CAPITOLO 57

54 3 0
                                    

Sono sdraiata sul letto col PC tra le gambe presa a guardarmi, per la decima volta, "le pagine della nostra vita" mentre con il cucchiaio afferro, dal grosso barattolo, del gelato alla crema.
Non riesco a seguire ogni scena del film, la mia testa e i miei pensieri si muovono altrove. Penso al fatto che io abbia cercato di fare e dire di tutto per far funzionare le cose ma non è servito a niente, forse devo lasciare stare e pensare ad altro, pensare a concentrarmi per gli esami universitari, programmare delle uscite con la mamma, con Recel e il resto del gruppo, nell'ultimo periodo i miei pensieri si sono focalizzati solo sul ragazzo dalla felpa nera, ma credo che sia arrivato il momento di smetterla di provare a inseguire qualcuno che non sembra avere la minima voglia di stare con me.
Sono andata fino in fondo, l'ho rincorso ovunque, ma adesso basta. Se una persona ti piace, fai di tutto per stargli accanto, non cerchi scuse per poterla allontanare da te e anche se ci dovessero essere mille problemi si cerca di cambiare, per se stessi e per l'altra persona...questo con Sebastian non è successo ed io non posso obbligarlo a stare con me.
Mi volto verso la finestra, il cielo è limpido, azzurro senza la presenza di nuvole, il sole illumina tutta la stanza e gli alberi con foglie verde chiaro si muovono leggermente spinti dal vento. Chiudo il Pc e prendo le cuffie dal comodino alla mia destra, le collego al telefono e inizio ad ascoltare la canzone "Out of my League". Mi immagino giorni con amici a cantare e ballare in mezzo ad una folla, estati in costume a correre verso il mare per poi tuffarsi e sentire tutti i brividi sul corpo, ore su una macchina con lo stereo ad alto volume e i finestrini abbassati mentre i capelli seguono il movimento del vento, mentre si cantano le hit dell'estate, mi immagino in mezzo ad una piazza mentre io e i miei amici ci buttiamo bottiglie d'acqua piene addosso e i vestiti si fanno sempre più aderenti al corpo...
< Hey Alice...> entra dalla porta mia madre, scollego le cuffie dal telefono e la faccio sedere accanto a me < come stai? In questi giorni...non mi stai raccontando molto > abbassa lo sguardo
< In che senso > corrugo la fronte
< Bè...esci la sera, ritorni a casa tardi, molte volte esci di fretta e te ne stai fuori tutto il pomeriggio, rientri triste e poi felice... > lascia il discorso a metà guardandomi con sguardo afflitto
< E che sono successe molte cose... > scrollo le spalle
< E non ti va di parlarne? > mi scruta accennando un sorriso
< Ho...> faccio un lungo respiro < conosciuto un ragazzo > rimango in silenzio
< Ok...e? > si avvicina
< Non è andata come speravo, lui è molto severo con se stesso e io ho fatto di tutto per fargli capire che di me si può fidare, che possiamo aiutarci a vicenda ma lui è così testardo...> mi agito
< A lui gli piaci? > mi domanda
< Si...gli piaccio ma pensa di non poter essere la persona giusta per me >
< E se fosse così...>
< No, non lo è...io sono sicura di poterlo aiutare e io con lui sto bene, le persone possono cambiare in meglio lui deve solo farsi aiutare...> gesticolo freneticamente
< Ok...allora va da lui e...>
< L'ho fatto mamma > mi porto le mani tra i capelli < l'ho fatto mille volte ma lui continua a non capire...continua a credere di non poter cambiare >
< Forse allora dovresti semplicemente lasciargli del tempo per pensare...lasciagli spazio e magari capirà di aver perso una grossa opportunità > mi sorride
< Si ma quanto dovrò aspettare > abbasso lo sguardo
< Giorni...settimane chi lo sa, lasciagli il tempo di capire ...come si chiama questo ragazzo? >
< Sebastian, Sebastian Proid...> e in quel momento, in quel preciso istante, alla pronuncia di quel nome, tutto sembra avere un senso, sento mia madre dire qualcosa ma la sua voce è improvvisamente ovattata, le mura della mia stanza sembrano non esserci, un’ improvvisa aria fredda mi pervade l'intero corpo, la mia mente viene sovrastata da ricordi e pensieri confusi, rimango completamente immobile senza muovere ciglio. Sebastian Proid. Mi è finalmente chiaro il motivo per cui mi sembrava di averlo già sentito.

< Ma tesoro cosa stai combinando! >  mi ha seguita fino in soggiorno, sono seduta per terra con attorno a me mille scartoffie e scatoloni presi da dentro un grosso armadio ormai chiuso da tempo < potresti dirmi che ti è preso? > farfuglio tra album fotografici e mille fogli bianchi.
< Ho capito una cosa...> pronuncio senza staccare gli occhi dal caos che ho creato attorno a me
< Sei sicura di stare bene? > chiede
< Si, si...> i suoi passi si allontanano verso la cucina
Ora mi è improvvisamente tutto più chiaro, da subito il suo nome mi ha ricordato qualcosa ma non sono riuscita a fare alcun tipo di collegamento, ho dato retta a Grace e Tailer convincendomi del fatto, che magari, mi pareva di averlo già sentito per i suoi genitori piuttosto famosi e che quindi mi fossi imbattuta in qualche loro fotografia ,ma c'era comunque qualcosa che non mi convinceva, come quando sai di avere una parola sulla punta della lingua ma non ti esce.

L'ARTE DI UNA PROMESSA (Completa)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang