Capitolo 12

2.7K 97 56
                                    

Dopo aver finalmente riempito il nostro stomaco con quei buonissimi panini, vado a pagare il conto, mentre Evelyn si sta già dirigendo verso l'uscita per evitare Sebastian.

«Seb, devo pagare il conto» lo avviso

«Arrivo subito!»

Come sempre mi guardo intorno, nonostante conosca questo posto come le mie tasche, sono una persona molto curiosa, che dà molta attenzione ai dettagli, infatti non mi sfugge mai niente.

«Eccomi!» a risvegliarmi è la voce di Sebastian

Sapendo già il totale, lo precedo e appoggio direttamente i soldi sul bancone facendolo sorridere lievemente.

«Abby, mi devi aiutare» sbotta lui

«Per cosa esattamente?» chiedo confusa

«Si tratta di Evelyn» sospira lui «Le sto preparando una sorpresa, ma so già che se la dovessi invitare io non verrebbe mai»

«E quindi ti servo io come copertura, giusto?»

«Esattamente!» sorride «Stasera ti mando un messaggio in cui ti spiegherò tutto»

«Sarò lieta di aiutarti» dico e nel mentre metto il portafoglio dentro borsa «Sono la vostra fan numero uno» dico ovvia

«Perfetto, allora ci sentiamo questa sera»

«Certo, ciao Seb. Buona giornata»

«Altrettanto Abby»

Mi volto e mi dirigo verso la porta per raggiungere la mia amica, che in tutto ciò mi sta fissando con sguardo omicida, alzo gli occhi al cielo e faccio finta di niente.

«Cosa ti ha detto?» sbotta ansiosa

«Niente che ti riguardi» cerco di essere il più menefreghista possibile, ma non è facile se lei ha una faccia da cane bastonato

«Stavate parlando di me vero?»

«No Evy» dico sbuffando

«Farò finta di crederci» dice guardandomi male «Mi aspetti fuori? Devo andare in bagno» dice facendo il labbruccio per intenerirmi

«Ma non potevi andare prima, o direttamente allo Special Day?» chiedo ridacchiando

«Il mio nemico è appena venuto a farmi visita, non posso aspettare» dice alzando gli occhi al cielo

«Ti aspetterò fuori, sbrigati»

«Ora che me l'hai detto, mi cambierò l'assorbente più velocemente» scoppia a ridere e si volta per raggiungere il bagno.

Io mi avvicino all'uscita e cerco di aprire la porta, ma qualcosa me lo impedisce, sollevo lo sguardo e noto che qualcuno ci è appoggiato sopra.

«Non ci posso credere!» sbotto irritata

Inizio a battere i pugni nel vetro per farmi notare, dopo qualche secondo sembra accorgersene, fa un passo avanti per lasciare libero il passaggio e mi precipito fuori.

«Ei!» lo richiamo

L'uomo si gira, e io vorrei solo urlare dalla frustrazione, e poi magari dargli un pugno in faccia. Ma io che ho fatto di male nella mia vita per meritarmi tutte queste disgrazie una dopo l'altra?

«Ci rivediamo» lui è il primo a parlare dopo avermi squadrata per bene, ha un ghigno stampato sulle labbra e giuro che se continua a provocarmi non finirà bene.

«Mi segui?» gli chiedo irritata

«Tu stai seguendo me»

«Tesoro, scendi dalle nuvole» dico facendo una risata amara «Si da il caso, che io lavori nell'edificio che si trova dall'altra parte della strada, e che venga qui ogni santa mattina a mangiare il mio pranzo in santa pace»

Tua per sempreWhere stories live. Discover now