CAPITOLO 54

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Al campeggio io e Sebastian ci siamo scambiati i numeri di telefono, ma sono ormai quattro giorni dal rientro che non risponde ad alcuna mia chiamata e non visualizza nessun mio messaggio, sono anche andata due volte sotto casa sua ma senza ricevere qualcuno alla porta. Credo che si senta in dovere di starmi lontano, dopo tutte le rotture e le persone che si sono allontanate da lui è normale che possa credere che io faccia lo stesso.
< Dai Alice non stare così > mi scrolla Grace < vedrai che presto si farà sentire...> questo pomeriggio ho chiesto loro di poterci vedere sul tetto, sentendo il bisogno di doverne parlare con qualcuno.
< Si, certo vedrai che il piccolo Simba si farà vivo > mi sorride Tailer
< Non vuole vedermi! > sbuffo
< Tu continua a chiamarlo e mandargli messaggi vedrai che prima o poi cederà...> dice Tailer
< Certo si, o magari cambierà numero di telefono..> mi copro il viso con le mani chiudendo gli occhi per cercare di tranquillizzarmi reprimendo la rabbia.
< Questa sera danno una festa a...> pronuncia dopo qualche minuto di silenzio
< Tailer! > lo rimprovera Grace, fulminandolo con lo sguardo come per intendere  che non è il momento opportuno.
< No davvero non importa > dico annuendo nervosamente < andiamoci... > sono quattro giorni che me ne sto chiusa in camera in attesa di un suo messaggio, quattro giorni che non dormo e che mangio a malapena, sento il bisogno di distrarmi.

Appena arrivo a casa, dopo l'università, entro subito in doccia. Mi lascio trasportare dal getto d'acqua caldo e cerco di concentrarmi sulla festa di stasera, ma la mia testa continua a visualizzare l'immagine di Sebastian, le sue parole dette con tristezza e con rassegnazione, i suoi baci caldi e dolci, il suo tocco fermo ma leggero, il timbro della sua voce, i suoi sorrisetti e il suo sguardo profondo, tutto quanto sembra ricondurre a lui.
Resto sotto la doccia per diverso tempo, sono le dita delle mani, ormai tutte raggrinzite, a farmi capire di dover uscire.
Appena esco asciugo i capelli con il phon e indosso un top verde scuro abbinato ad una gonna in jeans nero, ai piedi metto dei semplici stivali neri senza tacco e penso poi a come truccarmi.
"1o minuti e siamo da te" leggo il messaggio inviatomi da Grace. Finisco di aggiustarmi il rossetto rosso sulle labbra, metto del mascara sulle ciglia superiori e subito dopo aver ricevuto lo squillo di arrivo da parte di Grace, esco di casa.
< Accidenti! Sembri un altra persona > dice Grace dal finestrino della macchina
< Si tesoro non hai più l'aspetto di una ragazza disperata e depressa > mi guarda sbalordito Tailer
< Grazie ragazzi, davvero > alzo gli occhi al cielo
Proprio come l'ultima volta, utilizziamo il mio GPS per giungere a destinazione o Tailer ci avrebbe fatte arrivare con un’ ora di ritardo. La festa è organizzata a casa di un ragazzo della nostra università, a me e Grace sconosciuto, ma Tailer dice di averci scambiato qualche parola nell'ultimo periodo, ricevendo così l'invito alla festa.
< Bene ragazze, non divertitevi troppo > sorride Tailer alla vista della maestosa casa davanti a noi
< Hai intenzione di rimorchiare? > domando curiosa, mentre ci avviamo alla porta
< Si...ma con Giulio...> in tono imbarazzato
< Giulio è il ragazzo con cui si sta sentendo da ormai tre settimane > dice Grace eccitata, dopo aver visto la mia faccia perplessa.
< Ahhhh wow! Che bello > sorrido sinceramente
< Si e voi non combinate casini > si volta Tailer verso di noi < non voglio risse > guarda Grace che alza le mani in segno di difesa < e non voglio pianti o musi lunghi > guardando me.
< Ai tuoi ordini capo! > dice Grace ridendo
Appena davanti alla grossa porta bianca, Tailer suona il campanello ripetutamente ma nessuno sembra venirci ad aprire, solo dopo diversi tentativi Grace la apre dalla maniglia.
Le pareti devono essere insonorizzate, dato che da fuori non si sentiva alcuna musica, mentre adesso per poco non mi scoppiano i timpani. In giro per la casa un sacco di ragazzi barcollano con bicchieri rossi e blu in mano, altri si baciano e strusciano sul divano o per terra, altri dormono e altri ancora, invece, fissano punti della casa senza muovere un muscolo.
< Io vado a cercare Giulio > ci dice Tailer prima di sparire tra la folla
< Io...> cerco una scusa plausibile per allontanarmi da li il più velocemente possibile
< No! Tu niente, l'hai sentito Tailer? Nessun pianto al bagno > mi squadra Grace < forza, adesso vieni con me e beviamo qualcosa > mi faccio trascinare dal braccio, mentre sbuffo e osservo schifata le mille persone collassate a terra.

< Forza adesso prova questo > mi guarda sorridente, siamo davanti ad un lungo e grosso tavolo con un sacco di bevande alcoliche, alcune ancora non aperte e Grace è da più di mezz'ora che mi rifila bicchieri pieni di roba.
< Ancora...> barcollo afferrando il bicchiere
< Ti voglio abbastanza sbronza da non ricordarti di...> ma si blocca
< Sebastian? > scrollo la testa < ancora me lo ricordo >
Le ore successive sono tutte confuse, sono sdraiata su un divano con Grace accanto e la testa appoggiata sulle spalle di qualche sconosciuto, cerco di sgranare gli occhi per vederci chiaro, ma tutto ciò che vedo sono immagini sfocate di persone davanti a me che ballano e cadono a terra. Gli occhi mi si chiudono da soli, per poi riaprirsi dopo diversi minuti, come per volermi assicurare di avere tutto sotto controllo.
Ricordo di aver ballato  insieme a Grace sopra ad un tavolo e abbiamo dato spettacolo bevendo una quantità assurda di shottini che abbiamo predisposto tutti in fila sul tavolo.
< Ahhh > mi lamento toccandomi la testa che continua a pulsare < G-race? > biascico sollevando la testa per rivolgermi a lei, mezza morta sul divano < che ore...sono > afferro il mio telefono dalla tasca del pantalone e i miei occhi ci mettono un po’ prima di mettere a fuoco i numeri sullo schermo: le tre di notte.
< G-grace andiamo...> la scuoto < si sta facendo tardi e noi stiamo dormendo > non sono sicura che lei mi senta, come non sono neanche sicura di star parlando a bassa voce o nella mia testa. Riprendo il telefono per poter chiamare Tailer: le cinque le mattino.
< Cosa? > sgrano gli occhi < merda! > cerco di riprendermi il più possibile in modo da riuscire a chiamare Tailer e non qualcun altro. Mi risponde dopo tre squilli, dicendo che ci stava venendo a prendere e  scusandosi per aver  perso la cognizione del tempo. A quel punto mi lascio cadere sul divano, tra Grace e lo sconosciuto, in attesa dell'arrivo di Tailer.
< Accidenti, siete proprio messe male voi due > sento la voce di Tailer
< Ce ne hai...mess-o di tempo > sussurro
< Ma se sono passati tre minuti dalla tua chiamata insensata...stavo qui dietro, al bagno con Giulio > mi sembrano esser passate ore dal suo arrivo
< Chi è Giulio? > domando ad occhi chiusi
< Ohhh > sbuffa < forza venite con me > mi afferra per un braccio facendomi appoggiare a lui, apro gli occhi e vedo che fa lo stesso con Grace
< Oh Tailer, come è andata con...> dice Grace prima di vomitare a terra sporcandogli le scarpe
< Accidenti Grace! > si lamenta lui
Dopo quelli che sembrano esser stati secondi, io e Grace siamo sul sedile posteriore della macchina con Tailer alla guida. La macchina è silenziosa, la radio non è accesa e la mia testa continua a pulsare, ho come la sensazione di esser entrata alla festa ed esserci stata solo un’ ora, per il resto non ricordo assolutamente nulla e mi sembra di aver dormito tutto il tempo.
< Tailer? > lo chiamo < non posso rientrare a casa così...e a quest’ ora >
< Ho avvisato entrambi i vostri genitori, dal vostro telefono, che avreste dormito da me > vorrei poterlo ringraziare ma le parole non sembrano voler uscire dalla bocca e gli occhi mi si chiudono all'istante.

L'ARTE DI UNA PROMESSA (Completa)Where stories live. Discover now