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Spalancai gli occhi di scatto guardandomi attorno.

Cercai di fare mente locale e mi accorsi che non ricordavo nulla della sera precedente.

Osservando l'ambiente attorno a me realizzati non essere nel mio appartamento.

<Dove diavolo sono?oddio mi hanno rapita?e ora che faccio?sono vestita quindi non mi hanno violentata,ho ancora l'orologio quindi non mi hanno rapinata,dove diavolo sono!>mi alzai e vidi la mia giacca su una sedia poco più lontana,su essa vi era la mia borsa e per terra,affianco,le mie scarpe.

In punta di piedi andai verso la porta aprendola e guardai a destra e a sinistra nel corridoio,altre due porte erano presenti ed era tutto buio.

Nell'oscurità un luce proveniva dal fondo del corridoio e mi grattai la testa confusa.

Percorsi il corridoio scalza e andai verso quella luce che aveva iniziato a darmi fastidio.

<Buongiorno>Nanami con addosso una camicia bianca,dei pantaloni eleganti neri e un grembiule da cucina era intento a cucinare qualcosa.

<Capo?>alzai un sopracciglio confusa,che ci facevo a casa di Nanami?

<Non ricordi niente ieri vero?>si asciugò le mani e mi guardò aspettando una risposta.

<Ricordo solo che ho bevuto con lei,Gojo,Itadori e Ieiri...mi sono addormentata?>ora che lo ricordo ero molto stanca.

<Già,non sapendo dove abitavi ti ho portata a casa mia,spero non ti dispiaccia non ho cattive intenzioni solo che non sapevo cosa fare>ridacchiò e inizialmente sorpresa scossi la testa.

<So che non lo ha fatto con cattive intenzioni,ti ringrazio davvero è mi scuso per il disturbo,non era mia intenzione recarti stanti problemi>
feci un'inchino,che imbarazzo essere vista in quelle condizioni,soprattutto da lui.

<Tranquilla,nessun problema,capita a tutti almeno una volta nella vita>annuì sorridendo.

<Siediti pure,la colazione è pronta>indico gli sgabelli davanti all'isola della cucina e un po' in imbarazzo andai a sedermi.

L'immagine di Nanami sorridendo inizio a tormentarmi, probabilmente il sorriso più bello che avessi mai visto...

Mangiammo in silenzio seduti una davanti all'altro e devo ammettere che Nanami è un'ottimo cuoco.

Mi presi qualche secondo per osservarlo mentre beveva del caffè ed ebbi un colpo al cuore quando si accorse che lo stavo guardando.

Abbassai subito lo sguardo imbarazzata e ringrazio che non ha detto niente,non avrei saputo cosa rispondere.

Dopo aver finito di mangiare si tolse il grembiule e lasciò i piatti nel lavandino.

<Dammi due minuti, ti accompagno a casa e andiamo al lavoro>sparì nel corridoio e solo in quel momento mi accorsi che il mio cuore per tutto il tempo non aveva smesso si battere sempre più in fretta.

<Ah!povera me...>sbuffai e mi alzai per andare a prendere la mia giacca e la borsa nella stanza in cui stavo dormendo.

Trattenni un'urlo quando all'aprire la porta mi trovai davanti Nanami con i pantaloni slacciati intendo a sistemare la camicia all'interno di essi.

Mi guardò e nel suo sguardo non vi era ne stupore ne imbarazzo,un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra e andai a fuoco chiudendo la porta immediatamente.

<Scusami,scusami,scusami tanto,non pensavo che...oddio!>mi chinai a terra rossa come non mai sentendo anche le mie orecchie bruciare.

La porta si aprì e Nanami intendo a sistemarsi la cravatta mi guardò intenerito.

<Tranquilla...succede anche questo,ti aspetto di là>mi superò finendo di allacciarsi la cravatta e sospirai.

Solo io posso essere così stupida da non bussare...imbecille!

Spazio autrice
*moment of general panic *
Spero che come me vi farete qualche risata leggendo questa storia,non prendetela come qualcosa di serio perché non lo sarà,almeno non all'inizio,dopo inizia il drama,tenetevi preparatiiiii!
Spero il capitolo vi sia piaciuto,ditemi cosa ne pensate nei commenti e se volete potete sostenere la storia con una stella,grazie mille❤️❤️

Hanami ||Nanami Kento||Where stories live. Discover now