New Neighbours | Harry

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Guardai come degli uomini assunti disponevano delle scatole marroni all'interno dell'appartamento accanto al mio. Non avevo visto i nuovi vicini ma, solo numerosi maschi camminare dentro e fuori e occasionalmente sbattere le pareti. Mi sentivo come se fosse necessario lamentarsi, almeno chiedere agli uomini di essere più attenti. Tuttavia sapevo che avevo perso il controllo sopra l'argomento, gli amici e la famiglia mi avevano sempre avvertito.

Scompigliai i miei capelli ricci prima di guardare attraverso lo spioncino per l'ultima volta. Mi derisi quando vidi una donna di mezza etá che sfoggiava un folletto corto sopra i capelli con una gonna lunga che gli arrivava a metà polpaccio e una camicia a maniche corte. La sua struttura era alta e magra, con la postura dritta più di chiunque altro abbia mai visto.

Una ragazza all'età di circa quattordici anni la seguì e si fermò nel laterale. Era ovvio che erano madre e figlia, oltre al fatto che la figlia non aveva la stessa buona postura. I suoi capelli erano color sabbia; la sua camicia era bianca e semplice nascosta in una gonna di pizzo crema con calze fino al ginocchio e un cardigan che teneva la ragazza calda dal duro vento del Cheshire.

Una fitta di rabbia bollì attraverso il mio sangue quando vidi la madre colpire la schiena di sua figlia gravemente, costringendola a raddrizzarsi. La mia mano afferrò la maniglia della porta determinato a rimproverare la madre. Ma mi fermai, ero un estraneo, sarebbe stato inopportuno. Non che, essendo la ragione per cui mi fermai dal rimanere immobile.

Una volta che l'ultimo degli uomini uscì dall'appartamento, la donna più anziana entrò. La figlia si stravacchiò ritornando nella sua posizione originale strofinandosi gli occhi. Seguendo la madre dentro.

Erano passati tre anni da quando misi gli occhi sulla ragazza della porta accanto. Tutti i giorni dal lunedì a venerdì lasciava l'appartamento per andare a scuola e arrivava a casa esattamente alle tre del pomeriggio, poi sarebbe uscita a raccogliere la posta per la madre. Il ciclo si ripeteva ogni giorno.

Vidi da lontano come la mia bambina cresceva in una giovane adulta. Lei era sbocciata perfettamente, le sue curve in tutti i posti giusti e i suoi capelli diventarono di un marrone scuro. Lei era la definizione di perfetta, tutto su di lei faceva gara nel mio cuore.

Non avevo mai saputo il suo nome, ma immaginavo che era un bel nome dolce. Sentivo la madre gridare per tutto il tempo, per delle cose semplici. Quando tornava a casa alle sei del mattino per un turno di notte, solo per scoprire che la figlia perfetta non aveva fatto i piatti, la sua voce sarebbe stata un boom e eco. Insulti lanciati verso la figlia rendeva il mio cuore stringersi in furia.

Odiavo immaginare il dolore di cui la mia bambina era stata messa. Una volta che le urla si fermarono, si sentivano i deboli singhiozzi dall'altra parte del muro e tutto quello che volevo fare era abbracciare e dire alla mia bambina che tutto sarebbe andato bene.

Guardai verso la pianura d'orologio appeso sulla mia parete della mia camera da letto; erano le sette di sera. Sapevo che la mia principessa andava a prendere la posta da un momento all'altro. Mi precipitai verso la porta e guardai fuori dallo spioncino; non vidi nessun segno di diciassettenne, così feci una subdola decisione di fargli conoscere la mia presenza.

Afferrai la mia giacca e le scarpe mettendomeli il più velocemente possibile; corsi al piano di sotto e mi fermai davanti alle caselle di posta sul muro nella hall. Feci in modo che la camera 200A aveva ancora la posta al suo interno e per fortuna, lo aveva.

Il mio corpo poi si voltò teso quando sentì dei passi leggeri farsi strada fino l'atrio. Il mio respiro accelerò rendendomi contro che avrei visto la mia bambina senza una porta tra noi. La paura e il rimpianto si precipitarono attraverso il mio corpo pensando a tutte le cose che potevo fare per rovinare tutto. Prima che potessi fare un errore spinsi la mia posta in una casella a caso e corsi dietro un angolo. Non potevo farlo; ero sopraffatto e fuori di testa.

Sbirciai fuori dal muro e vidi la mia bambina ricercare la posta. Era in una leggera camicia da notte rossa. Era evidente che era stata comprata un paio di anni fa, si posava stretta sulle cosce. Sembrava più giovane da quella che era, sembrava innocente e vulnerabile.

Niente di meno che splendida.

Poi si voltò e si diresse verso i gradini, ma non prima che il suo vestito volò catturandomi uno sguardo della sua biancheria intima di cotone bianco. Avevo la gola secca da come i miei Jeans mi vennero stretti a colpo d'occhio. Affondai sul pavimento e tirai un respiro.

Ero così vicino a lei, potevo parlare con lei se ne avevo il coraggio. Ero orgoglioso e ancora insoddisfatto di me stesso. Avevo preso tre anni per uscire dal mio appartamento e vederla; qualsiasi uomo mi chiamerebbe patetico. Ma ero in qualche modo orgoglioso di aver avuto l'autocontrollo e di non prenderla e tenerla come mia, qualcosa che avevo pensato numerose volte.

Mi alzai dal pavimento sporco e feci la mia strada su per le scale nel mio appartamento. Volevo sapere il suo nome, ma nulla. Volevo che sua madre si fidasse di me, forse potrebbe permettermi anche di insegnarle a suonare il pianoforte o addirittura essere il suo babysitter. Anche se era quasi legale, sapevo che sua madre avrebbe ancora convinto qualcuno a fare da babysitter alla figlia.

Madre terribile, spero che-

Un busso, un'altro busso.

Mi lamentai infastidito facendomi strada verso la porta d'ingresso e oscillarla aprendola in modo aggressivo. Stavo per dare una lezione chi aveva deciso di disturbarmi. Ma mi fermai quando i peli della nuca si alzarono e il mio cuore si fermò.

C'era la mia bambina ancora in camicia di seta e i suoi occhi innocenti nocciola fissavano i miei.

"S-Signore, credo che la nostra posta sia stata mescolata."

🌸🌸

Okey ecco il primo capitolo, gli altri sono già pronti perchè grazie al cielo avevo salvato tutti i capitoli che avevo tradotto prima. Ma prima di pubblicarli aspetto i voti/commenti/visualizzazioni che c'erano prima. Scusatemi, ma ci tengo davvero molto🔝
Love ya.

Mr.Deviant || h.s. (Italian translation)Where stories live. Discover now