La camicetta "in prestito" con cui Paul saltò fuori era una scelta abbastanza ben studiata, John dovette ammetterlo. Sul davanti arrivava fino sulla gola, un triangolo che iniziava a stringersi verso le ascelle e terminava in una sorta di girocollo che si abbottonava sulla nuca di Paul. Metteva in risalto le sue clavicole e copriva il leggero rigonfiamento del pomo d'adamo, ed era il tipo di cosa che generalmente indossavano le ragazze che, come Paul, erano piatte come una tavola.

Il sorriso di Paul testimoniava che sapeva di aver scelto bene, e John non potè impedirsi di ricambiare il sorriso.

"Ti dona" disse, muovendo velocemente le labbra, e Paul chinò il capo e sorrise in una convincente imitazione di una ragazza che si schernisce dopo un complimento.

"Il verde mette in risalto i miei occhi" disse Paul. (Lo faceva). "Andiamo, allora"

Avevano raggiunto a malapena la fine della strada quando un tizio ebbe la faccia tosta di fischiare. John, nonostante le sue migliori intenzioni, sentì l'ira montargli dentro.

"Visto?" disse, tentando di camuffare il tuffo al cuore con l'autocompiacimento, "Che ti avevo detto?"

"È dall'altra parte della strada" protestò Paul, ridendo. "Non conta. E ha palesemente creduto che fossi un bersaglio facile, no?"

"E perché mai?" John poté percepire la piattezza del proprio tono.

"Beh" Paul scrollò le spalle, "Non mi stai dando molta attenzione, sbaglio? Se io avessi una ragazza come me la terrei ben stretta. Ergo..." Paul allargò le braccia "Devo essere tua sorella"

"Una ragazza come—" la voce si John si spezzò per l'incredulità. "Brutta sguardrina impertinente, Macca. Questa cosa ti sta divertendo più di quanto dovrebbe, per tua informazione"

Paul alzò semplicemente le sopracciglia e sorrise, e John sentì il proprio stomaco rigirarsi.

"Dio" borbottò, "Che suggerisci, quindi?"

Senza dire una parola, Paul gli tese la mano. Sarebbe stata una mano grande per una ragazza, ma era sottile e dalle dita lunghe e John si ritrovò a sfiorarla, seppur nella nebbia della convinzione che quello dovesse essere una specie di sogno delirante. Paul non avrebbe mai – Paul non era –

Però, in effetti, Paul avrebbe resistito alle stupide idee di John fino a un certo punto, per poi cedere e portarle avanti fino alla fine. Paul era così. John prese un lungo respiro e afferrò la mano di Paul.

"Bravo ragazzo" disse Paul, "È per il tuo bene, lo sai. Sto proteggendo la tua virilità, io"

"Peccato per la tua" borbottò John. La gamba nuda di Paul sfiorava la sua, liscia persino attraverso il denim dei propri jeans.

Paul alzò le spalle e fece dondolare – fece fottutamente dondolare le loro mani intrecciate.

"Tornerò indietro e la raccoglierò domattina. Andiamo"

E trascinò John all'interno del Pineapple Club, per mano, abbagliando il buttafuori con un sorriso che diede a entrambi il via libera senza ulteriori discussioni. Il buttafuori era stato a solo un passo dal viso di Paul. Non aveva battuto ciglio. Davvero, John avrebbe potuto dichiarare la scommessa già vinta, mettere un punto a tutta quella faccenda.

"Andiamo, Johnny" disse Paul. La sua voce era più morbida del solito, un po' più alta, ancora roca. Nell'illuminazione fioca dell'ingresso del locale, era tutto occhi e curva della bocca ombreggiata.

John prese un respiro profondo e lo seguì all'interno.

Il Pineapple Club brulicava di gente. Questa era, ovviamente, la ragione per cui lo avevano scelto, ben sapendo che era improbabile incontrare qualche conoscente, al contrario del Cavern – il Pineapple metteva quel tipo di musica che piaceva ad altre persone, non il genere di John e Paul. Nessuno dei loro amici avrebbe mai messo piede lì.

𝐁𝐎𝐘, 𝐘𝐎𝐔'𝐕𝐄 𝐁𝐄𝐄𝐍 𝐀 𝐍𝐀𝐔𝐆𝐇𝐓𝐘 𝐆𝐈𝐑𝐋 - mclennonWhere stories live. Discover now