2. Ritrovo

137 7 0
                                    

Aspetto che passi l'auto prima di attraversare la strada.

« Jean: "Ragazzi, incontriamoci domani alle dieci di mattina! Alla fontana di piazza Stadtbelle!" »

Hoppla! Dieses Bild entspricht nicht unseren inhaltlichen Richtlinien. Um mit dem Veröffentlichen fortfahren zu können, entferne es bitte oder lade ein anderes Bild hoch.

« Jean: "Ragazzi, incontriamoci domani alle dieci di mattina! Alla fontana di piazza Stadtbelle!" »

Prima di aver perso conoscenza, Jean ha detto di incontrarci tutti qui. Non sono sicura di aver capito bene i dettagli, ma tentar non nuoce. Oltrepassata la strada, controllo l'orologio e vedo che sono le 9:30.

T/n: "...sono arrivata molto presto."

(Sono così nervosa. Li sto incontrando per la prima volta nel mondo reale...)

Cerco di rilassarmi ammirando le carpe variopinte che nuotano soave nell'acqua fresca. Faccio mezzo giro attorno alla fontana, quando noto un particolare. Mi fermo quando, su una panchina a qualche metro da me, vedo un ragazzo dai capelli scuri con gli occhi chiusi.

(Quel ragazzo assomiglia molto a Levi.)

Ha gli auricolari, sembra volersi estraniare dal resto del mondo. Stringo la cinturina della mia borsa prima di radunare tutto il mio coraggio per andare da lui.

T/n: "Andiamo..."

Inizio lentamente a camminare. Mi trovo a poca distanza da lui, quando alza lo sguardo.

(Oh...)

In un attimo, vedo l'immagine di Levi nella mia testa, con gli occhi di un colore argenteo che luccicano nell'oscurità.

(Ma questo ragazzo...)

Il suo sguardo confuso che indugia su di me mi immobilizza e disorienta. Poi, abbassa il viso portando l'attenzione sul suo cellulare, aggrottando le sopracciglia.

T/n: "...sei tu, Levi?"
Levi: "E chi altro dovrebbe essere?"
T/n: "I tuoi occhi--"

Sento, anche se lieve, un profondo sospiro.

(Oh, cavolo. So che non gli piace parlarne...)

Levi: "Siediti."

Si sposta un po' a sinistra e dà un colpetto sullo spazio libero vicino a lui sulla panchina. Accetto subito e mi siedo, sebbene non capisco cosa gli passi per la testa.

(Chissà da quanto tempo è seduto qui. Anche lui era nervoso come me ed è venuto presto?)

T/n: "Ero molto nervosa stamattina...non riuscivo a stare ferma, quindi sono venuta prima. Tu, invece?"
Levi: "Ho inventato una scusa per uscire. Non mi sento molto a mio agio a casa."
T/n: "Oh...hai problemi con i tuoi genitori?"
Levi: "Non è quello..."

Accavalla le gambe, concludendo così la conversazione.

(A quanto pare a Levi non piace stare a casa...chissà se c'entra il colore particolare dei suoi occhi.)

Mentre il corvino scruta la fontana davanti a noi, io sbircio le sue iridi, stranamente di un colore azzurrino.
Poi, lo vedo girarsi e mi guarda, turbato.

Amnesia【Jean x Reader ITA】Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt