- 65 -

1.9K 76 14
                                    

"Non c'era assolutamente bisogno che tu mi accompagnassi fino a qui". Claire era scontrosa quella mattina, si sentiva agitata per il suo primo giorno alla Landings come se fosse il primo giorno di scuola e per di più odiava essere trattata come una bambina da Harry. "Potevo benissimo prendere la...".

"Lo so che potevi prendere la metro, Claire, ma ero di strada no?" la stoppò Harry, facendo roteare gli occhi al cielo.

"Ok, adesso però non è che tutti i giorni...". Claire iniziò a blaterare qualcosa senza senso, muovendo le mani in aria in modo confuso, mentre l'auto si fermava di fronte all'ingresso dell'edificio.

Harry aveva smesso di ascoltarla; fermò il suo discorso sconclusionato, facendole voltare la testa verso di lui. "Andrà benissimo, vedrai, smettila di essere nervosa" le disse fiducioso, intrappolando il suo viso tra le dita e rubandole un bacio. "E se quei coglioni della Landings non capiscono quanto sei eccezionale, mi dispiace per loro".

Claire lo fissò un secondo e sorrise sincera per quelle parole di incoraggiamento, lo sapeva che Harry lo pensava davvero; gli lasciò un altro bacio leggero sulle labbra poi scese al volo dall'auto, avvicinandosi all'ingresso del suo nuovo posto di lavoro.  

Se lei era agitata, Harry era incazzato nero, anche se tentava di nasconderlo in tutti i modi e di essere di supporto. Vederla uscire dalla sua auto per entrare in quell'edificio marcato Landings - loro acerrimi nemici da sempre - gli provocava un fastidio inimmaginabile e non era neanche libero di esprimerlo. Poteva solo provarlo internamente ed essere continuamente nervoso, senza esternare a nessuno i suoi sentimenti di insofferenza.
D'altronde... era colpa sua se lei aveva preso la scelta stupida e impulsiva di lasciare la CHS, no? Adesso ne pagava le conseguenze. La osservò entrare a passo deciso nel grande atrio della società attraverso i vetri scuri dell'auto, senza guardare indietro, poi sbuffò e fece cenno a James di proseguire.

*

Il primo giorno di lavoro è esattamente come il primo giorno di scuola. C'è l'ansia, l'agitazione, il desiderio di voler far vedere cosa si sa fare e di farlo bene ma il terrore di non essere all'altezza, la paura di non integrarsi. Claire si sentiva esattamente così, un miscuglio di sentimenti contrastanti come se fosse tornata al liceo.

Un certo Dylan delle Risorse Umane l'accolse all'ingresso per guidarla all'interno del grande edificio. Le illustrò brevemente la storia della società, mostrandole in contemporanea alcuni servizi che erano a sua disposizione come il bar, la mensa, la sala relax, poi entrarono in ascensore diretti al 15esimo piano.

La CHS ha molti più piani di questo edificio, pensò. E anche più ascensori. Il bar in terrazza al 40esimo è decisamente più bello di questo della Landings al piano terra.

Perché continuava a paragonare tutto alla CHS? Lei non lavorava più per loro, doveva metterselo in testa ed accettare la cosa.

Dylan scambiò due parole con un ragazzo bruno in ascensore e la presentò con un grande sorriso. "Lei è Claire Brooks, la nuova arrivata del dipartimento di comunicazione".

"Io sono Nick. Ti stavamo aspettando, Brooks. C'è grande attesa per il tuo arrivo".

Claire gli strinse la mano mentre le parole del ragazzo la lasciarono interdetta: grande attesa? Ricambiò il sorriso cordiale e presto il ragazzo sparì, fermandosi ad un piano che non era il suo.

Quando arrivarono al 15esimo, Dylan l'accompagnò al suo ufficio presentandole intanto un paio di colleghi incontrati nei corridoi. La lasciò con la promessa che qualcuno del suo team sarebbe venuto a breve a fare la sua conoscenza e intanto di familiarizzare con l'ambiente e il pc nuovo di zecca che l'attendeva sulla scrivania.

THE APPLE OF MY EYES [H.S.]Where stories live. Discover now