12 - Nonostante tutto, noi

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Aprii la porta con fare svogliato, buttando la valigetta per terra e gettando il cappotto sull'accapanni mentre mi chiusi la porta alle spalle.

«Sono a casa!»

Esclamai, appoggiando le chiavi sulla ciotolina di porcellana decorata che avevamo deciso di mettere sulla mensola piena di foto all'ingresso.

Finalmente a casa.

Virgilio stava apparecchiando in salotto mente la cena si cuoceva.

«Bentornato, Dante! Com'è andata?»

Sospirai.

«Guarda, lascia stare.»

Mi slacciai velocemente le scarpe e le appoggiai sotto l'attaccapanni, infilandomi poi un paio di comode ciabatte prese dal vicino portascarpe.

Virgilio appoggiò l'ultimo piatto e mi guardò preoccupato.

«Qualcosa non va? L'ultima volta che ti ho visto così, la Fiorentina ha perso lo scudetto!»

«Oggi è stata una giornata non difficile, di più!»

Mi sdraiai in modo scomposto sul divano.

«Machiavelli non smette di rinfacciarmi il successo del suo ultimo articolo, all'università è tutto un casino perchè è periodo di lauree e, come se non bastasse, Gemma mi ha pure chiamato e siamo finiti, ovviamente, a litigare! Ho 50 anni cazzo, non reggo più ste cose!»

A Virgilio scappó una piccola risata, un po' per la mia c aspirata che ha sempre trovato divertente (anche se è da anni che vive in Toscana) e un po' per il mio commento finale.

Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni di tuta grigi una molletta per fermare i suoi lunghi capelli biondi, ma i ricci non ne volevano sapere di stare al loro posto ed alcuni riuscirono a scappare, cadendogli sul volto come foglie autunnali.

«Io che sono nato due anni prima di te cosa dovrei dire?»

Si sedette vicino a me, ancora ridacchiando, e mi afferrò una mano.

«Come mai Gemma ti ha chiamato? Aveva bisogno di qualcosa? Problemi con i ragazzi?»

Chiese, ammirandomi dolcemente.

Guardai le nostre mani giunte e ricambiai la presa, dandogli delle piccole carezze con il pollice.

«Domani Antonia ha una visita dall'oculista e Gemma mi dice OGGI che si era già presa "un impegno urgente", quindi la devo portare io al suo posto "perchè tanto non ho nulla da fare". Ci siamo messi a discutere perchè ho evidenziato come lei non presti mai attenzione al mio lavoro, credendolo di seconda categoria, scaricando i suoi impegni su di me ed ha il coraggio di far credere ai ragazzi che il "cattivo" sono io! Cazzo, abbiamo divorziato da quanto? Quattro anni? Mi sembra di essere ancora sposato con lei!»

Virgilio mi prese e mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla.

«Ti agiti sempre troppo. Devi imparare a vivere la vita con più calma amore.»

«Forse hai ragione, ma sai quanto mi sento coinvolto quando centra lei...»

Virgilio mi tolse alcune ciocche di capelli dal volto.

«Lo sò. Sono stati degli anni duri per te, eppure è da un anno e mezzo che non sei più tu solo contro il mondo, hai me!»

Virgilio appoggiò l'altra mano sulla nostra presa.

Lo guardai, facendomi scappare una risata.

«È molto più di un anno e mezzo! Non conti gli anni di repressione, infame!»

One Shots DantilioWhere stories live. Discover now