Playdate- BAEKHYUN 🔴

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ATTENZIONE: LA STORIA CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITE. SE SIETE TROPPO PUDICI NON LEGGETE!


Il Sole stava per tramontare, conferendo allo skyline cittadino dei colori caldi e rassicuranti.

Charlotte aspettava sul marciapiede, davanti ad uno dei più famosi alberghi di lusso, il suo fidanzato, che era in ritardo.

Il ragazzo in questione era uno degli idol più amati: Byun Baekhyun.

Nonostante tutti lo conoscessero come un ragazzo solare, spigliato e un po' giullare, Baekhyn in realtà era un ragazzo timido, a tratti introverso e sopratutto un pantofolaio patentato, che dopo una giornata in sala prove preferiva passare le serate sul divano, tra coccole e playstation..

La ragazza si stupì quando Baekhyun, per festeggiare un'importante traguardo lavorativo, le propose una cena nel ristorante stellato di quell'hotel.

Cosa che stupì ancora di più Charlotte, facendola innervosire, era l'immenso ritardo del giovane.

Tutto si poteva dire di Baekhyun, ma non che non fosse una persona puntuale agli appuntamenti, di qualsiasi genere essi fossero.

La castana faceva ormai su e giù sul marciapiede da un bel po', ogni tanto guardava il suo orologio.

Decise così di chiamare il suo fidanzato. Il telefono squillò all'infinito, fino a quando non entrò la segreteria.

Forse starà guidando.

Pensò. Così decise di mandargli un messaggio.

To:Byun Oppa

Amore, che fine hai fatto?
È più di 20 minuti che ti aspetto.
Mi sto preoccupando.

Visualizzato senza risposta.

Così provò per l'ennesima volta a chiamarlo. Uno. Due. Tre squilli. Chiamata interrotta.

Spazientita, Charlotte entrò nell'edificio, dirigendosi al bar.

Una volta al bancone, si guardò intorno notando che la clientela del locale era molto ordinò un Martini Dry, pensando fosse un drink elegante, avendolo sempre sentito nominare in tutti film di James Bond.

Si portò quel liquido, che all'apparenza poteva sembrare acqua, alle labbra storcendo il naso in una smorfia disgustata. Troppo amaro e dal gusto forte.

«Buonasera!»

Una voce fresca e allegra che salutò alle spalle della ragazza, si girò pronta a rimproverare la persona in questione.

«Ti sembra questa l'ora...»

Le parole le morirono in gola.

Davanti a lei vi era un ragazzo di altezza media e dal fisico snello, dai capelli argentei. Il viso era dolce e tenero, con lineamenti perfetti; gli occhi leggermente a mandorla, erano colorati da lenti azzurre; le sue labbra di fragola si mossero in un sorriso furbo.

«Posso sedermi?»

Chiese educatamente indicando la seduta al fianco della giovane, che con un segno del capo rispose affermativamente.

Charlotte continuava a guardarlo senza proferir parola. Quell'immagine angelica era come una calamita, una bellezza all'apparenza pura e semplice, ma allo stesso tempo intrigante.

Si fermò ad osservare il gesticolare delle sue mani, ben curate e dall'aspetto femmineo, mentre ordinava un drink: un rum&cola con molto ghiaccio.

Un immagine piccante si paleso nella sua mente: quelle mani che toccavano il suo corpo senza pudore.

Charlotte chiuse gli occhi e scacciò via quel pensiero, dando la colpa al suo drink troppo alcolico.

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