Cap.36

890 37 23
                                    

Riapro gli occhi stimolata dal sentore di menta che pervade le mie narici. Istintivamente porto una mano alla nuca per l'accenno di mal di testa imminente.

La vista è ancora un po' appannata.

Sto forse immaginando tutto?

L'arredamento non mi è affatto familiare. È tutto così strano, diverso.

Lo scoppiettio di un camino ad un lato della stanza richiama la mia attenzione facendomi girare lentamente la testa ancora leggermente dolorante verso destra. Passo in rassegna il resto dell'ambiente in senso antiorario. Il tutto è antico. Freddo.

Dalla grande vetrata a rombi intrecciati filtra la luce poco prima di sbattere sull'elegante e lavorata scrivania in legno scuro. Pochi oggetti ne riempiono la superficie: qualche libro, una costosa piuma color smeraldo con annessa china e della carta pergamena.

Continuo la perlustrazione procedendo con il mio giro visivo...

Un pianoforte a coda proprio ai piedi del letto, una porta a vetro opaco, un armadio... Draco Malfoy.

Cosa?

Un brivido corre lungo tutta la mia schiena facendomi a tratti sobbalzare per la sorpresa.

È sdraiato tranquillo al mio fianco. Non muove un singolo muscolo, gli occhi chiusi. Guardo il mio stesso corpo abbassando lo sguardo: sono sdraiata su un letto a baldacchino con a fianco Draco con in dosso solo una maglietta bianca che a malapena mi copre. Letteralmente solo con quella...

Strizzo gli occhi sfregandoli con le mani. Immagino sia tutto un sogno, frutto della mia immaginazione fino a che un flash non mi ricorda come ho fatto a finire lì: stanza, corridoio, Pucey, Draco...

Una fitta mi colpisce proprio il lobo frontale facendomi gemere per il dolore.

Il panico mi costringe ad aumentare il respiro finendo quasi in iperventilazione.

Di colpo poso lo sguardo sul mio petto. Le mani accarezzano la pelle cercando i segni sollo la t-shirt oversize. Completamente morbido, non un singolo graffio, non una singola traccia, niente di quello che ricordavo fosse successo.

"Ci ho pensato io".

La voce di Draco è impassibile. È ancora sdraiato. Ancora immobile...

"Cos-? Tu ... Com-?" chiedo mostrando evidente imbarazzo mentre cerco di coprirmi quanti più centimetri di pelle possibili.

Si gira verso di me mettendosi sul fianco destro.

"Smettila" mi intima afferrandomi le mani leggermente tremolanti per la tensione "non farlo".

Lo guardo cercando di chiedendogli con il solo sguardo il senso di quelle parole.

"Non devi mai coprirti con me, abbiamo superato questa fase ... conosco ogni incavo della tua pelle"

La sua voce è calma, un'infusione di tranquillità che mi scioglie. Fin troppa tranquillità conoscendo Draco...

"Come hai fatto? Tu com-? Non c'era nessuno... la-la-la porta era sigillata. Non si sentiv-" chiedo a fatica.

Le parole si sforzano di uscire dalla mia bocca con scarsi risultati. È tutto così surreale. Draco ed io, nello stesso letto ... lui ed il suo comportamento. Ho quasi paura a chiedere qualcosa. Paura che con una parola di troppo tutto questo possa svanire.

"Come ho fatto a trovarti?" mi chiede lui tagliando corto.

"Mh mh" annuisco.

"Semplice..."

ReptiliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora