K-pop one-shots

Missing you // Lee Know (SKZ) × y/n

One-shot richiesta da fiasohyungtae

"E così né senza di te né con te posso vivere."
- Ovidio

Lee Know se n'era andato quella mattina presto. Si era svegliato con riluttanza, tendendo stretta tra le braccia y/n ancora dormiente, mentre la luna splendeva ancora alta nel cielo.
Tra non molto si sarebbe svegliata anche lei e Lee Know sapeva che non avrebbe retto il suo sguardo malinconico arrossato dal pianto. Sarebbe stato troppo difficile per lui dirle addio così d'improvviso, non era pronto per lasciarla ma il suo lavoro si era messo di mezzo. La distanza aveva nuovamente interrotto la loro relazione.

Stavolta però era diverso: sarebbe partito per una località sperduta, bloccato a fare il militare controvoglia. Non si sarebbero più sentiti per molto, niente più chiamate né videochiamate alle quali si erano ormai così tanto abituati.

Prima di partire l'aveva abbracciata forte, aveva inalato il suo dolce profumo come ossigeno, a pieni polmoni; le aveva permesso di divorarlo, soffocarlo con le dolciastre note alla vaniglia della fragranza che spesso portava addosso. Le aveva dato un ultimo bacio colmo di nostalgia prima di andarsene, e y/n era tornata a casa con la stessa sofferenza di un martire.

Si era fermata all'entrata della propria camera, indecisa se entrare o meno. I ricordi l'avrebbero distrutta immediatamente.

Quelle quattro mura avevano ospitato la loro storia d'amore per poco più di una settimana; erano state segnate a vita, imbrattate con vernice invisibile che avrebbe per sempre portato su di sé il ricordo dei baci e delle carezze. Sulla mensola vicino alla scrivania poggiava la boccetta di profumo semivuoto che Lee Know aveva lasciato volontariamente per ricordare a y/n che sarebbe tornato, nell'armadio erano appese due camicie di seta di cui una bianca e l'altra nera, vicino al letto c'erano le cartoline che i due avevano acquistato durante il loro viaggio in giro per la Corea, insieme ai biglietti del treno.

Sulla soglia della porta y/n osservava la camera in penombra, con gli occhi che trattenevano a stento le lacrime e la gola secca. La finestra semiaperta permetteva all'aria afosa di entrare, lasciando che l'umidità ricoprisse i mobili all'interno della stanza. Ogni cosa le ricordava Lee Know, ogni oggetto ricordava momenti passati insieme. Il letto disfatto era freddo, gelido al tatto anche con il caldo bestiale dell'estate; era quel tipo di freddo impossibile da riscaldare, quel freddo vuoto che ti avvolge con i suoi artigli taglienti fino a quando non ti rimane aria nei polmoni. Aveva allungato le sue braccia di ghiaccio, avvolgendole attorno alla vita con spaventosa veemenza e solo la presenza di Lee Know sarebbe stata in grado di sconfiggere quel mostro terrificante, solo il suo ritorno avrebbe reso quelle lenzuola azzurre accoglienti.
Dietro le spalle non c'era altro se non silenzio, quel silenzio assordante che ti fa sanguinare le orecchie e nell'appartamento regnava la solitudine, ora sua unica compagna.

Era un pomeriggio tranquillo, le nuvole di smog ricoprivano il sole facendolo scomparire quasi del tutto e le macchine correvano veloci per le strade riflettendo la luce sul tettuccio. Il condizionatore non funzionava, si era rotto settimane prima e Lee Know non aveva fatto in tempo a ripararlo. Era partito presto la mattina, troppo presto per permettere a y/n di metabolizzare la sua assenza.

《Dannati voli aerei!》 Aveva esclamato la ragazza una volta tornata a casa. Aveva sbattuto con veemenza il portone di casa, la voce rotta dalle lacrime che uscivano minacciose scivolando sulle guance rosse. Il suo volo era all'alba, la sottile linea di orizzonte ai confini di Seoul era colorata di un arancione acceso mentre i due si dirigevano all'aeroporto a bordo del taxi. Non erano nemmeno riusciti a passare la notte insieme come avrebbero voluto.