In un universo di sogni

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Svegliarsi, per la prima volta dopo tempo riposati, in un letto, e con la persona che più avete sognato per un intera settimana di insonnia, che cosa c'è di meglio?

Sangio dormiva, mentre un suo braccio cingeva i fianchi di Giulia, che aveva la testa sulla spalla di lui.

Era la prima volta che dormivano insieme per un motivo realmente felice, senza drammi o impicci strani, ed erano entrambi al settimo cielo.

Il giorno prima avevano fatto pace, si erano fatti delle promesse, ed avevano deciso che da quel momento in poi sarebbero stati l'uno la forza dell'altro. Avevano sentito una connessione tale, da non volersi più staccare.

Giulia allora aveva chiamato sua mamma, e per paura di ricevere una risposta negativa aveva inventato che andasse a dormire a casa della sua ama, che era stata avvisata a dovere.

Lola aveva gli occhi chiusi, e non li apriva per paura di trovare lui già sveglio, e di dover terminare quel momento così paradisiaco, per alzarsi ed incominciare la giornata.

Perse però la cognizione del tempo, non sapeva quanto fosse passato, se trenta secondi o un ora intera, così decise alla fine di osservarsi almeno intorno.

Era calmo, sembrava libero dalle preoccupazioni, in un universo di sogni, che non si allontanano poi così tanto dalla realtà che stava vivendo.

Era bello guardarlo, mentre abbozzava un sorriso, stringeva le palpebre, o arricciava il naso. Con quell'aria così tranquilla di un angioletto, un po' come un bambino.

Avrebbe pagato oro Giulia per stare nella sua testa in quel momento, e condividere con lui quel senso di pace che riusciva a trasmettergli solo osservandolo.

Che folle sarebbe stata la sola idea di dormire senza di lui la notte successiva, quando aveva assaporato quel dolce sapore di amore, non fisico, ma mentale, un legame ben più indissolubile.

Con un dito gli tracciò i lineamenti, in una tacita carezza non richiesta, e lui in risposta sbuffò piano, senza spostarsi di un millimetro.

Presa dall'istinto allora, intuendo che il ragazzo avesse il sonno più pesante di quello che pensasse, poggiò l'intero palmo sulla guancia di lui, e continuò a coccolarlo.

Sangio mugugnò, e lei dispiaciuta di averlo infastidito ritrasse la mano velocemente.

Lui fece un verso strano, e lentamente, ancora appisolato, la riportò al posto iniziale.

«non mi dai fastidio scema» bisbigliò stanco, stringendo leggermente la presa su suoi fianchi, per tenerla ancora più vicino.

Lei annuì soltanto, anche se sapeva che lui non potesse vederla, e ricominciò ad accarezzargli i capelli.

Lui sorrise, ricordandosi di tutte quelle volte che prima di lei qualcuno aveva provato a toccarglieli, e lui si era scansato malamente.

Giulia non era gli altri però, e quella consapevolezza ormai era diventata limpida ao suoi occhi.

«io propongo di rimanere tutto il giorno così» disse Sangio, con un tono bassissimo.

«vuoi sprecare un giorno a letto?» rispose Giulia, con lo stesso tono di voce.

«pff se stiamo insieme mica è sprecato come giorno» borbottò, aprendo finalmente gli occhi su di lei, che in quel momento era bellissima come al solito.

«tutto sto' romanticismo?» Giulia trattenne una risata, per non fare troppo rumore e magari infastidirlo con un suono acuto già appena sveglio.

Volente o nolente, quegli insulti e quel bullismo che aveva subito fin da bambina l'avevano segnata dentro, lasciandole delle insicurezze che sarebbe stato difficile farle passare.

Ballaballaballerina Where stories live. Discover now