Paul si avvicinò.

Nel piccolo spazio del salotto, John riusciva a sentire il fruscio che le sue calze producevano nel camminare, strofinandosi contro la fodera della gonna. Era già a metà strada nella stanza, ma si stavano solo guardando, gli occhi incatenati tra loro, e John esitò solo per un attimo prima di tendere le braccia.

E Paul semplicemente – continuò a camminare.

Il suo respiro era accelerato, nervoso e affannato e veloce, ma camminò dritto fino alla poltrona nella sua minigonna e calze; mise le mani sulle spalle di John così da bloccarlo sulla poltrona e John gemette.

"Paul –"

"Sta' zitto" disse Paul con la sua sottile voce disperata, e si arrampicò sulla poltrona.

Il cuore di John si fermò.

Non era una poltrona spaziosa, e le ginocchia di Paul erano schiacciate contro le sue cosce, premute contro i cuscini, la posizione che sollevava la gonna un po' più in alto sulle sue gambe.

Quando si spostò in avanti, rilassando le braccia in modo che i suoi gomiti fossero ai lati del viso di John, la gonna scivolò oltre il bordo delle calze, mostrando la pelle lattea delle cosce di Paul, reggicalze rossi tesi al di sopra di queste.

"Cazzo" sussurrò debolmente John, e Paul annuì, con un piccolo e gutturale verso di frustrazione.

"Qui" disse, dolcemente.

Si spostò, appena un po', così che le loro fronti si toccassero, e prese la mano di John, portandola sul retro della sua stessa gamba, appena sopra il ginocchio.

"Vai avanti"

"Ah, Dio" disse John, in una mezza preghiera. La sua mano si muoveva quasi di propria iniziativa, sul retro della coscia di Pual, sopra la calza. Sopra il punto in cui questa terminava in un trionfo di pizzi, sopra la sua pelle nuda. Sopra –

"Johnny" sussurrò Paul, addolorato.

Respiravano l'uno sulla bocca dell'altro, accaldati e affannati, ma gli occhi di Paul erano chiusi, le ciglia che sbattevano.

John si morse il labbro per impedirsi di emettere alcun suono e lasciò scorrere la mano sulla curva del fondoschiena di Paul, caldo attraverso le mutandine di seta.

"Dio" disse John, rudemente, "Non voglio portarti da nessuna parte".

Strinse, e sentì Paul inspirare. "Qualcuno ti porterà via da me"

"Non lo faranno" disse velocemente Paul; si spinse all'indietro così da inarcare maggiormente la schiena, premendosi contro il palmo di John. "Solo tu. Solo tu"

Una parte di John era ancora restia nell'emettere un suono, per paura di tradirsi, ma questo – Paul che si spingeva all'indietro contro le mani di John, la nuda richiesta insita nel contatto – John pensò di potersi ritenere abbastanza sicuro che Paul non fosse più restio.

Al contrario, Paul stava cavalcando le sue fottute ginocchia in una piccola gonna che svelava le sue calze rosse di seta, inarcando la schiena come un gatto, e John pensò che questo poteva essere interpretato nel senso che a Paul non sarebbe dispiaciuto sentire John gemere.

Così gemette. Provava dolore, maledettamente stretto nei propri jeans, e bastò solo un'altra piccola contorsione di Paul per portare in campo anche l'altra mano di John, che avvolse la carne calda sotto l'orlo della gonna di Paul finché non ebbe tutto di lui.

"Paul" John sentì se stesso ansimare, "Cazzo. Paul, piccolo"

Poi Paul inclinò la testa, catturò la bocca di John nella propria, e John dimenticò del tutto il proposito di restare silenzioso.

𝐁𝐎𝐘, 𝐘𝐎𝐔'𝐕𝐄 𝐁𝐄𝐄𝐍 𝐀 𝐍𝐀𝐔𝐆𝐇𝐓𝐘 𝐆𝐈𝐑𝐋 - mclennonWhere stories live. Discover now