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P.O.V JM

Come da accordo il giorno dopo mi presento a casa di Jungkook alle 8.30 e busso alla porta, mi apre lui e vedo che è già vestito e pronto.

"andiamo?" chiedo e lui sbuffa guardandomi male e annuendo.
Usciamo e camminiamo vicini.

"dove mi porti?" chiede e io lo guardo.

"a spasso" dico solo.

"ti sembro un cane?" chiede.

"un cane bavoso si" dico e lui sbuffa e mi guarda male.

"perché siamo alla stazione dei treni?"  chiede e io sorrido, gli bendo gli occhi e lo trascino sul treno che porta a Busan, lo faccio sedere e poi gli tolgo la benda.

"ora mi dici dove cazzo stiamo andando?" chiede e io annuisco.

"a Busan" dico.

"fammi scendere immediatamente da questo cazzo di treno" dice e io mi siedo su di lui.

"sai che giorno è?" chiedo.

"il 25 aprile" dice e io nego.

"che giorno è oggi?" dico e lui distoglie lo sguardo.

"sono 9 anni che non lo vedi" dico e lui si morde le labbra.

"non è affar tuo" dice.

"tu gli volevi tanto bene vero?" chiedo.

"era il migliore, il migliore in una città di merda" dice e io annuisco soltanto.

"allora perché non sei mai andato a vederlo?" chiedo e lui non mi guarda, gli prendo il viso e lo guardo.

"non devo rendere conto a nessuno di ciò che faccio, soprattutto a te" dice e io gli accarezzo il viso.

"jungkook non lo dico a nessuno, ok?" chiedo e lo abbraccio, all'inizio lo sento rigido ma poi sento come si rilassa e sta in silenzio, gli accarezzo i capelli e sorrido. Continuiamo a stare così fino alla fine di tutto il viaggio.

"siamo arrivati jungkook" dico e mi alzo, lui si alza e usciamo dal treno, sorrido e respiro l'aria.

"Busan mi era mancata" dico e lui mi guarda.

"ci sei già stato?" chiedo ed io annuisco.

"ci sono nato, è passato un anno da quando non ci vivo più ed eccomi qui di nuovo " dico.

"ecco perché" dice e io lo guardo non capendo.

"ecco perché non sopportavo il tuo odore, era l'aria di Busan che avevi addosso che mi dava fastidio" dice e io mi avvicino a lui.

"sei un cane che annusa ogni singola cosa?" chiedo.

"ho l'olfatto molto sensibile agli odori" dice e io scuoto la testa, gli prendo la mano ed vado con lui un po in giro nonostante lui guardasse male tutti.

"dov'è la tomba di tuo padre?" chiedo e lui mi stringe un po di più la mano.

"jungkook" lo chiamo e mi giro verso di lui.

"ci sono io qui con te, nessuno ti ferirá" dico e lui sospira annuendo.

"va bene" dice, mi guarda e porta al mare.

"perché siamo qui?" chiedo.

"papà ha sempre amato questo mare e ha sempre desiderato di venir bruciato e buttato qui in mare se fosse morto, per essere un tutt'uno con esso, mio padre è qui e lì vicino c'è la sua piccola tomba" dice indicando un albero.
Lo guardo e lo abbraccio.

"parlagli con il cuore, io sono qui solo per proteggere il tuo cuore e fare in modo che non scappi via" dico e lui chiude gli occhi.

"mi hai incastrato per bene eh? Va bene" dice e mi prende la mano, mi porta davanti alla tomba di suo padre e la guardo, leggo il nome e strano gli occhi.

"t-tuo padre S-si chiama Jeon Jungwoo?" chiedo tremando e lui annuisce.

"si, perché?" chiede lui e io abbasso lo sguardo scuotendo la testa.

"Co-com'è morto?" chiedo e lui mi guarda confuso.

"mia madre non te lo ha detto? È stato sparato" dice jungkook e io stringo una mano al petto.

"M-mi dispiace" dico e un senso di forte colpa inizia a crescere nel mio cuore.

"è successo 9 anni fa... Va bene lo stesso" dice e io lo guardo cercando di non piangere.

"S-si" dico e lui guarda la tomba di suo padre.

"mi manchi, mi sei mancato così tanto che ho sempre avuto paura di rivederti e soffrire di nuovo come prima, per me e eomma ci hai lasciati salvandoci da quel pazzo che ti ha ucciso" dice e io abbasso lo sguardo mentre le lacrime scendevano.

Fa male, le sue parole fanno male.

Sento un singhiozzo.

"non è giusto... Le persone buone e gentili muoiono mentre quelle cattive continuano a vivere... Che senso ha allora? Tu... Appa... Tu... Tu eri così... Così buono e gentile e non... Non è giusto!" dice in lacrime piangendo e io sto silenzio piangendo in silenzio mentre lui si sfoga, sfoga la sua rabbia e la sua tristezza, ciò che lo faceva soffrire di più tutto.

" j-jungkook" dico in lacrime e lui mette un braccio sui suoi occhi mentre le lacrime scendono.

"dovevi... Dovevi insegnarmi tante... Tante cose, io... Non ero pronto a lasciare la tua mano!" dice e io gli accarezzo il braccio, lui si inginocchia a terra e abbraccia i miei fianchi.

"vo-vorrei fosse qui" dice e io gli accarezzo i capelli per poi baciargli la fronte. Rimaniamo in silenzio, ma non quello imbarazzante, un silenzio di riflessione e tristezza, colmi di dolore e sensi di colpa che nel mio cuore continuavano a crescere a dismisura.

"voglio tornare a casa Jimin" dice e io annuisco.

"va bene" dico e lui si rialza, gli prendo la mano e torniamo in stazione senza dire una parole, non era il momento adatto per parlare.

Arrivati alla stazione aspettiamo per un po il treno e poi entriamo nel mezzo di trasporto che ci avrebbe riportati a casa.
Jungkook si siede e mi prende il braccio facendomi sedere su di sé, sorrido e con il mio petto copro il suo viso abbracciandolo, lui mi prende i fianchi e mi stringe a sé, sorrido e gli accarezzo i capelli, coprendo lui e le sue lacrime dal resto del mondo con il mio piccolo corpo.

Five months Where stories live. Discover now