CAPITOLO 60

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10 ANNI PRIMA

Terza elementare.
Alla lavagna, una giovane donna richiama più volte l'attenzione dei ragazzi affinché si concentrino a seguire la lezione di matematica. I capelli biondo cenere  sono raccolti in una coda piuttosto alta, spiccano le labbra carnose di un rosso piuttosto tenue, grossi orecchini a cerchio le pendono vicino al collo e i pantaloni stretti in jeans, che indossa, sono abbinati ad una maglia bianca a maniche lunghe.
Alcuni dei bambini ascoltano con sguardo concentrato la maestra, riportando i numeri dalla lavagna sul loro quaderno rosso, altri invece si fanno distrarre dalle lancette dell'orologio verde appeso davanti alle loro teste, dalle persone che passano fuori dalla porta o dalle diverse penne colorate sparse sul loro banco.
< Ricopiate questo esercizio per favore > sorride la maestra < questi, che vi scrivo in quest’ altra parte della lavagna, li farete a casa... >
Mancano ormai pochi minuti al suono della campanella che segna la fine della lezione e l'inizio dell'intervallo, tutti, perciò, si affrettano a ricopiare gli ultimi numeri per poi infilare frettolosamente il quaderno dentro la loro cartella.
< D'accordo ragazzi, intervallo! > dice lei appena la campanella inizia a suonare, indossando dei grossi occhiali a cerchio neri, si siede dietro la cattedra per compilare diversi fogli.
< Sebastian! > si avvicina Alice al banco di lui < Dai muoviti > dice saltellando mentre guarda il suo compagno finire di copiare gli esercizi
< Ho- quasi...finito > chiude il quaderno di colpo per poi alzarsi in piedi < forza andiamo a giocare... >
Ai bambini non manca la fantasia, a loro piace immaginare posti, animali, persone. Tutti sono nella stessa aula, circondati dalle stesse quattro mura ma diversi gruppi di bambini si trovano in posti diversi a fare cose completamente differenti. C'è chi si immagina di essere sopra un palcoscenico a ballare davanti ad un numero immenso di persone, chi combatte mostri  nascosti in ogni angolo della classe per poter salvare l'intera scuola, chi si ritrova a passare e nascondersi sotto ai banchi perché sopra le loro teste volano enormi draghi rossi e chi, come Alice e Sebastian si preparano a iniziare uno dei loro giochi preferiti.
< L'ultima volta ti trovavi tu o io sopra la torre? > gli domanda lei
< Tu, perciò ora tocca a me > risponde Sebastian
< Va bene > a loro piace poter interpretare uno dei tanti episodi raccontati nelle fiabe Disney: la principessa imprigionata su una grossa ed alta torre sorvegliata da un cattivo drago sputa fuoco, pronta ad essere salvata dal suo principe azzurro, con l'unica differenza che anche Alice ha il desiderio di sentirsi forte salvando qualcuno. I due, perciò, si alternano:  chi prima fa il salvatore dopo avrebbe fatto il prigioniero e così fino alla fine dell'intervallo.
< Aiuto! Aiuto! Sono intrappolato, non riesco ad uscire > urla Sebastian rannicchiato sotto il banco con la testa tra le gambe
< Non ti preoccupare, ti salvo io > in tono fermo e sicuro la giovane principessa Alice è pronta a imbattersi contro tutti i pericoli della foresta per riuscire a raggiungere la fortezza e sconfiggere il drago. Si addentra tra gli alberi, muovendosi furtivamente, cercando di evitare le piante carnivore che spuntano dal terreno.
< Aiuto! Aiutatemi! > continua a gridare il giovane
Si sposta per diversi chilometri con passi lunghi e furtivi ritrovandosi davanti a pochi metri la grossa e immensa fortezza in pietra. Poco prima di raggiungerla le tocca dover superare il tormentoso fiume davanti a lei, senza paura Alice raccoglie un grosso bastone per poi gettarsi e muoversi lungo il fiume.
< Sto arrivando! > dice una volta esser uscita completamente bagnata, iniziando a correre verso la torre.
Dentro l'aria è fredda e il posto completamente buio se non per la presenza di qualche raggio di luce che filtra dai buchi delle mura ormai vecchie e rovinate. La principessa Alice si muove molto lentamente cercando di non far rumore poggiando bruscamente la suola della scarpa sul pavimento in legno. Afferra la lunga spada iniziando a salire le scale senza smettere di tenere gli occhi aperti.
< Dove ti sei cacciato.... > sussurra lei alla ricerca del drago da sconfiggere. Arriva fino all'ultimo piano, davanti a se il grosso e spaventoso drago blu dorme accovacciato a terra,
occupato a sorvegliare la porta in legno dietro di se.
Armandosi di coraggio e tenendo la spada in alto davanti a se aggira il grosso drago, che emette respiri piuttosto rumorosi e   con tanta attenzione apre la porta cercando di non emettere alcun rumore.
< Chi è! > si alza da terra il ragazzo per riuscire a vedere chi fosse
< Presto devi uscire da qui! > lo incita Alice entrando appena, il ragazzo esce e la porta alle loro spalle sbatte bruscamente di colpo, il drago si innalza improvvisamente davanti a loro osservandoli con estremo silenzio, facendo uscire solo del fumo dal naso, per poi emettere un grosso e bavoso ruggito davanti alle loro teste.  I due si mettono a correre giù per le scale tentando di seminarlo.
< Ei Alice e Sebastian! > li richiama la maestra < Fate piano potreste cadere e farvi male >
< Come sei riuscita a salvarmi? > continuano a correre tra le sedie e i banchi di scuola  
< Non c'è tempo per questo, dobbiamo muoverci o lui ci raggiungerà > entrambi si afferrano la mano per riuscire a stare al passo e spingersi a vicenda, le forti ringhia del drago rimbombano per l'intero castello mentre i due scappano spaventati.
< L'uscita è di là! > dice Alice indicando una grossa porta poco distante dalla loro posizione, i due riescono a raggiungerla, uscendo e chiudendo la porta alle loro spalle, allontanandosi dal castello per poi addentrarsi nella foresta, il più in fretta possibile.
< Grazie...> si fermano prendendo fiato < nessuno mi sarebbe mai venuto a salvare...> dice Sebastian
< Io l'ho fatto > le sorride lei
< Ti prometto che se un giorno ti dovessi mai trovare imprigionata dentro ad un gabbia, sarò io a venirti a salvare > la guarda dritta negli occhi
< E io farò la stessa cosa, promesso >
< Si, promesso > e così il gioco termina sempre coi due che si promettono di salvarsi a vicenda, ogni qualvolta fossero stati imprigionati.
< Ragazzi l'intervallo e finito! Sedetevi che tra poco arriva la maestra di italiano > li avvisa l'insegnate
< Al prossimo intervallo tocca a me salvarti > gli sorride Sebastian mentre prendono posto nei loro rispettivi banchi.

L'ARTE DI UNA PROMESSA (Completa)Where stories live. Discover now