Una sorta paranoia

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«Giulia, ti ricordi che sono fidanzato vero?»

Ed eccola lì, la secchiata d'acqua gelida dietro la schiena. L'aveva vista arrivare, ma al contatto con la pelle il freddo l'aveva in ogni modo pietrificata.

«me lo ricordo, ci hai parlato qualche giorno fa davanti a me, no?» Farfugliò velocemente lei, ridacchiando alla fine, ma in maniera diversa, strana.

No, la verità è che era stata colta totalmente impreparata a quella domanda, e che si era pure sentita così di troppo che sarebbe solo voluta scappare via per l'imbarazzo, e dimenticare tutte quelle cazzate che si era messa in testa.

Era ovvio, ci doveva essere per forza l'inganno, la gente non si interessava mai davvero a lei.

Sangio, invece, era così preso dalla ragazza, che percepì uno strano senso di colpa crescere dentro di sé.

Aveva tradito, aveva tradito e l'aveva fatto ad un livello superiore, lontano dal mero piano fisico.

Se ne era accorto, aveva riconosciuto quella scarica di adrenalina, le farfalle nello stomaco, le bollicine ovunque. Era quella la sensazione, toccare il cielo con un dito, e poi cadere a capofitto.

Ma lui era fidanzato, c'era una ragazza, una cavolo di ragazza con dei sentimenti, che gli era, quasi, sempre stata affianco, e che lo sosteneva a distanza.

C'era Sara, con la quale stava lentamente finendo tutto, ma che lo aveva conosciuto prima addirittura che trovasse nella musica la sua strada, e c'era Giulia, che era semplicemente Giulia.

Una sorta paranoia gli annebbiava il cervello, mentre di fronte a lui, tra le sue stesse braccia, si trovava la ballerina italocatalana, che lo osservava cercando di trovare la giusta mossa da fare per aiutarlo al meglio.

Stava avendo un attacco di panico? Probabile.
Giulia sapeva come curare un attacco di panico? Assolutamente no.

«Gio guardami, respira e guardami» tentò di imitare quei film che in realtà aveva sempre evitato, e con le mani gli accarezzava gli avambracci.

Lui continuava ad ansimare, totalmente incapace di fare altro, ed annaspando quell'aria che gli appariva così difficile da afferrare.

«sediamoci, o forse è meglio stare in piedi?» pronunciò Lola, sussurrando l'ultima parte, ed incrociando le gambe sul pavimento.

Lui la copiò.

«okay, adesso fai come faccio io, okay Gio? Seguimi» si mise una mano sul cuore, mentre con l'altra stringeva quella del ragazzo, ed iniziò a contare per regolare i battiti.

Lui esegui come un bambino, probabilmente nemmeno a scuola era mai stato così obbediente.

Pian piano le cose andarono migliorando, e quando il riccio concedette un sorriso di gratitudine alla ragazza, lei seppe che il suo metodo stava ottenendo i suoi frutti.

«grazie piccola» le sussurrò una volta sicuro di essersi ripreso, e lei anche ritornò in se, liberandosi in una risata.

Non era una bambina, e lo aveva appena dimostrato, più a gesti che a parole, più a lei stessa che a Sangio, che lo aveva già inconsciamente capito.

Era stata capace di gestire una situazione che avrebbe messo in difficoltà chiunque, e l'aveva fatto con quella sua semplicità disarmante, sotto lo sguardo, purtroppo, disattento della sua "cottarella".

Era fiera di sé, era strano pensarlo.

Se Giulia era così orgogliosa, almeno per l'ultima parte dell'incontro, l'unico orgoglio che aveva Sangio era ferito.

Quello strano senso di colpa lo aveva iniziato a perseguitare, tanto che ogni tanto era obbligato a darsi una botta in testa per cercare almeno di distrarsi.

Per tutto il pomeriggio non aveva fatto altro che rimuginare su quello che era successo nelle ultime settimane, e credeva di essere stato un totale coglione.

Quasi, per un nano secondo, non aveva scritto al suo manager di fare in modo di cambiare ballerini per il tour, ma si era fortunatamente fermato prima di commettere un qualsiasi errore.

Era in paranoia, ma rimaneva comunque il caro e vecchio Giovanni, quello che dimostrava un minimo di sessant'anni in più rispetto alla sua età reale.

Comportarsi da rockstar e avere pretese assurde? C'era ancora tempo per diventare un figone intrattabile, era ancora allo stadio "intrattabileebbasta".

Per non vedere nessuno si era chiuso in stanza con la scusa della scrittura, ma stava facendo di tutto fuorché quello.

Poi gli arrivò un messaggio su Instagram.

Da Giugiulola
E comunque a me piace un altro :)

Si obbligò a togliersi subito quel sorriso spontaneo che gli nasceva sul volto ogni qual volta c'era lei di mezzo, ma da bravo sottone aprì subito la chat.

Da Sangiovanni
Buona fortuna!
Quando lo conquisti facciamo uscite a 4 eh

Dove aveva preso quel coraggio, o meglio, quella sfacciataggine Giulia? Facile, non era il suo, ma quello di una sua amica di nome Martina.

La ragazza, ballerina come la Lola, aveva notato una certa intesa tra i due artisti quel giorno, ed aveva chiesto a Giulia spiegazioni.

E poi, quasi completamente di testa sua, aveva mandato quel messaggio al cantante.

Giulia, probabilmente, avesse potuto, avrebbe chiuso qualsiasi legame ci fosse o fosse mai stato, in un eterno imbarazzo strano. Così, quando trovò quella minuscola chat, si sentì morire dentro.

Da giugiulola
Se cupido lancia sta freccia ahahahaha

«Cupido oh, vedi di non fare sto scherzo di merda» borbottò Sangio spegnendo il telefono.

Parlarle troppo non era una mossa intelligente, doveva stare concentrato sulla sua relazione e sulla sua carriera.

Basta Giulia Lola Stabile, che non dava nulla di "Stabile" alla sua vita irregolare da "rockstar".

Si, quella vomitevole battuta era passata davvero per la sua testa.

La ballerina rimase un paio di minuti a fissare la chat, poi si rassegnò all'idea che l'avrebbe lasciata così sul visualizzato, e andò a stalkerare un po' quella che doveva essere la ragazza di Sangio.

Era bella, bionda, occhi azzurri e sorriso perfetto. Non c'entrava nulla con lei, ed involontariamente, delle lacrime iniziarono a scenderle sulle guance.

Era sempre quello il punto, la sua scarsa autostima.

Forse sarebbe stato meglio davvero se le fosse piaciuto un altro, e sé quella cottarella da nulla non stesse diventando nella sua testa sempre più grande.

Perché doveva essere così sfigata in amore? La vita non poteva essere come un film?

Spazio autrice

Ehi! Come state?

Spero questo capitolo vi sia piaciuto, sempre aperta a critiche ed opinioni!

Siamo quasi ad una settimana senza daytime, come state sopravvivendo? Io non esattamente benissimo...

Se mi fossi organizzata ieri avrei potuto vedere Sangio a Roma, ma ovviamente sono una cogliona, voi lo vedrete da qualche parte?

Spero di riuscire a pubblicare domani, ma avendo un esame tutto il pomeriggio ne dubito.

Buona serata ame 🎀

Ballaballaballerina Where stories live. Discover now