renderò facile ti sbagli di grosso..." pensò Konran-Jun.

Akami inclinò leggermente il capo. "Quantunque alla fine la resa sarà la tua..."

Il brusio aumentò di volume e ruppe lo strano dialogo tra i due.

Dvaar entrò nella sala accompagnato dai quattro maestri e da un gruppo di allievi di secondo e terzo rango.

Mentre i nuovi arrivati sedevano sulle panche, i maestri e gli allievi più anziani si fermarono alle spalle di Dvaar al centro dell'emiciclo.

«Benvenuti» esordì l'Aku. «Lasciate che vi presenti i vostri maestri...»

Uno a uno presentò loro Tārā, Nisarga, Daalee e infine Thay, rivelando di quali materie erano responsabili.

«Thay è il maestro al quale potrete rivolgervi, in qualunque momento, in caso di necessità» spiegò Dvaar.

Quattordici paia di occhi si puntarono sull'Aku dai capelli ricci e il mento velato dalla barba corta e curata.

Thay affiancò Dvaar e guardò i ragazzi e le ragazze, dedicando loro quell'attenzione che li fece sentire non solo visti, ma considerati singolarmente.

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⏰ Last updated: Mar 27 ⏰

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La Cricca - I giorni dell'AccademiaWhere stories live. Discover now