Criminal // (Parte 2) Rosè (blackpink) × y/n

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One-shot richiesta da Rafeyaaa

Il locale profumava di caffè appena preparato, i vetri appannati e gli studenti seduti qua e là mi riportarono ai vecchie tempi quando anche io ero una studentessa. Guardandoli, un profondo senso di nostalgia mi colpì al cuore, essendo consapevole che tutto quello non sarebbe mai più tornato indietro, faceva parte di un periodo della mia vita ormai passato e dimenticato. Portai la tazzina alle labbra, assaporando il caldo liquido scuro al suo interno, e diedi uno sguardo ai fogli sparsi sul tavolo, documenti riguardanti la detenuta Park Chaeyoung, la quale mi aveva incuriosito così tanto che non riuscii a chiudere occhi la notte; di fatto mi svegliai assai stanca.

《Miss y/n!》 sentii gridare da lontano e voltandomi notai l'ispettore Kim avvicinarsi. L'avevo contattato quella mattina perché avevo bisogno di sapere di più sulla criminale finita nel nostro dipartimento di polizia due giorni prima e lui era l'unico ad avere accesso alle informazioni più riservate. L'unica cosa che mi era stato possibile scoprire autonomamente era che la signorina Park Chaeyoung, di diciotto anni e nata a Auckland, fosse già finita in carcere per furto qualche anno prima, quando aveva a malapena quindici anni. Era poi stata mandata in una scuola per adolescenti difficili, dove veniva sedata quotidianamente grazie a farmaci e calmanti, e buttata fuori per aver aggredito un lavoratore.

《Le ho portato quello che mi aveva chiesto》 disse porgendomi una cartella marrone, colma di fogli e portante la scritta "riservato" di un rosso brillante sulla superfice ruvida. La presi ringraziando, al che egli mi rispose con un sorriso a trentadue denti. Non era molto più grande di me a dire il vero, solo cinque anni di differenza, eppure era un uomo molto maturo e intelligente. Era evidente che ci provasse costantemente, ma io non riuscivo a vederlo come qualcos'altro se non un fratello o un amico, per questo rifiutavo sempre tutte le sue avances, anche se il suo aiuto molto spesso risultava comodo dal momento che, essendo io una donna, mi erano negati quei privilegi che a lui venivano proposti su un piatto d'argento. Spesso ci ritrovavamo a parlare di quanto la società coreana fosse ingiusta, quanto fosse stupido discriminare qualcuno solo perché non faceva parte del sesso forte. Lo stesso ispettore Kim, nonostante fosse stato cresciuto da una famiglia conservatrice e fortemente attaccata alle tradizioni, aveva per mia fortuna una mente molto più aperta e reputava giusto trattare le donne a pari degli uomini.

Dopo una breve conversazione, nella quale ci scambiammo dei "come sta?" e "come va con il lavoro?", iniziammo a parlare di argomenti seri.

《Sa per caso chi posso contattare per parlare di Park Chaeyoung? Il padre o la madre?》domandai facendo scorrere tra le dita i documenti nascosti nella busta di cartone. Al suo interno c'erano foto, certificati e cartelle mediche, contenenti l'intera storia della ragazzina che non smetteva di popolare i miei pensieri.

《Non ha nessuno》 rispose l'ispettore Kim facendosi scuro in volto 《i suoi parenti l'hanno abbandonata quando quella era solo una bambina, ha imparato molto presto a non fidarsi di nessuno, per questo è così difficile ottenere qualche informazione da lei》

Alzai la testa per guardarlo, mossa da una forte pietà per quella povera anima solitaria 《non ha proprio nessuno?》 domandai con un fil di voce, sperando che avesse almeno qualche zia lontana, ma l'ispettore Kim scosse la testa e sospirò, bevendo un sorso del cappuccino servitogli poco prima. D'improvviso il suo cellulare squillò, interrompendo il malinconico silenzio, e in fretta e furia egli lasciò il locale, essendo stato chiamato d'urgenza, lasciandomi sola al tavolino presso l'enorme finestra appannata. Dopo non molto anch'io dovetti andarmene, uscendo così fuori sulla strada fredda, con la borsa di pelle su una spalla e l'ombrello in mano. Faceva freddo quella mattina e il cielo era velato da nuvole scure, spaventose e affascinanti allo stesso tempo. Mi incamminai per la via desolata, diretta all'alto edificio in cui lavoravo.

K-pop one-shotsWhere stories live. Discover now