La scelta del mercoledì non era stata casuale.

Sì, il Pineapple Club faceva davvero una sorta di mix il mercoledì, ma il Pineapple Club faceva un mix ogni sera della settimana – era semplicemente quel tipo di locale.

No: il più grande vantaggio del mercoledì, agli occhi di John, era che sia Jim che Mike avevano regolarmente impegni sociali il mercoledì sera, il che lasciava Paul solo a casa.

John aveva davvero bisogno che Paul fosse solo per fare questo.

La parte delle spese era stata dura a sufficienza.

John aveva avuto la mezza intenzione di intrufolarsi da qualche parte, bighellonare in giro per qualche minuto senza dare sospetti, e poi andarsene con le giuste cianfrusaglie ficcate sotto il cappotto, come al solito.

Il problema era che, se John era abbastanza in grado di non destare sospetti in un negozio di dischi, era molto più difficile girare per un fottuto reparto di biancheria intima da donna, per l'amor di Dio, come se avesse diritto di essere lì.

Nonostante John non avesse voglia di rivolgersi a una commessa per questo genere di cose, essere beccato con un paio mutandine di pizzo infilate nei pantaloni sarebbe stato peggio.

Così si era fatto coraggio, aveva stretto i denti, e tutte quelle altre metafore virili – il che era un'impresa per un ragazzo paonazzo, fermo in cassa con un paio di maledetti reggicalze, per non parlare della biancheria intima e delle calze coordinate.

Dio, si era sentito uno stupido, ancor di più quando la commessa gli aveva sorriso tutta smielata, come pensando che lui fosse senza dubbio il miglior fidanzato di sempre, tutto devoto e premuroso.

"Regali per la tua ragazza?" aveva chiesto lei, dolcemente, e lui era stato sul punto di rispondere: nah, ho intenzione di indossarli giù al pub sabato sera.

E poi aveva ricordato – Paul che gli sorrideva, tutto dolce e timido; le sue gambe lisce sotto la gonna – e il sarcasmo gli era morto in gola.

"Oh" aveva detto. Il rossore si era trasformato letteralmente in fiamme. Stava davvero andando a fuoco. "Uh, sì, sì, per la mia ragazza"

Non sapeva perché gli avesse fatto perdere un battito, dire questa frase e pensare a Paul; Paul che lo baciava; Paul con pochi centimetri nudi di coscia tra i reggicalze e la seta.

Fanculo, stava impazzendo.

Era l'unica spiegazione.

Aveva tamburellato con le dita sul bancone mentre la ragazza infilava le cose in una piccola busta, qualcosa di fortunatamente semplice.

Aveva a malapena finito quando lui gliela aveva strappata dalle mani e se l'era svignata, senza fermarsi neanche il tempo di ricambiare il suo arrivederci.

A parte tutto, il suo imbarazzo aveva iniziato a dirigere il sangue verso il basso e a rendergli stretti i pantaloni, e quella non era proprio una cosa che volesse affrontare nel mezzo di un centro commerciale.

Avrebbe semplicemente aspettato di ritornare a casa.

Questo era stato il suo pomeriggio.

Ora, fermo fuori la porta dei McCartney, John trovava difficile respirare.

Chi voleva prendere in giro, convincendosi che comprare quella roba fosse stata la parte difficile?

Ora avrebbe dovuto bussare alla porta e darla a Paul, dare una borsa piena di mutandine in pizzo al suo migliore amico e dirgli ecco, queste sono per te, indossale o che so io.

𝐁𝐎𝐘, 𝐘𝐎𝐔'𝐕𝐄 𝐁𝐄𝐄𝐍 𝐀 𝐍𝐀𝐔𝐆𝐇𝐓𝐘 𝐆𝐈𝐑𝐋 - mclennonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora