Capitolo 53

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Appena giunti a casa di Stephen, un forte boato squarcia il cielo cinereo, preannunciando una tempesta.

Ho sempre avuto paura dei fulmini e del trambusto di un temporale, sin da quando sono piccola.
Ricordo che la mamma veniva ogni volta nel mio letto, durante le notti di diluvio, perché sapeva quanto mi terrorizzava.
Rimaneva al mio fianco, sotto le coperte, alcune volte senza dire nulla, altre, la vedevo contare quanti secondi passassero tra un lampo ed un tuono.
"Sai piccola mia, più secondi passano e più distante è la burrasca" mi sussurrava, facendomi distrarre dalle mie paure. 
Sospiro nel rammentare quelle poche volte in cui mi sono beata del calore di mia madre.

La pioggia scende incessante, sbattendo in modo violento contro le enormi vetrate del salone.
Mi stringo forte le braccia intorno al busto, avvicinandomi al maestoso camino che domina nella sala. Trovo conforto nel calore che emana la legna che arde.
Non mi smuovo dalla mia posizione, ammirando le lingue di fuoco che danzano, rapita dai loro movimenti.

"Ho chiesto a Maria di farti preparare qualcosa di caldo, stai tremando" il suo timbro si insidia  sotto la pelle, creandomi dei brividi che non so descrivere.
Annuisco semplicemente, non emettendo un suono. Sono ancora provata dagli eventi di poco fa.
Lo sento respirare affranto, udendo i passi delle sue scarpe eleganti farsi sempre più vicini, dietro di me.
Mi scosta i capelli su un lato, lasciando scoperta parte del mio collo.
Le sue enormi mani mi accarezzano i fianchi, camminano sino alla pancia, dove si unisco, portando così la mia schiena a scontrarsi con il suo petto tonico.
Sfiora le labbra contro la mia pelle sensibile, lasciandovi dei baci delicati.
Sussulto dal piacere, ma rimango comunque rigida.
"Parla, di qualcosa, è da quando siamo saliti in macchina che mi uccidi con il tuo silenzio"
Chiudo gli occhi, colpita dal tono triste della sua voce.
Nonostante mi senta ferita, non sopporto vedere Stephen così dispiaciuto.
"Perché non hai avuto il coraggio di presentarmi? Non sei riuscito nemmeno a pronunciare il mio nome" deglutisco, rattristata.
Percepisco il suo naso sfiorare il profilo del mio collo.
"L'ho fatto per proteggerti" dice solamente, con aria colpevole.

Aggrotto la fronte, non riuscendo a comprendere la sua frase.
Proteggermi da cosa?
Da un'altra umiliazione?
Non ne ho avute già abbastanza?
Stephen capta i miei pensieri e la sua presa si intensifica.
Appoggia il mento sulla mia testa.
Io mi sento così piccola, avvolta completamente da lui, ma questo non mi disturba, anzi, mi fa sentire protetta.
"La donna che hai visto e di cui, sicuramente ti sarai fatta delle idee sbagliate, non è di certo una persona con cui ho dei trascorsi" inizia a dire, prendendosi qualche secondo per far ordine nella sua testa, dando modo a me di assimilare per bene le sue parole.
"Non si direbbe visto il modo che aveva di toccarti e di rivolgerti la parola" non riesco a non dire con un pizzico di gelosia nella voce.
Lo sento irrigidirsi.
Restiamo nella stessa posizione, illuminati dalla luce calda del camino.
Abbasso lo sguardo,iniziando a giocare con i suoi anelli d'oro, in cerca di una distrazione da tutta questa irrequietezza.
"Da quando sei entrata nella mia vita nessuna ha più sfiorato la mia mente ed il mio corpo" dice, serio.
La sua risposta mi fa ammutolire.
Emette un sospiro frustato.
"Colei che hai visto oggi, non è altro che l'amante di quel verme di mio padre, per questo si è permessa di avere delle confidenze con me" rivela, indurendo la voce.

Sgrano gli occhi, sorpresa da ciò che ho appena udito.
D'un tratto mi sento così stupida.
Non posso crederci, non l'avrei nemmeno lontanamente immaginato.
Sono sbigottita.

Il mio pensiero va subito alla povera Susanne ed una rabbia viscerale nasce in me.
Non conosco il padre di Stephen, ne so come è fatto, ma nonostante mi sia ignoto, nutro per lui un odio innaturale.
Non solo ha reso la vita di suo figlio un inferno, imponendogli di mandare avanti un progetto che non lo gratificava, minacciandolo, ma non si è posto nemmeno degli scrupoli nel mancare di rispetto alla sua consorte.

The mysterious dancerWhere stories live. Discover now