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La festa al gay cub è davvero pazzesca come aveva detto Filippo.

Marti non è un frequentatore assiduo nonostante lui e Davide si siano conosciuti proprio alla gay street tramite amici di Filippo, dopo essersi messi insieme non ci avevano più messo piede perciò, per Martino, ritrovarsi in una discoteca è una cosa davvero strana.

Ora è seduto su un divanetto con Niccolò, Filippo e tutti i suoi amici, sono ragazzi a posto, simpaticissimi, sta bevendo il suo drink un po' troppo forte quando Niccolò gli si avvicina per parlargli nell'orecchio.

"Ti diverti?"

Marti si volta verso di lui annuendo per poi avvicinarsi al suo viso.

"Sì molto! Era mille anni che non andavo in discoteca, con Davide non ci andavamo mai"

"Io adoro venire in discoteca! Qualche anno fa mi faceva stare male per via del rumore forte e la troppa gente ma ora mi piace"

Martino sorride e annuisce felice di quelle confessioni così private e improvvise, Niccolò si alza prendendolo per mano e lo porta sulla pista a ballare, Marti si diverte, tanto, molto, troppo per essere lì a ballare con un ragazzo che dovrebbe essere tuo amico, uno del quale non ti dovrebbe importare nulla perchè stai solo fingendo, Niccolò fa una storia su Instagram ma poi mette subito via il telefono, non sta lì ad aspettare la visualizzazione di Davide come faceva le prime volte, Marti gli stringe forte i fianchi, ballano l'uno sull'altro e sembra che in quella discoteca ci siano solo e unicamente loro, sembra che i loro corpi siano stati creati per coincidere alla perfezione.

"Devo andare in bagno"

Gli urla Niccolò in un orecchio prendendogli la faccia fra le mani, Marti annuisce con il cuore che batte a mille, si muove verso il bancone per fare una sorpresa a Niccolò e prendergli un MiTo, cocktail di cui lui parla continuamente, sta facendo l'ordinazione quando si sente toccare una spalla, si volta con un sorriso ma quello che vede glielo fa perdere subito.

"Che cazzo ci fai qui?"

Davide lo sta guardando con una faccia da pesce lesso, Marti vorrebbe prenderlo a pugni anche se ci ha già pensato Niccolò.

"Marti che bello vederti, sono proprio cont-"

Il verme allunga una mano per toccare quella del rosso che subito lo scaccia come un topo, Martino fa per voltarsi quando Davide gli afferra le spalle con un po' troppo forza.

"Marti ti prego, perdonami... ai miei genitori manchi Marti, manchi a me, mi sono accorto che non so vivere senza di te"

Ma come cazzo si permette? Pensa di fare leva sui suoi sensi di colpa tirando fuori i suoi genitori? Martino alza gli occhi al cielo ormai esasperato da questa piattola.

"Davide fai un favore al mondo, togliti dalle palle"

Tenta di nuovo di divincolarsi dalla sua presa ma l'ex lo tiene sempre più forte, anzi, ora si è avvicinato al suo viso.

"Martino! Ti ricordi tutte le nostre vacanze? Quanto ti piaceva andare al mare in Sicilia? Marti io ho cercato di non farti mancare niente, quella vita te la posso dare ancora, io so che ti piaceva! Le vedo le vostre storie, pensi di essere felice con Niccolò perchè, dobbiamo ammetterlo, a letto è davvero fuori dal normale ma poi, nella vita quotidiana, Niccolò non è niente, non ha niente, è pure pazzo! Marti torniamo quelli di prima, torna con me che ti posso dare tutto!"

A quelle parole Martino pensa di non vederci più, di essere incazzato come una biscia, non sopporta più Davide e le sue stupide, stupidissime parole nè su di lui nè su Niccolò, la sua goduria nel vedere Davide ai suoi piedi che lo implora di tornare insieme viene sostituita da una rabbia cieca, lo prende per le spalle e lo spinge via fino a farlo quasi cadere, tanto che sbatte contro un ragazzo dietro di lui che si gira infastidito.

L'altroOù les histoires vivent. Découvrez maintenant