Riunione segreta

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Nonostante lo spiacevole fatto il sorriso a Cassie non mancava, forse erano i biscotti alla cannella di sua madre oppure la lettera che ricevette da un barbagianni il giorno seguente che la mise ancora più di buon umore.

Era da parte di Daniel, diceva che gli dispiaceva che non si fossero salutati prima di partire, ma gli avrebbe fatto piacere se avesse trascorso gli ultimi giorni di vacanza con la sua famiglia.

Cassie era entusiasta all'idea, forse i suoi genitori non sarebbero stati dello stesso avviso, ma dopo tutto aveva quasi sedici anni ed era più che lecito trascorrere qualche giorno di festività lontano da casa a quell'età, avrebbe affrontato l'argomento quella sera a cena.

Seppure la ragazza sembrasse di buon umore, tutti gli altri non lo erano, in casa Potter si respirava un'aria tesa.

Quando scese in salotto erano tutti seduti attorno al tavolo, parlavano in circostanze sospette, Fleamont reggeva la gazzetta del profeta, ma appena la figlia entrò nella stanza si precipitò ad occultare tutto.

"Vado a preparare la cena" disse la signora Potter cercando di rivolgere uno dei suoi migliori sorrisi.

Cassie sapeva cosa stava succedendo, stavano discutendo sulla guerra magica che da lì a poco sarebbe scoppiata, i malandrini erano dentro fino al midollo, lei era già entrata a fare parte dell'ordine della Fenice quando aveva deciso di ingannare Regulus, perché i suoi genitori volevano eluderla? La credevano così ingenua?

"Aspetta mamma" lanciò uno sguardo a James che stava ovviamente evitando il suo sguardo, probabilmente neanche lui sapeva come si sarebbe dovuta comportare però lei decise di sputare fuori tutta la verità.

"So tutto, della guerra, dell'ordine, di Voldemo-"

"NON DIRE IL SUO NOME" sibilò Euphemia che era diventata pallida come uno straccio, perfino il signor Potter si era irrigidito sulla sedia ed aveva accartocciato con forza la gazzetta del profeta.

"Ormai sono dentro e ne faccio parte, da circa inizio ottobre" la voce di Cassie era ferma e concisa.

Euphemia si dovette sedere sulla sedia affianco al marito, anche i malandrini erano alquanto seri, un conto era dirlo all'interno della stamberga strillante, un conto era dirlo davanti a degli adulti.

"Se c'è una guerra voglio combattere, non me ne starò in disparte a guardare" continuava a osservare i genitori cercando un loro sguardo di approvazione, ma i signori Potter facevano di tutto per evitarlo.

"Tesoro forse tu non capisci" tentò di dire la madre.

"No capisco perfettamente, due parti, buoni e cattivi, in una guerra ci saranno morti e feriti e altre tragedie, devo continuare?"

"Non è sempre tutto bianco e nero" replicò il signor Potter aggiustandosi sul naso paffuto gli occhiali a mezzaluna.

"James diglielo tu" disse con voce spezzata Euphemia rivolgendo uno sguardo di supplica al figlio.

James era senza parole, di rado contrariava il volere dei genitori o si opponeva alle loro decisioni in questioni serie, ma quando proferì parola rimasero tutti allibiti.

"Cassie è in gamba, anche più di me, dovrebbe entrare ufficialmente nell'ordine".

Questo forse fu il complimento più bello che Cassie avesse mai ricevuto in tutta la sua vita, aveva sempre cercato di essere come suo fratello, sentirsi ora dire queste cose da lui le fece scaturire una felicità che le riempí il cuore.

"Bene" Fleamont prese tra le mani la gazzetta del profeta che precedentemente aveva accartocciato e la porse alla figlia.

In prima pagina era raffigurata un'immagine che lasciava ben poco all'immaginazione, una famiglia babbana era stata sterminata, ma questa volta era stata lasciato un segno, il suo segno: nel cielo serpeggiava un teschio, i mangiamorte avevano rivendicato l'attacco, per un momento si domandò se Regulus fosse capace di fare cose simili, se fosse capace di uccidere.

Regulus Comes DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora