2 - Una verità mai detta

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Iacopo si ritrovò immerso da una luce accecante e si ritrovò in un luogo ove spiriti beati cantavano e danzavano allegramente:era il quarto cielo del Paradiso,quello del Sole.

A quanto pare era morto e la sua anima era finita in Paradiso:lo riconobbe grazie alla Commedia scritta dal padre anni fa,ove ne descriveva ogni singolo cerchio e cosa accadeva al suo interno.

-Padre...!

Lo riconobbe tra la moltitudine di angeli grazie alla tunica rossa che indossava ogni qual volta poteva;un sorriso gli comparse sul volto e si avvicinò a lui.

Man mano che avanzava,distingueva sempre di più anche un'altra figura che danzava insieme a lui,ma non riusciva a capire chi era:era un uomo alto,con i capelli biondi che cadevano in boccoli soffici sul volto e sulle spalle;aveva delle iridi nocciola ed uno sguardo dolce.

Ad un tratto,la figura che danzava insieme al padre di Iacopo compì un gesto che fece rimanere di sasso il figlio del poeta:strinse in un caldo abbraccio l'Alighieri e lo baciò,accarezzandogli il volto ed i capelli.

Iacopo era allibito:non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere,da suo padre poi! Colui che aveva ammirato per tutta la vita,nonostante fosse stato esiliato.

-...padre...
Disse Iacopo,con un'espressione un po' delusa e un po' confusa in volto.

-I...Iacopo?! IACOPO!

Esclamò il poeta fiorentino,staccandosi dal dolce bacio e guardando il figlio.

-IACOPO FIGLIO MIO!

Al padre Alighieri vennero gli occhi lucidi e fece per correre incontro al figlio per abbracciarlo,ma Iacopo indietreggiò all'ultimo:

-Con un uomo padre...? Davvero...?

Dante sembrò confuso.

-Dante,chi è lui?
Disse la figura misteriosa,la quale si era avvicinata a loro per controllare che il compagno stesse bene.

-Oh,lui è mio figlio Iacopo!-rispose l'uomo vestito di rosso,poi si rivolse al figlio-Iacopo,lui è Virgilio.
-Il poeta latino che ci citavi sempre?
-Esatto,lui!

A Virgilio scappò una piccola risata
-Hai parlato di me ai tuoi figli dei quali non mi avevi mai detto nulla?
-Come potevo non farlo? Ti chiedo scusa se non t'ho detto niente prima,ma avevo paura che tu mi avresti lasciato!
-Questo mai Dante-il biondo baciò la guancia al fiorentino-Scuse accettate!

-Ora potrei sapere da lei,padre,il perchè lei si sia fatto sedurre da un uomo? Era un uomo così devoto e fedele!

Dante sospirò ed appoggiò una mano sulla spalla del figlio:

-Per prima cosa,mi addolora il fatto che tu sia morto,ma almeno sei qui nel regno celeste e non giù ad essere torturato! E beh per seconda cosa...-Dante accarezzò la guancia del figlio-Chiedo perdono se non te l'ho detto prima,ma,capisci,avrei rischiato di morire prima del tempo!

Fece sedere il figlio su un cumulo di nuvole,uno di fronte all'altro e Virgilio in parte del compagno.

-Vedi...i rapporti tra me e tua madre non sono mai stati bellissimi:lei apparteneva ad una famiglia che odiavo con tutto me stesso:quella dei Donati. Tua madre, ovviamene,non ti ha mai detto nulla,ma quella gente era orribile,dei mostri! Abitanti ricchissimi di Firenze,erano terribilmente egoisti e bramosi di potere,capi della fazione nera.

Negli occhi di Dante brillava la scintilla dell'odio profondo per quella dannata famiglia.

-È per colpa loro,della loro invasione della nostra città se sono finito in esilio...ed anche prima ero disgustato da ogni azione che compievano!
-Mi ricordo le liti che faceva con mamma:erano sempre a proposito della famiglia alla quale ella apparteneva!

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