Alla fine, non andarono al Pineapple Club.

Il make up di Paul era stato in qualche modo rovinato da tutto quello sforzo e, a parte quello, nonostante John fosse riuscito a evitare di venire sopra le sue belle mutandine nuove, aveva diciamo dimenticato di prendere precauzioni nell'uscire da lui, col risultato che c'era un bel po' dello sperma di John sul retro.

"Hmm" disse John, critico, "Credo che avranno bisogno di una bella lavata prima che io ti ci possa portare fuori, ragazza"

Paul arrossì.

"Beh, ecco". Si infilò una mano sotto la gonna e staccò i reggicalze dall'orlo delle sue calze, poi si levò le mutandine rovinate e le svelntolò in faccia a John, "Puoi fare tu gli onori, maniaco"

E allora fu il turno di John di arrossire.

"Cosa credi direbbe Mimi se mi presentassi a casa con le mutande di una ragazza da lavare?"

Paul, semplicemente, sorrise e scrollò le spalle.

"Dico solo che è il tuo, di sperma"

"Cristo" disse John, debolmente. Si appallottolò la seta in una mano, ficcandosela nella tasca dei jeans, "Magari potrei far finta di credere che fosse un fazzoletto, e sperare che lei non se ne accorga"

"Credo che lei – che stai facendo?" Paul si fece indietro, come se temesse un attacco di mutandine appiccose o qualcosa del genere, ma John scosse la la testa, avvolse un braccio intorno alla vita di Paul e se lo tirò vicino.

"Nulla. Io... lasciami fare" John non era più abbastanza giovane da ritrovarsi di nuovo duro in così poco, eppure qualcosa in ciò che Paul aveva detto – è il tuo sperma – gli aveva infiammato nuovamente il sague.

Solo pensarci, pensare a Paul scopato senza pietà e tutto bagnato del suo sperma, e lui doveva, doveva vedere.

Intrufolò una mano sotto la gonna di Paul, tra le sue gambe, e cercò finché non riuscì a trovare quella sensazione di bagnato, facendo sospirare Paul e cedere automaticamente le sue gambe.

"Johnny?"

Si aggrappò alla spalla di John, e John annuì senza motivo; spinse due dita dentro Paul, il movimento semplice come quello di un coltello attraverso il burro caldo.

"Cazzo, Paulie"

Dio, la sensazione era – folle, scivolosa attorno alle dita di John, e lui non riuscì a trattenersi dallo spingerle dentro e fuori, per testarla.

Paul lo lasciò fare per un minuto, la testa gettata all'indietro, e poi mugolò e afferrò la mano di John, spingendola via.

"Smettila" disse, senza fiato, "Mi farai ricominciare da capo"

John si fermò, fece un passo indietro e lo guardò per un attimo.

"Ti piace davvero, non è così?". Per qualche ragione, era come se la sorpresa lo cogliesse da capo. Questo era Paul; a Paul piacevano le ragazze, lo sapevano tutti, eppure era lì, senza fiato, che gemeva con le dita di John infilate nel culo. "È bello sul serio?"

"Non sapevo se lo sarebbe stato" disse Paul, scrollando le spalle, "Con tutto, sai". Era rosso in viso. Fece un gesto vago con le mani. "Con il tuo cazzo dentro" concluse, a bassa voce.

"Ma lo è stato?"

John era improvvisamente molto interessato.

Paul rise un po', alzò lo sguardo su di lui.

"Um, sì" disse, sorreggendo lo sguardo di John nonostante le sue guance fossero paonazze. "Anche se ora dovrò tirarmelo fuori dal culo, grazie davvero tante --"

𝐁𝐎𝐘, 𝐘𝐎𝐔'𝐕𝐄 𝐁𝐄𝐄𝐍 𝐀 𝐍𝐀𝐔𝐆𝐇𝐓𝐘 𝐆𝐈𝐑𝐋 - mclennonWhere stories live. Discover now