CAPITOLO 26

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Tra un' ora esatta sarei dovuta uscire per incontrarmi col ragazzo dalla felpa nera, prima di salutarci davanti a casa mia, la scorsa volta, gli chiesi se possibilmente potevamo rivederci un' altra volta, lui non sembrava particolarmente d'accordo ma alla fine accettò. Ho come la sensazione di aver tralasciato qualche dettaglio, non mi sento ancora pienamente al sicuro, le parole di Tailer continuano a risuonarmi nella testa "È solo bravo a mentire!" "si sta solo coprendo, negando tutto" "ti piace il tuo stalker..."
Cerco di non pensarci e inizio a prepararmi. Piastro i lunghi capelli lisci raccogliendo con delle forcine le ciocche che contornano il viso, pinzandoli dietro l'orecchio, così da non averli sulla faccia. Indosso dei grossi orecchini a cerchio e metto solo del mascara sulle ciglia superiori e del burro di cacao sulle labbra. Indosso dei jeans blu scuro a vita alta ed una maglia bianca attillata dentro, mi precipito in bagno per spruzzarmi quantità immense di profumo ed esco alla svelta fuori casa.
Ci saremmo dovuti incontrare al parco del nostro quartiere, quello dove già lo vidi più volte. Appena arrivo, ci giro intorno e proprio lì, tra due alberi è seduto su una panchina, con i gomiti poggiati sulle ginocchia intento a guardare il telefono. Indossa sempre jeans scuri e felpa nera col cappuccio alzato, sorrido.
< Non è diventato poi così difficile riconoscerti > dico una volta davanti a lui. Alza di scatto la testa per guardarmi, posa il telefono che aveva in mano poco prima nella tasca dietro dei pantaloni e senza distogliere lo sguardo, dal mio, sorride.
< Ciao > dice dopo qualche secondo di silenzio, mi siedo imbarazzata vicino a lui.
< Dopo averti visto per più di due volte, non so neanche il tuo nome... >
< Seba...chiamami Seba, il tuo? > gira leggermente il busto per potermi guardare dritto negli occhi
< Alice...Alice Satio > abbasso lo sguardo imbarazzata < ascolta....so di sembrarti pazza > lo guardo senza smettere di gesticolare < ma...ho bisogno di sapere cosa stavi realmente facendo quando ti trovavi nei miei stessi posti...>
< Pensi ancora che io possa averti seguito...> scuote la testa ridendo < si, sei pazza...ma va bene, come vuoi > alza gli occhi al cielo
< La prima foto che ci scattammo...>
< Mi trovavo in giro, proprio come te, per scattare qualche foto > mi interrompe subito
< Nella seconda però sei senza macchina fotografica, sembrava che stessi guardando dei bambini giocare al parco giochi...> dico con sguardo basso
< Probabilmente stavo controllando mio fratello > sbuffa in tono seccato
< H-hai un fratello? > dico imbarazzata, annuisce < D'accordo e poi ti ho visto ad una fermata del pullman...>
< Sei sicura che non sia stata tu a seguirmi? > domanda accigliato < fai paura...insomma sei tu che mi hai visto ovunque io non sapevo neanche che mi stessi alle calcagna >
< Certo che ne sono sicura, io non ti ho mai seguito ti vedevo ovunque > alzo il tono della voce, lui mi guarda sorridendo < che c'è! >
< Niente, ma finiscila di pensare che ti stessi seguendo perché non è così > si alza
< Dove vai? > domando corrugando la fronte
< A casa > in tono ovvio
< P-perché ti piace fotografare? > domando in fretta
< E a te perché interessa? >
< Sai....cerchi sempre di svignartela...è sospetto > incrocio le braccia al petto, sfidandolo con lo sguardo, lui alza le braccia in alto in segno di resa e si mette a ridere
< D'accordo, d'accordo > si risiede vicino a me < quale sarebbe un comportamento non sospetto? >
< Per incominciare potresti startene seduto e conversare...smettere di indossare sempre la stessa felpa con il cappuccio alzato e non farti sempre trovare nei miei stessi posti >
< La felpa con il cappuccio alzato fa figo > mi guarda sorridendo
< No, invece > rido < è inquietante...allora? Perché questa passione per la fotografia? >
< È stato mio padre, ha sempre creduto che io potessi diventare qualcuno e fin da piccolo mi ha trasmesso questa passione >
< Bello...> mi incupisco < sei molto fortunato > accenno un sorriso
< Si...penso di si > abbassa lo sguardo
< Pensi...pensi che potremmo rivederci? > domando imbarazzata.
 Non credo di provare qualcosa per lui ma ho come la sensazione di potermici fidare, come se avessi, oltre la fotografia, altre cose da condividere. Riesco a sentirmi a mio agio e sento di volerlo conoscere
< Chi lo sa...> sorride < magari in giro...>

L'ARTE DI UNA PROMESSA (Completa)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang