"Sei fuori di testa" disse Paul con decisione, "Non funzionerà mai. Non dureremmo neanche mezz'ora senza farci beccare".

"Amico" rispose John, "Lascia che te lo dica, questo è quello che tu vorresti. Nessuno lo noterà. Potrei scommetterci"

Paul si morse il labbro. L'atto lo costrinse a scoprire dolcemente i margini candidi dei suoi denti. Disse, "Quanto potresti scommetterci?" e John non poté impedirsi di ghignare.

"Cinque sterline?" suggerì.

"Le perderai" lo avvertì Paul. Sollevò lo sguardo su John, guardandolo provocatoriamente attraverso le lunghe ciglia scure, e l'effetto era ben lontano dal risultare minaccioso.

John non avrebbe perso, non di fronte a ciglia del genere. Ma disse, "Come dici tu, Macca" e gli tese la mano.

Paul, come un idiota, la strinse.

*

Il primo tentativo di Paul fu un patetico e ovvio tentativo di sabotaggio. Non che John si aspettasse diversamente, ma lì era chiaramente necessario dettare delle regole di base, pensò.

"Allora?" chiese Paul, un sopracciglio maliziosamente inarcato. Fece un veloce giro su se stesso. John notò che aveva attentamente eliminato la consueta oscillazione dei suoi fianchi, e la cosa era abbastanza divertente, in quanto non faceva che rafforzare il punto di John.

"Porti la stessa camicia di prima", gli fece notare John. "Se bari la scommessa salta, Paulie."

Paul aggrottò la fronte. "John, sto indossando una gonna".

Lo stava facendo davvero. Era corta e semplice e la sua unica concessione al piano, e lo faceva sembrare una bella ragazza che tenta di imbruttirsi per sfuggire a un corteggiatore insistente.

La cosa più divertente era che John non era del tutto convinto che non avrebbe vinto la scommessa anche così, ma non era quello il punto. Almeno parte del punto risiedeva nel far soffrire Paul.

"Niente da fare" disse, "Non te la caverai così. La scommessa è: io sostengo di poterti portare fuori agghindato come una ragazza senza che nessuno noti che non lo sei davvero".

"Che è ridicolo" disse Paul.

"Da qui la tua contro-scommessa" concordò John, annuendo. "Ma i termini generali coinvolgono in qualche modo te vestito come una ragazza, Paul, non come — uno Scozzese"

"Un cosa?"

"Un tizio con la gonna, e per il resto del tutto normale" disse John, agitando una mano. "Un po' di impegno, amico. Vogliamo che le persone credano che ci proverei con te, non è così?"

Paul sbuffò. "È quello che vuoi tu, casomai. Cosa suggerisci, allora?"

John si prese un attimo per esaminare Paul con occhio critico. A essere onesti, non c'era nulla nel suo viso che necessitasse di un cambiamento, ma una rasatura avrebbe fatto comodo. Aveva già gli occhi di un interesse amoroso della Disney; un po' di eye-liner lo avrebbe fatto passare da notevole a mozzafiato. E poi c'era – beh.

John lasciò che i suoi occhi si spostassero lentamente sulla nuda lunghezza delle gambe di Paul, ghighando in risposta al rossore che si diffondeva sulle guance di Paul.

"La gonna è a posto" disse piano, "Ma quella roba deve sparire".

Vi puntò il dito.

Paul chinò lo sguardo, battendo gli occhi con aria confusa.

"Le mie gambe?"

John alzò gli occhi al cielo. "No, stupido. Solo il tappeto di pelo irlandese che c'è sopra".

Ignorando il modo in cui la bocca di Paul si era spalancata, John lo afferrò per le spalle, guidandolo all'indietro. "Bagno. Ora".

Paul, sorprendentemente, crollò sul bordo della vasca senza opporre particolare resistenza, ma le sue ginocchia si serrarrono immediatemente nel tipico gesto da studentessa che era stato in buona parte responsabile per tutta quella faccenda.

𝐁𝐎𝐘, 𝐘𝐎𝐔'𝐕𝐄 𝐁𝐄𝐄𝐍 𝐀 𝐍𝐀𝐔𝐆𝐇𝐓𝐘 𝐆𝐈𝐑𝐋 - mclennonWhere stories live. Discover now