Starry night - SUHO

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NOTA: QUESTA ONESHOT SI SVOLGE NEL FUTURO E TUTTO QUELLO CHE DESCRIVO NON CORRISPONDE A FATTI CHE POTREBBERO ACCADERE. LA COPPIA CHE VIENE DESCRITTA NELLA STORIA SARÁ UN B-SIDE COUPLE DI UNA MIA FUTURA STORIA.


Certi amori non finiscono
fanno dei giri immensi e poi
ritornano
[Amici Mai -Antonello Venditti]

Seoul, Giugno 2022

Quando Junmeyon aprì gli occhi, il sole non era ancora presente in cielo, il suo letto era vuoto e per un attimo ne fu sollevato. La sua compagna di quella notte, conosciuta per caso in un locale, aveva pensato di abbandonarlo poco dopo il loro ennesimo amplesso.
Erano passati mesi dall'ultima volta che aveva toccato una donna, in realtà aveva quasi totalmente dimenticato il sesso.

Si sporse verso il cuscino al suo fianco annusandolo. Un profumo nuovo invase le sue narici, facendogli storcere leggermente il naso. Era un buon profumo, sicuramente costoso, ma non era il profumo della sua donna.
Il giovane uomo si alzò dal suo comodo letto per poi affacciarsi alla finestra, vide nel cielo apparizione di luce dorata con sfumature rosee e ramate.

Aurora...

Sussurrò, per poi asciugarsi una lacrima, una piccola gemma di acqua salata che raccoglieva tutto il sentimento che provava per la ragazza.
Aveva avuto una persona meravigliosa al suo fianco, paziente, dolce e allegra, e lui era riuscito pian piano a farla allontanare. Non avrebbe mai voluto lasciarla, procurandole quelle sgradevoli sensazioni di dolore e tristezza che aveva provato in passato.
Ma dopo l'ennesimo rumor diffamatorio e un attacco da parte di una sassaeng, la paura aveva preso possesso del leader, portandolo a prendere quella decisione.
Lui che aveva sempre difeso a spada tratta i suo compagni quando avevano una relazione, aveva finito per distruggere la propria.
«Sei un coglione» gli ringhiò contro il suo adorato Sehun, mentre Baekhyun e Minseok gli chiedevano cosa diavolo gli era passato per la testa, quando informò il gruppo di aver lasciato la sua ragazza, la donna che avrebbe voluto sposare e che aveva giurato di amare per sempre.
Tutti ne rimasero sconvolti e addolorati. Si perchè Junmeyon e Aurora erano la coppia perfetta, nonostante le loro culture e modi di vivere fossero completamenti diversi.

Aurora... sospirò nuovamente, mentre i raggi del caldo sole gli illuminavano il viso.

Si girò verso il letto dove le pareva di rivedere immagini della sua vita passata con lei. Le dolci notti d'amore, le battaglie con i cuscini e le risa quasi isteriche della ragazza per il solletico, le cure reciproche quando ognuno di loro stava poco bene.
Per inerzia, e con poca voglia, si diresse nella cabina armadio; iniziò a frugare in un angolo recondito di quel guardaroba trovando tutti i vesti costosi che in quegli anni aveva regalato alla ragazza. Uno gli saltò agli occhi. Il vestito che aveva la prima volta che la incontrò.

Era un comune after party di un importante awards a Tokyo.
Lei si trovò quasi per caso a quella festa, accompagnando un'amica che era stata invitata, e non sapeva chi fossero gli EXO. Nel momento in cui Junmeyon po' gli occhi sulla sua figura il tempo si fermò, convinto che l'universo l'avesse guidata verso di se. Voleva conoscerla ad ogni costo, e per tutta la sera cercò di approcciarla, cercando di essere anche molesto, ma lei era sfuggevole. Fin quando per caso non la trovò nell'ampia terrazza del locale.
Era una notte stellata, il cielo sembrava fatto di scuro velluto ornato da luminosi diamanti quali erano le stelle. La ragazza osservava le stelle con i suoi grandi occhi brillanti, quegli occhi che gli rimasero impressi nell'animo per sempre. Quella notte parlarono, in un inglese incerto e con Google traduttore alla mano, fin quando i rispettivi gruppi di amici non li richiamarono.
«Aspetta non mi hai detto il tuo nome»
«Aurora»
«Nice to meet you, Aurora. I'm Junmeyon» disse lui facendole il baciamano
«Eh? Scusa ma non ho capito, credo proprio chi mi debba scrivere come si pronuncia»
E così fece. Afferrando delicatamente la mano della ragazza la condusse con se al bar, dove chiese al barista una penna, con la quale segnò il suo nome ed un numero di telefono.

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