4 - La profezia di Giano

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Il biondo stava guardando il tramonto da una collina:rileggendo la tavoletta di cera sulla quale aveva scritto la sua dichiarazione d'amore.

Lacrime salate gli percorrevano le guancie,provando a trattenersi invano:

-Ma perchè...perchè...

Richiuse la tavoletta e scoppiò in un pianto disperato,coprendosi il volto con le sue morbide e delicate mani.

Si era trasferito a Napoli per provare ad allontanarsi dalla vita del tipico cittadino romano:feste,alcool,sesso e bella vita,non c'era spazio per i piccoli piaceri.

Non si sentiva a suo agio in quelle condizioni ed era deriso per la sua timidezza e riservatezza,così si trasferì in un luogo più calmo,ma le cose non migliorarono:scoprì presto che Napoli non era poi così diversa da Roma.

Gli abitanti rimanevano molto rozzi,a detta del poeta,e già faceva fatica di suo a fare amicizia,figuriamoci trovare un'argomento di conversazione in comune con gente del genere!

Voleva trovare qualcuno con cui poter parlare per ore ed ore di letteratura, arte,poesia,scambiarsi idee e conversare da persone civili,non degli ubriaconi che parlavano solo di sesso!

Si era fatto degli amici a Roma solo grazie a varie conoscenze e circoli,lì a Napoli non c'era nulla del genere ed,anzi,gli abitanti lo etichettarono come "fichetta" e "verginella" per il suo modo di fare e comportarsi,quindi era ancora più faticoso trovare qualcuno.

Stava sempre da solo,nella sua casetta nelle campagna della città:faceva riti per comunicare con Giano,scriveva le sue opere e le sue poesie e si prendeva cura del suo giardino,ma la solitudine lo tormentava giorno e notte.

Sognava di poter avere un sacco di amici,successo grazie alle sue poesie ed un bel marito:un marito che avrebbe amato con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima,al quale avrebbe dedicato ogni secondo della sua vita ed ogni parola di delle sua poesia;un uomo che avrebbe amato e rispettato per sempre...ma neanche lì eccelleva.

Dopo il suo primo amore,un suo schiavo che lo aveva rifiutato perchè era eterosessuale,s'innamorò di un poeta.

Questo poeta rubò il cuore del Mantovano con i suoi modi di fare e di parlare.

Virgilio si sentiva bene con lui e pensava davvero di aver trovato l'uomo perfetto:sensibile,pacato e con modi gentili;una persona alla quale avrebbe donato tutto l'amore che aveva e lo avrebbe reso felice per sempre,ma non andò a finire bene.

Si era dichiarato al suo poeta dopo un anno e mezzo di cotta,ma era stato appena rifiutato:egli non ne voleva sapere di avere una relazione amorosa,voleva concentrarsi sulle sue opere e basta.

Il cuore del Mantovano andò in frantumi:tutti i suoi sogni andati in fumo ed i suoi progetti di vita insieme a lui collassati.

Si era preparato tanto per dirglielo:aveva pensato alle parole giuste per giorni,aveva organizzato una piccola scampagnata in collina insieme a lui per poter dichiararsi al tramonto,aveva provato a controllare la sua ansia sociale per potergli confessare il suo amore nel modo migliore possibile...ed era stato rifiutato...di nuovo...

-Ma cos'ho che non va...? Perchè non mi vuole nessuno...? Perchè non mi ama nessuno...?

Esclamò a sè stesso singhiozzando,senza smettere di piangere disperato:

-Io lo amavo...lo avrei reso felice e lo avrei trattato bene...non è giusto...non è affatto giusto...

Provò ad asciugarsi le lacrime con il braccio nudo,ma la disperazione di aver perso la prima persona al mondo come lui era troppa.

One Shots DantilioOù les histoires vivent. Découvrez maintenant