capitolo 14

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Quando rientro a casa, non riesco a non smettere di sorridere. Mi incammino verso la cucina, sicura di trovare la nonna indaffarata già per cosa cucinerà per il pranzo, ma invece non trovo nessuno.

Strano eppure sono le 8 passate, dovrebbe essere gia sveglia.

Allarmata, salgo di fretta le scale e mi fiondo in camera sua. La trovo che dorme beatamente. Nonostante la mia paura si affievolisce alla vista di lei, un brutto presentimento mi sfiora la mente. La nonna non dorme mai cosi tanto, di solito si alza all'alba. Mi avvicino e le poso una mano sulla fronte. Come immaginavo: ha la febbre. Delicatamente decido di svegliarla.
"Nonna, nonna. Ehi come ti senti?" Le chiedo dolcemente.
"Oh Megan, m-ma che ore sono? Sei già vestita." Balbetta frastornata alzandosi con le braccia. Sta così male da non rendersi conto nemmeno delle condizioni del mio viso. Prendo questo a mio favore, facendola distendere nuovamente sul letto.
"Non ti alzare nonna, hai la febbre alta. E non preoccuparti per l'orario, ogni tanto dovresti riposarti anche tu. Ora resterai buona qui, mentre ti andrò a preparare un thé caldo, stai tremando." La copro con la coperta e le bacio la fronte. Lei annuisce non riuscendo nemmeno a parlare. Ritorno in cucina e metto sul fornello l'acqua. Mentre aspetto che quest'ultima si riscaldi, vado in bagno, facendomi una doccia veloce e levandomi finalmente queste lenti. Quando esco, circondata dal vapore, scelgo di asciugare i miei capelli con il diffusore, lasciandoli naturali. Amo le mie onde, sono ribelli, come me. Decido di camuffare i segni che mi ha lasciato quel viscido con un po' di trucco, così da non far allarmare la nonna e, dopo essermi cambiata, mi avvio a prepararle il thè.
Una volta essermi accertata che avesse fatto colazione ed averle misurato la febbre, le porgo una Tachipirina nella speranza che faccia effetto in poco tempo. La lascio riposare avviandomi verso la mia camera.
Mi butto a peso morto sul letto, stremata da tutto ciò che è successo in queste ultime ore. Appena chiudo gli occhi, il ricordo di lui invade i miei pensieri. Mi sento attratta come una calamita dal suo corpo. Non so spiegarmelo, ma mi sento diversa quando sono con lui. So che c'è una forte attrazione tra noi, ma quando mi tocca o mi sfiora solamente vorrei non smettesse mai. Non posso permettere che certe emozioni nascono in me, non potrebbe mai esserci qualcosa. Come potrebbe un'inutile commessa di un supermercato stare con uno come lui. Non sarei all'altezza, si vergognerebbe a stare con una come me.
Con questi pensieri ed il ricordo del suo sorriso, cado in un sonno tormentato, sognando una vita migliore, senza rinunce e senza sofferenze.

Il suono della sveglia mi fa aprire gli occhi all'improvviso. Ho assolutamente bisogno di recuperare le ore di sonno perdute, dopotutto mi sarò riposata si e no per tre ore.
Decido di cambiarmi per andare a lavoro, non prima però di essere passata a controllare la nonna.
Dopo averle rimusurato la febbre, l'aiuto a sistemarsi meglio sul letto.
"Cerca di non fare sforzi e di rimanere al caldo, ti ho già preparato il brodo, dovrai solo riscaldarlo. So che non è il massimo, ma purtroppo devo sostituire una ragazza che ha il turno verso l'ora di pranzo. Mi raccomando, per qualsiasi cosa chiamami nonna, non farmi stare in pensiero. Esco prima così da poter passare in farmacia e prendere le medicine che ti servono. Ci vediamo dopo." Le do un altro bacio.

Decido di lasciarla riposare e ritorno al piano di sotto. Recupero il mio zainetto e ci metto dentro tutto l'occorrente.
La farmacia dista qualche chilometro a piedi, niente che non abbia già fatto. Fortunamente sono riuscita a racimolare abbastanza denaro per potermi permettere di prendere ciò che serve alla nonna. Dovrò anche inventarmi una scusa ora che lavoro al Luxury, le dirò che il supermarket ha deciso di rimanere aperto h24 così da lavorare di più e da permettermi di rientrare a casa a tarda notte senza destare sospetti.
Quando giungo al supermercato trovo già fuori Daisy e Kelly che fumano una sigaretta, aspettando l'inizio del turno.
"Ehi Megan credevo che oggi avessi il giorno libero" mi saluta Kelly.
"In realtà si, ma ho dovuto sostituire Susy visto che aveva un impegno a cui non poteva mancare e mi ha chiesto di fare a cambio con il turno. Meglio così almeno ci siete anche voi"
"Già che gioia lavorare, tagliare pesce, servire pesce, puzzare di pesce!" Esclama sarcastica Daisy.
Entrambe ridiamo alla vista di D che impreca su quanto puzza a fine turno.
"Suvvia pensa che almeno così ci guadagniamo da vivere, io ringrazierei i tuoi amici pesci" la riprendo scherzando.
"Credo sia meglio entrare o faremo tardi" conclude kelly spingendoci verso l'entrata secondaria riservata al personale.
Una volta cambiate iniziamo a lavorare. Devo ammettere che questi trucchi fanno miracoli, nessuno sembra aver notato nulla, solo il mio taglio sul labbro ma nulla che non possa essere giustificato con una banale scusa, come quella di essere caduta.
La giornata scorre tranquilla ed una volta finito, aspetto le mie due ragazze fuori mentre decido di fumarmi una sigaretta. Non sono una fumatrice, ma ogni tanto sento il bisogno della nicotina, sopratutto quando sono stressata.
"Finalmente. Giuro che prima o poi glielo tiro un merluzzo in faccia alla signora Tomson. È insopportabile." Dichiara Daisy.
"Tu non sopporti nessuno D in realtà" la prende in giro Kelly.
"Oh ti sbagli, a noi ci sopporta benissimo" la correggo ridendo.
"Quando la finite di sfottermi fatemi un fischio" risponde facendo la finta offesa.
Così io e Kelly ci guardiamo complici e in un nano secondo l'abbracciamo tipo sandwich.
"O-ok basta così non respiro" ride la bionda.
Liberandosi dalla nostra morsa.
"Avvisiamo Jason e gli altri. Magari possiamo prendere un po' di pizza e portarla al capannone, così ci organizziamo per il prossimo flash mob. Non abbiamo molto tempo a disposizione" propongo.
"Si va benissimo, allora ci rivediamo al solito posto verso le otto. Sicuramente i ragazzi verranno." Conferma kelly.
Dopo esserci date appuntamento per stasera, ritorno verso casa così da poter controllare come sta la nonna.
Quando varco la porta la trovo sulla poltrona a leggere un libro. La medicina deve aver fatto effetto.
"Ehi nonna come ti senti? Va meglio?" Chiedo premurosa
"Ora si tesoro, grazie ancora per il brodo. Era delizioso. Ti ho insegnato proprio bene." Sorride mentre mi accarezza una guancia.
"Ho imparato dalla migliore" la elogio per poi continuare.
"Ti dispiace se non ci sono nemmeno a cena nonna? Devo vedermi con Kelly, sai, delusioni d'amore." Chiedo mentendole. Odio tutto questo, odio dover dire delle bugie, ma se lo faccio, lo faccio per loro, per garantire un futuro senza la paura di doversi trovare senza casa.
"Oh no, certo che no bambina mia. Sono ancora molto stanca e tra poco me ne riandrò a a letto, purtroppo il mio fisico non è più come quello di una volta e con la febbre ne risente ancora di piu. Anzi ora che mi fai notare l'ora credo proprio che mi preparo qualcosa così che possa riprendere la medicina ed andare a letto presto." Fa per alzarsi, ma la fermo, dicendole che le avrei cucinato qualcosa io.
Quando mi accerto che la nonna ha preso la Tachipirina e si sia coperta per bene, la saluto, uscendo da casa per poi raggiungere i ragazzi.

Quando arrivo al capannone, trovo già tutti quanti intenti a sistemare gli scatoloni della pizza nel migliore dei modi.
Solamente a guardare tutto quel ben di Dio, il mi stomaco inizia a brontolare.
"Si mangia!" Urla Mike fiondandosi sulla capricciosa, la sua preferita.
"Sei il solito Mike" alza gli occhi al cielo Kelly alla vista del nostro amico che si affoga con il cibo.
"Allora Megan, come vogliamo procedere con la coreografia" Chiede interessato Jason mentre prende un pezzo di pizza Margherita.
"Stavo pensando che potremmo sfruttare molto il fatto che ci sarà tantissima gente. Avete presente quando, in mezzo a moltissime persone, un numero di queste si immobilizza improvvisamente mentre gli altri continuano a camminare nelle loro direzioni? Beh io la trovo un'entrata di scena degna di noi.
Potremmo vestirci eleganti, dopotutto li ci sarà un importante meeting e noi così ci camufferemo tranquillamente. Per poi dar via alle danze." Espongo le mie idee.
"E mentre la gente sarà incuriosita da tutto ciò che sta succedendo, dal perché un gruppo di persone si sia immobilizzato, io coglierò l'occasione per collegarmi ad uno dei televisori ed hackerare il sistema." Dichiara John, mentre stappa la birra.
"Ottima idea John, e noi successivamente, inizieremo a ballare. Hai sentito se gli altri ragazzi  ci aiuteranno?" Chiedo rivolgendomi a Jason.
"Si e ci saranno tutti! Hanno rivelato di essersi divertiti molto alla serata di beneficenza, e che non si lasciano scappare un'altra occasione come quella" rivela contento il ragazzo.
Sorrido, sollevata da ciò che mi ha detto. Più siamo e più il flashmob sarà importante. Ho in mente un bel po di cose che lascerà la gente senza parole.
Continuano a mangiare la pizza e a bere  birra proprio come ai vecchi tempi. Ci scambiamo opinioni e consigli su nuovi passi. Iniziamo a mettere giù un progetto, litigandoci, nel frattempo, gli ultimi pezzi di pizza e prendendoci in giro.
Non so cosa sarei senza loro. I ragazzi mi hanno aiutato molto non facendomi mollare mai. Forse non avrò nessuno sentimentalmente accanto che mi sostiene, ma ho loro e la nonna e questo mi basta per essere felice. Mentre ridono e scherzano tra loro, un sorriso sincero spunta sulle mie labbra. Sono questi i momenti che una persona devi godersi appieno. Non sarò ricca materialmente, ma lo sono quando sono circondata dalle persone che considero la mia famiglia.
E mentre gli altri  discutono su chi si sia mangiato l'ultimo pezzo di capricciosa che aspettava a Mike, il mio pensiero ritorna a lui.
Chissà come sarà la prossima volta che ci rincontreremo..

The mysterious dancerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora