Dinners - SUHO 🧡

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A

Un'altra giornata, spesa tra sala prove, registrazione di nuove tracce e scatti fotografici, era passata all'SM*.

Junmeyon si sentiva stanco ed affamato, tutto ciò che desiderava era tornare a casa e tuffarsi nel suo comodissimo materasso.

Prima di lasciare l'agenzia decise di passare al bar sottostante alle sale prova, spinto da un'inspiegabile voglia di dolce, per vedere se ci fosse ancora qualche muffin o fetta di torta.

«Buonasera. Un cupecake alla carrot cake, e un cappuccino al caramello salato, per favore.»

Una voce dolce e femminile colpì le orecchie del ragazzo mentre varcava la porta di servizio che portava al bar.

Appena i suoi occhi si posarono su quella figura femminile, si ricordò di lei.

L'aveva incontrata qualche settimana prima, sempre allo stesso orario davanti al bancone del bar. Le aveva soffiato l'ultima fetta di torta.

«Una fetta di RedVelvet da portare via.»

Dissero all'unisono indicando l'ultima fetta del dolce rosso e bianco rimasta nel vassoio.

Era una ragazza, sicuramente una studentessa, vista l'enorme mole di libri che recava in mano. Indossava dei Jeans e un cappotto parka verde militare, ai piedi delle Converse; i capelli lucenti che contornavano il viso acqua e sapone.

La sua semplicità attirò per un attimo l'idol.

Essendo un gentiluomo Junmeyon cedette, seppur a malincuore, la fetta di torta alla ragazza che aveva al suo fianco. Quest'ultima lo ringraziò con le gote rosse dall'imbarazzo.

«Grazie mille! Hai evitato che una povera studentessa morisse di fame, e andasse a letto senza cena.»

«Una fetta di torta non può essere la tua cena.»

Rispose con il viso corrucciato il leader, mentre apriva la grande porta in vetro del bar.

«Allora la prossima volta mi inviterai la cena.»

«Affare fatto. Io comunque sono Junmeyon»

«So chi sei Suho degli EXO. Elogerò il tuo buon cuore sui social!»

Disse la ragazza mentre iniziava ad assaporare la torta ed iniziava ad indietreggiare verso la folla.

«Non mi hai detto il tuo nome»

«Susy!» gridò la misteriosa ragazza per poi sparire.

Da quel giorno si erano incrociati altre volte al bar, scambiando qualche parola, ma mai affrontando una vera e propria conversazione.

Ed ora era li davanti al bancone del bar che discuteva con il barman.

Y/N era una ragazza ordinaria. Niente trucco appariscente, capelli sempre legati in una coda alta o in una treccia, ed indossava sempre jeans e maglioni color pastello. Nella sua semplicità Suho, il guardiano degli EXO, la trovava terribilmente carina.

«Davvero non può darmi più nulla?» chiese la ragazza.

«No mi dispiace, abbiamo già chiuso la cassa».

Rispose il barista poco cortesemente.

«Ma nemmeno se te lo pago, e poi domani pomeriggio mi fai lo scontrino?» insistette con una voce dolce e speranzosa.

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