Cap.60

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"Buonasera stellina"

La solita inquietante voce che ogni tanto veniva a trovarmi fa capolinea dalla porta della mia cella.

Riversa sul pavimento stropiccio gli occhi tra le mani.

Sera?

Ho appena il tempo di realizzare quando un nuovo rumore metallico mi inonda le orecchie. La porta in metallo della cella schiocca spalancandosi e richiudendosi. Istintivamente raggiungo il muro con la schiena indietreggiando ancora a terra.

"Perché scappi da me piccola. Stai solo peggiorando le cose" la voce continua a farsi sempre più tagliente e vicina.

"Che cosa vuoi da me?" domando girando il viso in ogni direzione disponibile non potendo vedere nulla. La schiena ancora ben salda al muro.

"Te"

Ed eccola li pericolosamente vicino. Avverto la sua mano fredda scivolarmi sul viso per afferrarlo.

"Ti prego" supplico.

La mano passa veloce al collo, al seno, ai fianchi, al culo,... non sono più proprietaria del mio stesso corpo. Disarmata e debole.

Proprio mentre infila la mano nel bordo ormai largo dei miei pantaloni scandisce una frase che difficilmente avrei potuto dimenticare. Un fulmine a ciel sereno che mi fa capire l'identità del mio rapitore dopo settimane:

"Il gioiellino di Draco"

Il gioiellino?

"ho visto che hai un bel gioiellino al tuo fianco"

"Come già hai detto tu stesso : "il mio gioiellino". Mio"

"Mulcibert?" grido ritrovando la forza e spintonandolo via da me.

"Wow, ci hai messo tre settimane per capirlo... sono colpito" si fa beffa di me.

In un attimo la stanza è illuminata, finalmente posso vedere la mia prigione e lui. Si ricompone dopo il mio spintone...

Devo sfruttare questo momento per scappare: ora o mai più

Rapidamente mi scosto dal muro ma prima che potessi anche solo provare ad andare oltre, la mano di quella figura riprovevole mi afferra strattonandomi all'indietro. Perdo l'equilibrio finendo a terra... sullo stesso pavimento in cui mi rintano al freddo a dormire. Sbatto violentemente contro la dura superficie congelata ed umida prima di venire atterrata dal peso di Mulcibert.

"Non provarci nemmeno Culligan. Crucio"

Il mio corpo è pervaso da un dolore immenso: ovunque è come se stessi andando a fuoco

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Il mio corpo è pervaso da un dolore immenso: ovunque è come se stessi andando a fuoco. Il dolore è così forte che mi è impossibile perfino ragionare. Mucilber mi intima qualcosa ma non riesco a sentirlo, non riesco a comprenderlo... troppo dolore.

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