Scena 7

65 6 0
                                    


2 Settimane dopo 

Aiutai Jimin ad allungare le sue gambe e lui in risposta mugolò per il dolore, portando al tempo stesso la testa all'indietro. 
"Lo so Hyung, lo so." dissi con un filo di voce ad un tratto, lui si limitò a fare un respiro profondo.
"F-Fa male..." aggiunse, con un tono di voce altrettanto basso.
"Lo capisco Chim, ma dobbiamo sistemare le tue gambe e metterle dritte."

Bunny mi lasciò uscire con lui ancora.
Sembrò - poco alla volta - diventare più gentile con me, permettendomi persino di prendere il necessario per le cure, ma detta sinceramente avevo più premura per Hoseok e Jimin; quest'ultimo sembrava essere guarito dalla febbre, finalmente, ma quel che più temevo era di non rivederlo camminare.

"T-Tae basta." sibilò improvvisamente, facendomi voltare nella sua direzione ed a quel punto aprii bocca per rispondergli.
"Lo giuro, ho quasi fatto, devi soltanto continuare a tenere le gambe dritte."
Ricambiò il mio sguardo prima di annuire piano e chinare il capo, arresosi.
"D'accordo..."
Tenni il mio sguardo puntato su di lui ancora per un istante e ripresi poi a far pressione sul tutore; con attenzione riuscii a far in modo che la sua gamba stesse dritta e feci poi lo stesso con l'altra.

Hoseok stava parlando con qualcuno della piccola stanza in cui eravamo costretti a stare; il numero di persone vive continuava a calare poiché Bunny continuava a farli fuori.
Di tanto in tanto avemmo la possibilità di vedere qualche volto nuovo e proprio uno di questi catturò l'attenzione dello Hyung; era una persona molto silenziosa, non lo udii parlare manco una volta, ma lui fu in grado di farsi dire il suo nome.
Da quando aveva messo piede qui era rimasto in un angolo per le sue, o meglio fu così finché lo Hyung non iniziò a parlargli.

Vidi il ragazzino guardare il pavimento per un po' prima di posare il capo sulla spalla di Hoseok, e lui portò un braccio a circondargli la vita per tenerlo più stretto a sé, come una specie di abbraccio.
Il verde menta era già molto magro una volta giunto qui, ciò mi preoccupava, ma il mio amico sembrava sapere ciò che stava facendo.

Una volta essermi assicurato che i tutori di Jimin fossero al loro posto in maniera corretta, mi alzai. "Cerca di non muoverti okay?" gli chiesi e come risposta lo vidi annuire, cosa che mi fece sospirare.
"So che fa male, ma provaci."
Lo vidi nuovamente annuire e portai una mano trai suoi capelli per scompigliarglieli un po', prima di raggiungere Hoseok.

"Hey ragazzi."

Dissi con un tono di voce pacato, mentre presi posto di fronte ad Hoseok - che immediatamente alzò il capo - ed il ragazzo minuto che però continuava a tenere il capo basso.
"Hey Taehyung"
Mormorò in risposta. "Siete affamati?" 
"Io no, forse Yoongi."
Aggiunse ad un tratto, guardando il verde di fianco a lui.

Quindi è Yoongi il suo nome?

"Yoongi-Hyung, svegliati." sussurrò e notai il  - supposi maggiore d'età - diretto interessato alzare di scatto il capo.
Mi scrutò in silenzio, non sembravano trasparire emozioni dai suoi occhi.
"Hai fame?"
Gli chiesi dolcemente, lui mi scrutò per qualche istante prima che accennasse un cenno col capo, facendomi sorridere.
Alla fine presi il mio zaino.
"Spero ti piaccia il succo di frutta." mormorai mentre aprì la confezione per lui e gliela passai, il suo sguardo era fermo sul contenuto.

"Tieni."

Rimase in silenzio per un po' finché non si decise a bere il succo.
"Grazie..."
Disse in una specie di sussurro, forse fin troppo basso affinché lo sentissi, io mi limitai a sorridere nuovamente prima di proferire parola.
"Di niente, ne vuoi uno anche tu Hobi?" il ragazzo appena nominato annuì
"Si per favore, ho fame."
Tirai fuori un'altra confezione che gliela porsi.
"Grazie Tae."

"Il tuo nome è Yoongi, giusto?" chiesi al ragazzo improvvisamente, vedendolo annuire in risposta.
"Quanti anni hai?"
Rimase nuovamente in silenzio prima di sospirare ed abbassare lo sguardo.
"Yoongi non parla molto..." questa volta a parlare fu Hoseok, il mio sguardo rimase fermo sullo sconosciuto.
"Perché?"
"Te lo dirò dopo, mh?" rispose dolcemente,  nel mentre Yoongi si teneva occupato con la manica della maglia di Hoseok.
"D'accordo, meglio che torni da Jimin."
Sibilai, alzandomi, ed il mio amicò annuì, rendendosi poi conto del ragazzo minuto nuovamente addormentato sulla sua spalla. "Si, è proprio carino mentre dorme..."Confessò, facendomi involontariamente sorridere.

"Ti piace, non è così?" mi azzardai a chiedergli e lui si voltò immediatamente nella mia direzione. "Per favore non dirglielo, neanche a Jimin." mormorò imbarazzato ed io gli scompigliai i capelli.

"Sarò muto come un pesce, promesso."
Dissi ridacchiando.

"Grazie." 
Mormorò, riportando poi il suo sguardo sul ragazzo, stringendolo di più a sé.
Mi alzai cautamente per raggiungere Jimin ma la porta venne aperta inaspettatamente; il mio sguardo era fisso su Bunny e lui fece lo stesso, un tantino sorpreso fossi già in piedi.
"Avanti, andiamo." disse stranamente calmo, molto più del solito.
"Arrivo subito." gli risposi ed uscì, io ne approfittai per tornare dal mio amico.

"Beh, hai bisogno di qualcosa?" 
"Perché mi chiedi sempre se voglio qualcosa?"
Mi domandò, ed io sospirai afflitto.
"Sin da quando eravamo piccoli, mi hai protetto e mi sei rimasto accanto.
Quando mio padre è andato via, ti sei preso cura di me nonostante fossi triste o arrabbiato, o avessi soltanto bisogno di compagnia.
Voglio restituirti il favore, voglio aiutarti il più possibile.
Voglio aiutare tutti qui, è per questo che porto sempre del cibo."
Mi interruppi notando Jin raggiungerci.

"Hey Jin."

"Stai uscendo ancora?" mi chiese.
"A quanto pare, hai bisogno di qualcosa Hyung?"
"Dell'acqua e del disinfettante. 
Penso sia finalmente giunto il momento di occuparci del proiettile che hai ancora lì Taehyung."
Spalancai gli occhi e puntai poi lo sguardo sulla mia gamba; avevo ignorato per tutto quel tempo il dolore.
"N-Non mi arreca disturbo, lo giuro."
"Non sei mai stato bravo a mentire. Va a prendere il necessario."

"Bene."

Finalmente mi alzai e raggiunsi la porta, ritrovandomi Bunny dall'altra parte che cercò fin da subito la mia mano per poterla stringere.
"Andiamo."
Sibilò, facendomi sospirare e lasciandogli prendere la mia mano; era ormai divenuto d'abitudine: veniva quando voleva, mi portava con se e lasciavamo quelle mura.
Questa volta però sembrava dover andare diversamente, mi portò dritto nella sua camera.

"Non usciamo?" mi fu spontaneo chiedergli, in quanto confuso, lui in risposta si limitò a chiudere a chiave la porta e togliersi la maschera prima di proferire parola.
"No, staremo nella mia camera."
"Posso sapere perché?"
Domandai cautamente, lui si voltò nella mia direzione, i nostri sguardi si incrociarono.
"Fammi vedere il tuo braccio."

No escape // Serial Killer! jjk x kth// Traduzione ItalianaWhere stories live. Discover now